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L'azienda

Il “vino del re”: Cusumano presenta Salealto

23 Aprile 2020
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Si chiama Salealto l’ultimo nato in casa Cusumano.

Una storia di enologia moderna che si mescola con quella di oltre duecento anni fa. Nel 1800, Re Ferdinando IV incaricò l’esperto Felice Lioy, intendente della palermitana Commenda della Magione, di migliorare la qualità dei vini siciliani. Il Lioy, attraverso prove e studi, cominciò separare i grappoli in base alla qualità, sperimentò una macchina per “raspolare” (diraspare), fece costruire la Real Cantina Borbonica di Partinico in provincia di Palermo e, cosa interessante, vinificò uve di vigneti nei dintorni della tenuta Cusumano di Ficuzza, in parte documentate nella Real Casina di Caccia di Ficuzza sempre in provincia di Palermo. “Questa storia ha alimentato la nostra curiosità – racconta Diego Cusumano, titolare, con il fratello Alberto, della cantina siciliana – Come poteva essere il vino del Re? La composizione non è documentata, ma abbiamo immaginato: uve indigene, un unico Terroir, maturazione sulle fecce fini sino alla vendemmia successiva (in quanto le botti sarebbero servite per la nuova annata). Così, dopo qualche anno di sperimentazione è nato Salealto, un “vin du Terroir” di Ficuzza, ottenuto da Inzolia, Grillo e Zibibbo in parti uguali, vinificati separatamente poi affinati insieme”.

Il nome Salealto richiama le caratteristiche del vino al palato e il terroir di produzione: 700 metri sul livello del mare, un vino unico, montanaro e mediterraneo allo stesso tempo. L’annata imbottigliata è la 2018 e ne sonbo state prodotte solo 5 mila bottiglie. Il vino è un blend di Insolia, Zibibbo e Grillo in pari percentuali e i vigneti si trovano tutti ad altezze che vanno dai 700 agli 800 metri sul livello del mare. La raccolta viene fatta a mano, macerazione in pressa a temperatura ambiente e successivo illimpidimento statico. Fermentazione in acciaio a 20°C, travaso ed assemblaggio dei vini, permanenza per circa 10 mesi sulle fecce fini e successivo affinamento in bottiglia

Come tutti i vini Cusumano, anche Salealto si avvale della certificazione SOStain/Viva “Sustainable Wine”. Comune denominatore delle diversità e delle unicità dei vini Cusumano, infatti, è l’impegno per una viticoltura sostenibile che nasce dal sentimento e dall’obbligo etico di proteggere le risorse, limitandone lo spreco. Una ricerca che si traduce in azioni conformi al protocollo di SOStain, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura siciliana, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare, attraverso il progetto di sostenibilità Viva.

C.d.G.