La storia di Montonale inizia nel 1911 con Francesco Girelli che per la sua aspirazione di trasformarsi da cerealicoltore a viticoltore, incominciò a piantare viti di Turbiana, la varietà più diffusa nell’area a ridosso del lago di Garda, dopo aver dissodato due ettari di terreno con il suo badile e in completa solitudine, per piantare la prima vigne, quindi, cominciò a divenire realtà il suo sogno. Nel frattempo i consumatori cominciarono ad apprezzare il suo vino, tanto che il bisnonno degli attuali proprietari dell’azienda, acquistò un camioncino per consegnare il vino in damigiana ad osti ed anche a privati. Gli affari andavano così bene che Francesco Girelli fece – come si suol dire – il colpo della sua vita quando riuscì ad acquistare, dai nobili Bertani, una tenuta di 40 ettari tutti coltivati a turbiana con annessa cantina. E, così, la famiglia Girelli divenne un punto di riferimento per i consumatori che cercavano del buon vino a base di turbiana, anche perché la seconda generazione Girelli, continuò a produrre vino, venduto sempre in damigiana e, a quanto pare, con un qualche progetto di avviare l’imbottigliamento del loro Lugana. Le cose, per dissidi ereditari, imboccarono la via dell’espianto delle vigne, fino all’ultima pianta, nel 1998.
Tutto sembrava perduto ma due anni dopo, un prozio cedette a Luciano Girelli due ettari fi vigna. Fu allora che il suo secondogenito, Roberto, chiese al padre di rinverdire la tradizione enologica di casa Girelli per realizzare il sogno del bisnonno Francesco di divenire grande viticoltore. Nella nuova impresa, Roberto coinvolge i fratelli Claudio e Valentino e nel 2002 seguono la loro prima vendemmia e l’anno dopo proporranno 800 bottiglie con il marchio Girelli mentre il primo Lugana arriva con la vendemmia 2004. E nasce Montonale – che poi è il nome della località del comune di Desenzano del Garda dove ha sede l’azienda. I tre fratelli, intanto si scelgono il ruolo più confacente per portare avanti la loro idea di dare ai vini di Lugana un nuovo futuro e, quindi Roberto, che ha studiato enologia a Verona, è l’enologo; Claudio responsabile amministrativo; Valentino si occupa dei vigneti.
Nel 2008, la quarta generazione dei Girelli viticoltori, presenta la prima bottiglia di Orestilla – ottenuto dalle uve dell’omonimo vigneto così denominato perché nel XVII secolo vi fu trovata la preziosa arca dedicata ala matrona romana Orestilla. Diventa il cru dell’azienda perché il particolare impasto del suolo permette di avere delle uve che danno origine ad un vino ricco, ampio, di grande longevità. Proprio per raccontare questa longevità i fratelli Girelli hanno organizzato a Milano, presso il ristorante di Daniel Canzian, una verticale di Orestilla che dal 2008 è stato imbottigliato tutto gli anni, tranne quest’anno. La produzione media è di 9.000 bottiglie all’anno. In degustazione cinque annate, per una verticale che è stata una vera goduria per i degustatori: tutti i vini sono risultati eleganti e molto interessanti.