Un’azienda olivicola nata ufficialmente nel 2017 in Sicilia e che colleziona mese dopo mese sempre più riconoscimenti, italiani e internazionali. Gli ultimi due sono la finale nel premio spagnolo Mario Solinas e la medaglia di bronzo nel concorso portoghese Ovibeja. Miceli&Sensat non si ferma solo alla Sicilia, dove sorgono gli ettari dell’azienda: 230 di cui 115 a uliveti e una produzione di 50mila litri di olio.
Un olio che, come dicevamo, fa incetta di premi: “Tre anni fa – ci racconta il patron, Paolo Miceli, insieme al socio Sergio Sensat – abbiamo iniziato con la vendita delle bottiglie e subito sono iniziati ad arrivare i riconoscimenti. I concorsi non sono altro che un panel di assaggio in cui gli esperti certificano la qualità del prodotto. Non c’è casualità né fortuna”.
E infatti il Gambero Rosso ha premiato Miceli&Sensat come azienda rivelazione, traguardo superato quest’anno con il riconoscimento di migliore azienda dell’anno. E poi l’inserimento di due oli nella Guida Merum (due cuori per U’Ciuri e Verde e un cuore per Delicato). E ancora la finale nel Magnifico e il bronzo al Sol d’Oro nella categoria “fruttato medio” al Verde.
Ci sono poi i riconoscimenti internazionali: Olive Japan (tre oli premiati, Verde e Delicato nella categoria Gold e U’Ciuri nella categoria Premier), due medaglie d’oro all’NYIOOC di New York, oltre ai prestigiosi Mario Solinas e l’Ovibeja che regolamentano a livello mondiale la qualità dell’olio. Sole pochissime aziende possono parteciparvi e le selezioni di entrambe sono molto rigorose: si partecipa con 4mila litri minimo di olio in un’unico recipiente e il prelievo viene fatto da un notaio. Il recipiente viene poi sigillato così come le bottiglie che vengono aperte con atto pubblico dal notaio.
Ma i premi non sono finiti e si attendono altri risultati, come il concorso Athena e il Leone d’Oro. In quest’ultimo chi vince per due anni consecutivi il best IGP concorre in una categoria dove sono presenti solo i 100/100. Miceli&Sensat è in finale insieme ad altre 12 aziende con il Verde.
L’azienda, nel comune di Monreale, è diventata un punto di riferimento in pochissimo tempo in tutta Italia e nel mondo. Ora ci si appresta ad affrontare nonostante tutto un anno complicato a causa della siccità: “Noi abbiamo la fortuna di avere dei laghi aziendali che ci permettono di irrigare ma se non piove il lago non si riempie. In una annata normale immagazziniamo l’acqua e irrighiamo gli uliveti, in questa annata soffriamo”.
Ma i progetti così come l’entusiasmo non mancano mai: uno dei prossimi obiettivi è infatti l’ampliamento di altri 20 ettari e arrivare a una produzione di 200mila litri di olio.