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L'azienda

La Sicilia del vino che vince in Francia

14 Aprile 2014
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Successo della cantina Milazzo al Challenge International du Vin di Bordeaux

Un nuovo importante successo per l’azienda Milazzo che si conferma una cantina di grande prestigio ed un vero laboratorio creativo del vino.

Al Challenge International du Vin di Bordeaux l’azienda che produce circa quattrocento mila bottiglie l’anno e sorge tra le colline a Nordest di Campobello di Licata, in provincia di Agrigento, ha ottenuto la medaglia d’oro per il Federico II 2006, Duca di Montalbo 2002, Terre Baronie Bianco 2012. Medaglia di bronzo al Maria Costanza Rosso 2007 e al Maria Costanza Bianco 2012.

Tremila aziende partecipanti, provenienti da tutte le parti del mondo, si sono sfidate al grande concorso enologico internazionale nato in Francia trentotto anni fa e certificato ISO9001. Più di 5.000 vini provenienti da trentotto Paesi sono stati degustati nella due giorni di Bourg (nei pressi di Bordeaux) da circa ottocento professionisti ed esperti wine-loving. Giuseppe Milazzo, il signore degli spumanti, non nasconde la sua soddisfazione per l’ennesimo successo ottenuto anche se da qualche vino si aspettava qualcosa di più.

“Questo successo” racconta “è l’ennesima conferma che la nostra filosofia aziendale risulta vincente e ci ha permesso, da sei anni a questa parte, di arrivare primi ogni anno a Bruxelles e al Vinitaly per fare alcuni nomi. Dopo le medaglie ottenute siamo adesso in attesa di sapere se arriveremo primi in Europa anche quest’anno a Bordeaux”. Un modus operandi che ha radici profonde e che declina una parola all’infinito: pignoleria. “E’ l’undicesimo comandamento” spiega “che ci spinge a fare sempre meglio e a seguire tutte le fasi della produzione del vino con grandissima attenzione dalla pianta che ha bisogno di grandissime cure con un regime biologico, fino alla bottiglia. Operiamo poi in un territorio molto vocato per la viticoltura. Clima e territorio ci offrono in modo naturale risultati che altrove difficilmente si possono ottenere, come hanno notato spesso i francesi del sud che sono venuti ad assaggiare il nostro spumante e non capivano come mai, seguendo il parallelo di Bordeaux, a 400 km di distanza si potessero produrre vini bianchi come i nostri”.

Giuseppe Milazzo, infatti, produce grandi vini, ma è anche  famoso per le bollicine da metodo classico. Che tipo di esperienze bisogna acquisire per produrre spumanti in Sicilia?: “E’ una cosa difficilissima produrre bene uno spumante.  Bisogna strare attenti alla fermentazione e a tantissime altre cose. Noi facciamo sempre piccoli tiraggi di bottiglie, di certo bisogna studiare tantissimo. Nella nostra cantina, ad esempio, temperatura ed umidità sono monitorate e mantenute costanti tramite un apposito impianto di termo condizionamento, ideale per ospitare barriques destinate all’affinamento dei vini. Adesso quello che stiamo cercando di far capire a chi ama il vino è che i vini si bevono quando sono maturi”. Qual è il prossimo obiettivo che la sua azienda vuol perseguire alla luce dell’ennesimo riconoscimento ottenuto? “Abbiamo avuto un premio anche per un vino che si acquista a meno di dieci euro ed è il Terre di Baronie Bianca. L’obiettivo è proprio questo: riuscire a far ottenere ai nostri vini di partenze delle medaglie ogni anno, riuscendo ad ottenere almeno quella d’argento. Vogliamo poi far arrivare il nostro vino nei Paesi che hanno la cultura del vino e capiscono il prodotto che stanno degustando come avviene in alcune enoteche del Giappone o nei migliori ristoranti presenti a Giacarta o in Corea. Svizzera, Belgio e Lussemburgo sono invece delle realtà già consolidate”.

Rosa Russo