Alberto e Diego Cusumano
La lista dei produttori di vino che crede, scommette e investe sull'Etna si allunga ancora.
Alla lettera C potete aggiungere Cusumano. I fratelli Alberto e Diego, a capo di una delle cantine più note della Sicilia, hanno comprato vigneti sul vulcano. Un doppio acquisto per un totale di 15 ettari nel cosidetto triangolo d'oro della Doc, le campagne tra Randazzo e Linguaglossa, versante nord. In particolare sei ettari a Verzella, contrada Pietramarina, già vitati a Nerello Cappuccio e un 15 per cento a Chardonnay. Gi altri nove a Guardiola, in un posto che chi lo conosce lo ha già definito uno dei più belli di tutto l'Etna grazie a una sorta di anfiteatro naturale che guarda la vallata da un'altitudine di 880 metri: qui il terreno è tutto da impiantare. “E sarà un vigneto per due terzi con Nerello Mascalese, il resto si vedrà. Ma tutto ad alberello”, spiega Diego Cusumano, in questi giorni al Prowein dove la notizia dell'acquisizione si è sparsa alla velocità della luce. “Sono zone dove già altri produttori hanno tirato fuori vini eccellenti – aggiunge Cusumano – e noi con pazienza e umiltà cercheremo di fare del nostro meglio. Il tempo sarà il nostro alleato principale. Voglio ricordare un proverbio giapponese che è diventato un po' una sorta di motto aziendale: nulla è fatto per ora ma tutto per sempre”.
I Cusumano faranno una piccola cantina e non ci sono ancora previsioni su possibili uscite. Intanto l'obiettivo, per l'azienda che oggi vanta oltre 400 ettari in quattro province siciliane, è quello di definire i vigneti. Poi si penserá a una piccola cantina. “L'Etna – dice ancora Diego Cusumano – può coprire benissimo il segmento più alto dei consumi. È per questo che lavoreremo per un grande rosso e cercheremo di portare con noi il know how acquisito in questi anni a Ficuzza, altro territorio estremo, in provincia di Palermo dove abbiamo una tenuta”. Poi racconta della folgorazione per il vulcano. “C'è – dice – un bellissimo testo di Leonardo Sciascia che parla di Etna citando addirittura il francese Alexis de Tocqueville, l'autore di Democrazia in America, che fece un lungo viaggio in Sicilia nell'800. Quest'ultimo ha scritto con grande lucidità di come l'Etna sia davvero un territorio unico anche grazie alla lava, sì, la lava distruttrice e rigeneratrice che è stata una sorta di riforma agraria naturale perché ha impedito la nascita del latifondo e lo sviluppo di piccoli proprietari terrieri che hanno così creato sviluppo e difesa del territorio. Facendo diventare l'Etna un'enclave rispetto alla Sicilia sotto tutti i punti di vista. Un testo profondo e attualissimo anche per noi produttori di vino”.
I Cusumano hanno festeggiato l'affare con alcune bottiglie di vino stappate al Cave Ox, il locale di Sandro Dibella, vero quartier generale di wine lovers e produttori a Solicchiata, lungo la statale 120. “Credo che il Cave Ox ci abbia portato fortuna. Ci è piaciuto molto e poi sono rimasto colpito dalla competenza di Sandro sul vino. Ci torneremo per bere e per conoscere meglio l'Etna”.
C.d.G.