di Federico Latteri
L’azienda gestita da Giovanni Gurrieri insieme alla sorella Angela nasce da una grande passione e da un forte attaccamento alla propria terra, elementi di una tradizione familiare trasmessa da papà Vincenzo e mamma Graziella, produttori di uva da cinquant’anni e ancora oggi coinvolti nelle attività lavorative.
Giovanni, ingegnere con la passione per la viticoltura, ha portato avanti la trasformazione dell’azienda agricola in una moderna cantina presente sul mercato con le proprie etichette. Il primo imbottigliamento è del 2010. Ci troviamo nella Val di Noto, all’interno dell’area della Docg Cerasuolo di Vittoria. Si tratta di una zona collinare caratterizzata da un clima mediterraneo ventilato, dove sono presenti condizioni ideali per la coltivazione della vite e dell’ulivo. I vigneti si estendono complessivamente per 7,7 ettari, di cui 4,7 di proprietà e 3 in affitto. Sono situati in quattro diverse contrade di Chiaramonte Gulfi (Biviere, Ponte, Fegotto e Mazzarronello), ad altitudini comprese tra 270 e 300 metri sul livello del mare e, in piccola parte, nel territorio di Mazzarrone, ad altitudini leggermente inferiori.
I vitigni più importanti, dai quali si ottengono la maggior parte dei vini, sono il Nero d’Avola e il Frappato. Vengono coltivati anche il Grillo e il Syrah, varietà alloctona che si è adattata molto bene alle condizioni pedoclimatiche della Sicilia. Si pratica l’agricoltura biologica ed è presente anche la certificazione. La filosofia aziendale mira a portare sui mercati vini di alta qualità che siano in grado di esaltare le peculiarità uniche del terroir. Per questo motivo grande attenzione è rivolta al rispetto della vite, alla selezione delle uve, a ogni passaggio del processo di vinificazione e all’affinamento. Vengono realizzate 11 etichette che, considerando una produzione complessiva di circa 40 mila bottiglie, potrebbero sembrare molte, ma che in realtà rappresentano la visione di Giovanni Gurrieri, una collezione di vini di nicchia, ciascuno con una tiratura molto limitata, in grado di fornire differenti rappresentazioni di uno stesso territorio.
La nuova cantina, già in uso, a breve verrà completata e ospiterà oltre agli spazi tecnici per la filiera produttiva una sala degustazione e una bellissima terrazza con vista sui vigneti che sarà il luogo ideale per qualsiasi genere di evento. Nel corso di una visita in azienda abbiamo assaggiato diversi vini che ci hanno fornito impressioni decisamente positive. Abbiamo apprezzato molto il loro profilo sobrio, l’aderenza territoriale e la coerenza con le rispettive tipologie. Vini ben fatti, ma anche ben pensati, frutto sia di passione che di razionalità.
Iniziamo il nostro viaggio attraverso le varie declinazioni di Nero d’Avola e Frappato con le quattro etichette ottenute dalle vinificazioni in bianco del blend dei due vitigni: un vino frizzante, due spumanti e un vino fermo. Il Donna Grazia Vino Bianco Frizzante Biologico 2019 è un petillant realizzato con il metodo Charmat e poi leggermente degassato prima dell’imbottigliamento. Delicato nei profumi floreali, fruttati e agrumati è scorrevole, rinfrescante e dotato di una bevibilità non comune. Il Donna Grazia Metodo Classico Brut è prodotto con le uve di una stessa annata e affina sui lieviti per 11 mesi. Si presenta di colore giallo paglierino con un perlage sottile e persistente. Ha un naso fine fatto di tenui sentori crosta di pane, scorzetta di cedro e un cenno di agrume candito. Il sorso è vivo, dinamico, ben calibrato nella struttura, lungo e leggermente sapido in chiusura. Piacevole e facile da bere.
Più complesso e intenso l’Hic Est XXII Metodo Classico Brut, affinato sui lieviti per 22 mesi. Profumi nitidi di pan brioche, frutta candita, scorzette di agrumi e pompelmo precedono un palato fresco e vibrante che si distende in una progressione lunga e sapida. Originalità con un profilo verticale e preciso. Il Donna Grazia Vino Bianco Biologico 2018 all’olfatto è giocato tra la frutta e gli agrumi, mentre in bocca mostra buona consistenza, sapidità e una certa polposità che rimanda alle uve rosse di partenza. Diverso il carattere del Sicilia Doc Grillo 2018, unico bianco prodotto con questa varietà. Dominato da profumi di fiori gialli e da una nota salmastra, è scattante, salino e lungo. E’ evidente che si è cercata più la freschezza che un grado spinto di maturazione. Colore rosato intenso con tonalità cerasuolo per il Sicilia Doc Rosato Donna Grazia 2019, vino ottenuto da Nero d’Avola per il 60 per cento più un 40 per cento di Frappato. Offre sentori fragranti di fragola, lampone, ribes rosso, un cenno di petali di rosa e una delicatissima speziatura. E’ lineare e dotato di un gusto fruttato e spontaneo. Si beve sempre con grande piacere.
Il Frappato 2019 è intrigante già dal colore, un rosso rubino scarico e brillante con riflessi porpora. Il suo bouquet, pulito e rifinito, è fatto di frutta rossa, fiori e una leggera nota di pepe. E’ fresco, di medio corpo, equilibrato, provvisto di un gusto intenso, speziato in chiusura e persistente. Un prodotto riuscito che ci è piaciuto particolarmente.
Il Vittoria Doc Nero d’Avola 2018 si distingue per il profilo snello che vede un’ottima acidità rinfrescare il sorso, una discreta struttura, una leggera sapidità e le sensazioni tattili e gustative che si succedono con ordine, senza mai essere eccessive.
Infine il vino più importante, il Cerasuolo di Vittoria Docg Classico Don Vicè 2016. E’ l’unico in cui è prevista una maturazione in legno: il Nero d’Avola trascorre 9-10 mesi in tonneau, mentre il Frappato affina in acciaio. Dopo l’assemblaggio viene effettuato un ulteriore anno e mezzo di affinamento in bottiglia. Presenta un naso profondo di prugna matura, frutta rossa, variegate note di erbe aromatiche, un tocco di fiori appassiti e cenni speziati. In bocca è pieno, giustamente consistente, ampio, equilibrato e molto lungo nel finale, dove torna la frutta. Non manca una buona acidità e i tannini appaiono morbidi e vellutati. E’ il prodotto più completo e con il maggiore potenziale evolutivo.