di Marco Sciarrini
Fare una visita in Alto Adige ed andare per cantine. Non può mancare, però, di fare visita alla storica Cantina Produttori di San Michele-Appiano, nata nel 1907, ubicata proprio in centro di Appiano sulla Strada del Vino, un comune che conta 15.000 abitanti.
Attualmente sono 330 i viticoltori, che sono anche soci, e che costituiscono la spina dorsale di San Michele Appiano. 385 gli ettari di superficie di coltivazione, poco più di un ettaro ciascuno, il 70% vitigni a bacca bianca, 30% vitigni a bacca rossa, con una produzione di 2,5 milioni di bottiglie all’anno, e 21,7 milioni di fatturato nel 2019, che di questi tempi è qualcosa di veramente importante. Il clima mite e soleggiato porta alla definizione dell’Alto Adige come quella terra di incontro tra il clima mediterraneo e quello alpino, la “cura” più naturale per questo territorio sono le escursioni termiche, l’alta temperatura diurna, grazie alla calda ventilazione dello spirare dell’Ora da Sud a Nord, permette l’accumulo degli zuccheri necessari nell’acino e le forti diminuzioni notturne dovute alle montagne tutte intorno. Che sia una delle cantine più rinomate in Alto Adige, lo dimostrano i suoi vini pluripremiati a livello nazionale e internazionale. Tre sono le linee di qualità (linea Classica, linea Selezione e linea Sanct Valentin). Parlando di questa Cantina non si può non citare Hans Terzer, deus ex machina, uno dei migliori dieci winemaker al mondo, e uno dei pionieri della cultura del vino bianco altoatesino adottando nel suo lavoro, le tecniche più moderne con i metodi tradizionali. 54 botti grandi di legno di rovere da 40-70 ettolitri, 300 barrique e tonneaux sempre di rovere, su cui è riportato il nome di ogni viticoltore, la cantina sotterranea ha una capacità che va da 4.000 a 15.000 litri.
(Le botti storiche)
Chi ha la fortuna di visitarla avrà davanti a sé le quattro antiche botti da 150 ettolitri impreziosite da antichi intagli raffiguranti vicende storiche a partire dal 1907. E come ultima perla la nuova cantina gravitazionale di 30 mila metri cubi, completata nel 2020, che permette di garantire un conferimento ed una lavorazione delle uve in modo tecnologicamente più moderno ed efficace, in grado di ottimizzare la diversificazione e lavorare singolarmente le diverse qualità in tempi molto rapidi per conservare la qualità del frutto. Una volta visitata la Cantina non poteva mancare una degustazione a noi riservata, arricchita anche dalla presenza del “mitico” Hans Terzer che ha tolto un pò del tempo al suo prezioso lavoro. La degustazione è cominciata con:
Pinot Bianco Schulthauser 2019
Pinot Bianco 100%. Vigneti da 10 a 40 anni in zona “Schulthaus”, sopra Castel Moos ad Appiano a 540-620 metri con esposizione Sud/Est. I terreni sono ghiaiosi a contenuto calcareo e con presenza di argilla. Vinificato e imbottigliato la prima volta già nel 1982. Allevato a Guyot e Pergola. L’85% è fermentata in tini d‘acciaio, la rimanente in botti di legno con successivo svolgimento della fermentazione malolattica, ed assemblati nel mese di febbraio. Giallo paglierino con riflessi verdi, al naso fruttato, dove si percepiscono note di mela, albicocca e pera al palato bella freschezza morbida morbido con una bella acidità ed un bel finale cremoso.
Pinot Bianco Sanct Valentin 2018
Entrato a far parte della linea di punta Sanct Valentin dal 2001. Vigneti di 30-40 anni in località Appiano Monte a 450-600 metri, esposizione sud-sud/est, su terreni ghiaiosi a contenuto calcareo e presenza di argilla, forma di allevamento a Guyot. Metà prodotto svolge in barrique-tonneaux le fermentazioni alcolica e malolattica e una macerazione sui lieviti, il rimanente è vinificato in grosse botti di quercia. Dopo poco meno di un anno i due vini sono assemblati e maturano assieme per altri 8 mesi in contenitori d’acciaio. Colore giallo con riflessi verdognoli al naso fruttato con principalmente sentori di mela, melone e vaniglia al palato vellutato, fresco ed elegante, minerale.
Pinot Grigio Sanct Valentin 2018
Pinot Grigio 100% nasce nel 1986. Da diversi vigneti di Appiano Monte. Vigneti da 15 a 32 anni a 420–600 metri con esposizione a sudest, sudovest, su terreni ghiaiosi a contenuto calcareo, allevamento a Guyot. Fermentazione, malolattica e affinamento sui lieviti in barrique-tonneaux per 12 mesi. L’assemblaggio avviene dopo quasi un anno cui fa seguito un ulteriore affinamento di almeno 8 mesi in tini d’acciaio. Giallo paglierino al naso intensi sentori fruttati di mela, pera, al palato spiccata l’acidità, dove tornano i sentori olfattivi con nuance tostate.
Chardonnay Sanct Valentin 2018
Inserito dal 1986 alla linea di vertice Sanct Valentin. Vigneti da 10 a 32 anni nel comune di Appiano a 450- 550 metri con esposizione: sudest, sudovest, su terreni calcareo-ghiaiosi e sedimenti morenici, allevamento a Guyot. Fermentazione alcolica e malolattica e affinamento sui lieviti in barrique e tonneaux. Assemblaggio dopo quasi un anno e ulteriore maturazione di almeno 8 mesi in tini d’acciaio. Colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli al naso profumi fruttati di frutta matura e leggere note vanigliate e tostate al palato una bella acidità accompagna i sentori olfattivi ad un lungo finale minerale. Grande equilibrio e grande potenziale d’invecchiamento.
(L’ingresso della cantina)
Sauvignon Sanct Valentin 2012
È nel 1989 che furono gettate le basi del vino bianco più famoso della Cantina San Michele-Appiano. Proveniente dalle singole e attentamente selezionate parcelle ai piedi della Mendola. Sauvignon 100%. Vigneti da 10 a 28 anni a San Michele e Appiano Monte da 460 a 600 metri, con esposizione sud/est su terreni ghiaiosi a contenuto calcareo, allevamento a Guyot. La gran parte il 90% è fatta fermentare in tini d‘acciaio, nei quali rimane sui lieviti fini fino a fine aprile. La parte rimanente è vinificata e affinata in legno. Ha un colore giallo intenso, al naso sambuca, fichi, leggermente speziato. Al palato nonostante l’età l’acidità è presente con un sorso fine ed elegante, di lunga persistenza.
Sauvignon Sanct Valentin 2016
Colore giallo con riflessi verdolini al naso grande ventaglio di frutta gialla, uva spina, fiori di sambuco e ribes al palato grande acidità e morbidezza accompagnata ad una bella corposità e infinita lunghezza che riporta alle sensazioni olfattive.
Sauvignon 2016 “The Wine Collection”
Wine Collection alla sua seconda edizione, rappresenta l’uva bianca più famosa della Cantina, con una produzione limitata. Vigne da 25 a 35 anni con uve che provengono esclusivamente da parcelle selezionate della zona di “Appiano Monte”. tre giorni di macerazione a freddo (Skin contact) e pressatura soffice. Fermentazione e affinamento in barrique/tonneau. Dopo il primo anno ulteriore passaggio sui lieviti per un totale di 18 mesi in un tino di acciaio. Al naso ventaglio fruttato con frutta gialla, fiori di sambuco e ribes maturo al palato sorso ampio e morbido con una evidente corposità e bella acidità.
Sauvignon 2017 “The Wine Collection”
Alla sua terza edizione. Colore giallo paglierino con riflessi verdi, al naso frutta esotica, profumi di uva spina, banana, sambuco e pesca bianca, al palato prolungata acidità, molto minerale, intenso ed elegante. Rispetto al 2016 lo troviamo più coerente nelle caratteristiche classiche del Sauvignon.
Sauvignon Sanct Valentin 2019
La parte maggiore (75%) è fatta fermentare in tini d‘acciaio, nei quali il vino rimane sui lieviti fini fino a fine aprile, il restante è vinificato e affinato in parte in tonneaux (15%) e in parte in botti grandi (10%). Al naso bouquet di frutta gialla, uva spina, fiori di sambuco e ribes, al palato acidità evidente, corrispondenza gusto olfattiva.
Sauvignon Sanct Valentin 2010
La sorpresa della batteria non potevamo immaginare come un Sauvignon di dieci anni potesse mantenere viva ancora così evidente la sua vena acida che è la spina dorsale di questo vino che lo mantiene ancora vivo fresco in bocca mantenendo, seppur con note meno marcate, le sensazioni gustative ed olfattive dei precedenti. Un vero regalo.
Appius 2015
Appius, il cui nome di matrice romana del nome Appiano, è nato con l’annata 2010. Chardonnay 55% – Pinot grigio 20% Pinot bianco 15% – Sauvignon blanc 10%. Vigneti da 25 a 35 anni ad Appiano con esposizione sudest/sudovest, su terreni calcareo-ghiaiosi e morenici, allevamento a guyot. Fermentazione alcolica e malolattica (escluso il Sauvignon), affinamento in barrique e tonneaux. Assemblaggio dopo quasi un anno e ulteriore affinamento sui lieviti per tre anni in tini di acciaio inox. Un vino ricco e generoso come l’annata che rappresenta, una delle migliori dell’ultima decade che ha permesso un’ottimale maturazione delle uve. Giallo paglierino brillante con note di frutti tropicali e di frutta matura, al palato elegante morbidezza accompagnata ad una piacevole e bella freschezza armonico con un finale che sembra non terminare mai. Ogni anno non solo viene reinterpretato il contenuto delle bottiglie, ma cambia anche il design della bottiglia. L’edizione dell’Appius è limitata a circa 6.000 bottiglie.
Pinot riserva Sanct Valentin 2015
Pinot nero 100%. Localmente è conosciuto anche come “Blauburgunder”. È il vino rosso più importante della Cantina. Le vigne sono a San Michele Appiano e dintorni ad un’altezza che varia da 400 a 550 metri, con esposizione: da sud-sud/est fino a sud/ovest su terreni di depositi morenici e ghiaiosi a contenuto calcareo, l’allevamento a Guyot. Macerazione a freddo per tre giorni con successiva fermentazione con diverse follature a cui segue la fermentazione in acciaio. Svolgimento della malolattica ed affinamento in barrique-tonneau. Dopo circa 1 anno assemblaggio e ulteriore affinamento per 6 mesi in botte grande. Rosso rubino al naso piccoli frutti di bosco e sottobosco con note terrose, viola, al palato il sorso è pieno con tannini vellutati, ha già raggiunto un equilibrio, lungo e persistente dove ritrova i sentori olfattivi.
Pinot riserva Sanct Valentin 2016 e 2018 (anteprima)
Per ambedue il colore è un rosso rubino, il 2016 un po’ più scuro, al naso aromi di piccoli frutti di bosco, violetta e vaniglia tostata, al palato tannini già definiti, di grande struttura speziato, morbido con grande potenziale d’invecchiamento. Rispetto alla 2015, che risulta più “gastronomica, la 2016 si mette in mostra un tannino più setoso, mentre la 2018 pur promettendo molto evidenzia ancora tannini più scalpitanti.