Bernard Arnault
Profitto in perdita per il gruppo Moët Hennessy Louis Vuitton in Cina.
Calo a doppia cifra, del 15%. Le misure di austerità stanno avendo non poche ripercussioni sul mercato che vede Lvmh tra i gruppi dominanti, portando i distributori a non crearsi gli stock.
Una fetta, non a tinte rosee, dello scenario che dipinge la seconda metà del 2014. Che comunque, in generale e per tutte le categorie, vede una crescita del 3%, grazie al traino di bacini come gli Usa, l'Asia e l'Europa nonostante la crisi. Con un fatturato di 14 miliardi di dollari.
Le bollicine sono state le best performer del portfolio di lusso targato Lvmh. “Lo Champagne è partito bene quest'anno – ha confermato Bernard Arnault – Ha dimostrato buona dinamicità soprattutto negli Usa”. Un successo raggiunto grazie a determinate scelte, la politica di prezzo, l'innovazione e consistenti investimenti nella produzione e nella comunicazione. Nei prossimi mesi il gruppo, anticipa il presidente e Ceo, concentrerà le forze per una strategia che curerà in modo incisivo i due fronti del mercato, i Paesi importatori tradizionali e quelli emergenti.