di Michele Pizzillo
Ascoltare le narrazioni di gente di mare alla fine di un’estate che l’acqua è stata desiderata e, comunque, non si è fatta vedere oppure ha fatto qualche apparizione davvero insoddisfacente, è sicuramente in evento da non perdere.
E, per di più, in una location rinomata per gli appassionati di enoturismo e, però, un pochino distante dal mare, qual è Nespoli, nell’entroterra forlivese dove la cantina Poderi dal Nespoli propone “Mosto (il succo delle storie)”, il festival di narrazione nato nel 2017 dai valori condivisi tra il mondo del vino e del racconto. Un appuntamento culturale fatto di incontri letterari, spettacoli e musica quest’anno sviluppati attorno al filo conduttore dell’acqua in un’edizione dal titolo “Come acqua che scorre” che porta in scena, per la prima volta, un ospite internazionale come Tristan Gooley, oltre a importanti autori e artisti italiani e, rammentiamo a mò di scherzo, la presenza del cantautore Pacifico. Mosto è in programma dal 2 al 4 settembre con la direzione artistica di Matteo Caccia che si avvale della collaborazione di Vania Vicino è ha l’obiettivo di dare valore alle iniziative che promuovono la socialità e il territorio di cui fa parte la cantina che ha ideato e organizza il festival. Poderi dal Naspoli, infatti, ha pensato a questo evento per unire cultura vinicola, natura e arti della narrazione in uno dei contesti più suggestivi della Valle del Bidente, al fine di realizzare un evento all’insegna della condivisione e della convivialità. Perché il mosto rappresenta la fase di passaggio dall’uva al vino, la narrazione è un momento di transizione per l’uomo, che lo arricchisce e a volte trasforma rispetto a ciò che era prima. Tre giornate di festival in cui si susseguono autori e artisti nazionali e – per la prima volta – internazionali, che danno voce a progetti, romanzi, interviste, podcast e spettacoli, affrontando contenuti che spaziano dal mondo naturale alla musica. Il racconto dell’acqua che il festival propone in questa edizione trae ispirazione da una realtà sempre più mutevole, che necessita di creare continuamente nuove rotte alla ricerca di orizzonti sicuramente inediti.
Così, l’inizio del festival, venerdì 2 settembre alle 20.30, con “Il mondo addosso” un racconto di e con Matteo Caccia, che narra come gli abitanti dell’Isola del Giglio abbiano vissuto e reagito al più grande naufragio della recente storia marinara italiana. Che, poco dopo, lascerà spazio al primo ospite internazionale dell’evento, Tristan Gooley, grande conoscitore dei metodi di navigazione basati sull’osservazione della natura tanto da conquistarsi il titolo di “Sherlock Holmes della Natura” perché interpreta l’acqua in modo magistrale e ha compiuto spedizioni e imprese epiche in solitaria in tutti e cinque i continenti, tutte documentate nei suoi libri, volumi imperdibili per gli amanti dell’avventura. Gooley sarà “interrogato” da Ferdinando Cotugno. Sabato 3 settembre alle 20.30 la conduttrice-speaker-influencer-scrittrice Daniela Collu intervista Ambrogio Beccaria – fautore di un progetto che lo vedrà impegnato in un giro del mondo a bordo della sua barca “Alla Grande-Pirelli” – e Roberto Casati, filosofo delle scienze cognitive che presenta “Oceano. Una navigazione filosofica” testo nel quale racconta del suo progetto di ricerca “Cognition in the Wind” basato sulla navigazione low tech e una personale filosofia del mare emersa da una traversata dell’Atlantico in barca a vela. Concluderà la serata “I confini non esistono”, spettacolo che combina botanica e relazioni umane, mettendo in luce come i confini siano un’invenzione dell’uomo, inesistente in natura; protagonisti Stefano Mancuso e le sue conoscenze in ambito botanico, insieme a Matteo Caccia, molto apprezzato come narratore di storie di uomini. E arriva, domenica 4 settembre, un talk dal titolo “Il racconto del quotidiano: Podcasting is not a crime”, con Mia Ceran, giornalista e conduttrice televisiva che ha ideato il podcast quotidiano di informazione “The Essential”; Cecilia Sala, autrice e voce del podcast “Stories” di Chora Media; Jonathan Zenti, autore e producer del suo podcast indipendente “Problemi”. Lasciando la conclusione del festival al concerto live unplugged di Pacifico, cantautore e compositore di colonne sonore nonché collaboratore di importanti artisti italiani che, accompagnato da Antonio Loffredi, presenta in versione acustica un best of dei brani del suo repertorio.
E, così, il racconto dell’acqua che Mosto offre in questa sesta edizione prova a restituire il senso di un’esistenza sempre meno stabile e sempre più galleggiante e in mutamento, come le giornate di settembre, come l’acqua che scorre. Nel programma appena diffuso, non abbiamo trovato traccia di un momento dedicato al vino. Trattandosi di un’azienda con 180 ettari di vigna, la prima cantina romagnola per la produzione di vini doc, ai partecipanti al festival sicuramente non farà mancherà qualche calice di buon vino; magari stappando bottiglie delle ultime quattro etichette appositamente create per valorizzare l’autenticità e il rispetto del territorio dove si trova Poderi dal Nespoli, la Valle del Bidente, una delle aree fra le più apprezzate dagli appassionati di enoturismo, di cui tre (Rubicone igt trebbiano biologico, Romagna doc sangiovese biologico e Rubicone igt bianco Orange wine) recentemente presentati a Milano da Marco Martini, presidente del gruppo Mondodelvino che produce oltre 60 milioni di bottiglie all’anno, a cui appartiene la cantina.
Tutti gli eventi del festival sono ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.festivalmosto.com
Poderi dal Nespoli
Villa Rossi 50 – Nespoli (Fc)
T. 0543 989911