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L'azienda

Nel Friuli, ma a due passi dal Veneto: il Merlot Vistorta racconta la sua storia attraverso i calici

05 Luglio 2024
Alessandro Torcoli e Brandino Brandolini Alessandro Torcoli e Brandino Brandolini

Trascorrerà quasi mezzo millennio prima che la famiglia Brandolini, capitani di ventura al servizio della Serenissima, svelassero la loro passione anche per la vite nelle proprietà che hanno a Vistorta, piccolo borgo nella campagna friulana ai confini con il Veneto. L’uomo della svolta sarà Guido Brandolini, nel 1872, che alle colture cerealicole e alla bachicoltura tipiche del posto, affianca la vigna. Dopo il flagello della fillossera, Guido concentra la produzione sul vitigno merlot. Già da allora i vini si fanno conoscere e si affermano sui mercati locali per il loro carattere. Dopo circa un secolo, la tenuta viene restaurata e portata al suo splendore attuale – siamo negli anni ’50 e ‘60 – da Brando Brandolini e dalla moglie Cristiana, con l’intervento dello scenografo Renzo Mongiardino sulla villa e del famoso architetto paesaggista Russell Page per il giardino all’inglese, Vistorta diventa anche luogo di contemplazione e di connessione con i ritmi della natura. Poi arriva il figlio Brandino Brandolini dopo la laurea in agraria all’Università Texas A&M e le prime esperienze a Bordeaux presso Château Greysac, dove affianca il giovane enologo Philippe Dambrine. Ottima scuola per sognare un grande vino rosso: la composizione argillosa calcarea dei terreni di Vistorta, adatta alla coltivazione di varietà a bacca rossa e in particolare al merlot, e la similarità pedoclimatica con il Pommerol e il grande Petrus, confermano la scelta già presa a fine ‘800 da Guido.

Nel 1979, Brandino inizia a vinificare con la collaborazione di Georges Pauli, grande enologo dei Domaine Cordier, e del giovane Alec Ongaro, selezionando le migliori uve nei 40 ettari di vigna (la tenuta si estende su 220 ettari) contornati da boschetti e siepi che contribuiscono a tutelare la biodiversità e a mitigare le temperature estive creando corridoi di aria fresca. Così, dal 1989, il Merlot Vistorta è il vino che svela l’azienda Vistorta al mondo, raccontano sia Brandino Brandolini che Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del Bere, nel corso della degustazione organizzata a Milano presso L’Enoluogo di Civiltà del Bere, appunto, e che hanno guidato la verticale davvero interessante. I primi tempi alle uve merlot venivano aggiunte anche quelle di altri vitigni internazionali. Con il nuovo millennio, invece, la decisione di avere solo merlot vinificato in purezza ma separatamente in diverse parcelle, visto che il vigneto è suddiviso in 18 parcelle, con il vino che affina 18 mesi in barrique di rovere francese (40% legno nuovo).

LA DEGUSTAZIONE

Questi i vini degustati in verticale dal 1997 al 2018:

Friuli Grave Merlot Doc Vistorta 1997
Grande annata anche per Vistorta la vendemmia 1997 che regala un vino di colore granato vivace. Al naso sprigiona note di liquirizia, spezie, cacao, frutta sotto spirito e accenni di tabacco e poi note balsamiche di erbe officinali e un tocco agrumato. In bocca è un vino affascinante per la sua struttura, la bella trama tannica, la sorprendente sapidità e una buona freschezza. Un vino davvero accattivante.

Friuli Grave Merlot Doc Vistorta 2003
Annata calda che, però, a Vistorta regala emozioni inaspettate con questo vino dal bel colore granato profondo. Il profumo è fruttato con prevalenza di frutta rossa matura, sottobosco e agrume, nonché accenni erbacei. Il tannino è elegante, con un’acidità che rimanda a note di frutta sotto spirito. E ad una buona sapidità. Insomma, un merlot di alto lignaggio.

Friuli Grave Merlot Doc Vistorta 2009
Vino frutto dell’assemblaggio di uve di provenienti dalle 16 parcelle della vigna, vinificate separatamente in vasche di cemento e legno piccolo. Il colore è granato pieno con riflessi rubino. Il bouquet è un perfetto equilibrio di frutta matura, note balsamiche e piccoli frutti di rovi. Un sorso schietto con ottima freschezza, tannino fitto ma sottile, buona la persistenza con ritorni di frutta e note balsamiche.

Venezia Giulia Rosso Igt Vistorta 2018
Colore rosso rubino brillante. Profumi di frutta matura, spezie, un accenno balsamico, tostature e cioccolato. Un vino dal naso concentrato, giovane, con grinta. Bella bevibilità e godibilità con con tannino potente ma piacevole; ottime freschezza e sapidità che chiudono su note di pepe verde e frutta matura.

Venezia Giulia Rosso Igt Brando 2018
Uve Merlot in purezza. Fermentazione parte in barrique e parte in anfore di ceramica, utilizzate anche per la maturazione del vino. Il colore è rosso rubino intenso. Bouquet fruttato e speziato e con accenni balsamici. Al sorso si avverte un tannino deciso e un’acidità che, in sinergia con la sapidità, assicura una persistenza molto lunga.

Bianca Friulano Igt Venezia Giulia 2018
Friulano in purezza con fermentazione in barriques a cielo aperto e macerazione con vinaccia protratta per 200 giorni, svinato, torchiato e rimesso il vino totale in ceramica per un periodo totale di 365giorni e affinamento di un anno. Il colore è dorato. Profumo di fiori di campo, camomilla e miele. Al gusto prevale il sapore della mela golden e delle erbe aromatiche, sostenuto da una sapidità interessante.

Azienda agricola Vistorta
Strada Vistorta 82 – Sacile (PN)
t. 0434.71135
www.vistorta.it
vistorta@vistorta.it