C’è in serbo un futuro roseo per il vino siciliano. Non ha dubbi Carmelo Marletta, direttore delle Cantine Nicosia, intervistato sul presente e sulle prospettive di domani per chi lavora ogni giorno a contatto con il mondo di Bacco nell’Isola.
La sua azienda è in crescita e ora sogna di conquistare anche il mercato americano.
“Per il vino siciliano in generale – ha dichiarato – vedo un futuro molto prospero. Noi abbiamo la fortuna di avere a che fare con un territorio dalle grandi risorse che comincia ad essere valorizzato nel giusto modo ed anche abbastanza apprezzato. A partire dall’Etna stiamo vivendo un buon periodo perché si comincia a capire che, per luoghi come questo, si ha a che fare con un prodotto abbastanza diverso rispetto agli altri. Stesso discorso vale per il territorio di Ragusa”.
Due zone, dunque, che in questi anni stanno ottenendo riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, zone in cui le cantine Nicosia sono presenti con diversi stabilimenti che producono quasi due milioni di bottiglie ogni anno. Ma come sta il mercato?
“Per quanto riguarda la realtà della nostra cantina – dice Marletta – non ci possiamo lamentare anche se la crisi ha colpito anche noi e non possiamo negarlo. Ciononostante siamo in crescita in questi primi mesi del 2011 soprattutto per quel che riguarda il canale moderno di distribuzione delle vendite, all’interno del quale ci stiamo muovendo cercando di rafforzare i vecchi clienti e crearne di nuovi”.
Tuttavia le cantine Nicosia vantano un profit anche sul canale Horeca, ovvero quello della ristorazione…
“In generale – sostiene Marletta – la crisi fa da padrona soprattutto in questo settore e soprattutto nel Nord Italia dove si beve sempre meno vino nei ristoranti e dove il consumo si è spostato a casa. In quel caso, però, la regola vuole che il cittadino acquisti al supermercato la bottiglia”.
Qual è il segreto del vostro successo allora?
“Il fatto – risponde Marletta – che sappiamo differenziare i vini considerando le esigenze dei nostri clienti. Mi piace dire che è possibile utilizzare i nostri prodotti lungo tutto l’arco
della settimana. Dal vino meno costoso che non rinuncia ad una buona qualità alle bottiglie leggermente più dispendiose da spendere nei week end”.
Da un’azienda dai grandi numeri ed altrettanto grandi aspettative per il futuro non ci si può che aspettare progetti di export di alti livelli…
“Abbiamo ingaggiato – ha concluso Marletta – un export manager proprio per raggiungere buoni risultati. Da due anni a questa parte siamo noi a cercare il cliente, anche estero, mentre prima subivamo un po’ il mercato. Quest’anno ci prepariamo ad affrontare una grande sfida: il mercato americano”.
Piera Zagone