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L'azienda

Il tartufo bianco di Acqualagna dalle Marche al Marocco: il progetto presentato a Milano

30 Settembre 2015
Carlo_Briganti_Giacomo_Biraghi_Anna_Paludo_Giorgio_Gippsldini_di_Open_Doriana_Cisonno_Marco_Ripamonti Carlo_Briganti_Giacomo_Biraghi_Anna_Paludo_Giorgio_Gippsldini_di_Open_Doriana_Cisonno_Marco_Ripamonti

(Carlo Briganti, Giacomo Biraghi, Anna Paludo, Giorgio Gippsldini di Open, Doriana Cisonno, Marco Ripamonti)

da Milano, Michele Pizzillo

È una storia con molti protagonisti quella confezionata da Anna Paludo, consulente di marketing dello Studio Quattro Associato di Milano per raccontare la case history del tartufo nero di una giovane azienda marchigiana, Allegro.

E, cioè, oltre ad Allegro che lavora il tartufo di Acqualagna; una maison de guest di Fes, in Marocco, Riad65; Expo Milano 2015; Eventi d’autore di Doriana Cisonno di Bari che ha trascinato con se due produttori pugliesi, Taurino di Squinzano per l’olio e le Cantine Paololeo di Sandonaci; e, infine, Open di Milano che è tante cose insieme: libreria, lavoro condiviso, convivio, punto di incontro.

Tutto questo per dare vita al progetto che la Paludo definisce di marketing relazionale, presentato come “Dalle Marche al Marocco passando per la Puglia”. Si tratta di un viaggio gastronomico, conviviale e culturale, ma soprattutto è un caso concreto di accesso di uno tra i più ricercati prodotti del nostro territorio, il tartufo, in selezionate realtà turistiche del Marocco. Insomma “un incontro tra eccellenze che si è concretizzato proprio grazie ad una precisa strategia di marketing relazionale che Studio Quattro Associati ha pensato di sviluppare per le aziende di piccole dimensioni che vogliono cogliere le aperture e le opportunità offerte da Expo”, sottolinea la professionista milanese, convinta che attraverso il marketing relazionale si possono instaurare ottimi rapporti commerciali oltretutto sostenuti anche da una forte impronta culturale che permette alle persone di dialogare sulle cose buone da fare.

I protagonisti del progetto “Dalle Marche al Marocco passando per la Puglia”, la signora Paludo li ha messi insieme nel posto giusto, a Open, per farli dialogare fra loro e, nel contempo, raccontare le proprie storie di successo. Così Carlo Briganti e Davide Serafini, ideatori di Allegro che lavora il tartufo di Acqualagna, hanno paragonato la loro azienda ad una sorta di bellissima sinfonia capace di esaltare un prodotto come il tartufo che cresce nelle Marche, regione che loro ritengono punto ideale di incontro tra il Sud e il Nord dell’Italia. “Questa posizione strategica ha permesso alle tradizioni culinarie italiane di unirsi e generare prodotti unici nella composizione e nel gusto grazie soprattutto alla produzione locale”, dice l’esperta Paludo. Quella espressione della terra capace di esaltare il terroir direbbero i francesi, e di raggiungere anche mercati lontani. Adesso si parte dal Marocco, dove una giovane signora di Como, Mary Ibridi, gestisce una fascinosa maison de guest a Fes e sta perfezionando l’acquisto di altre realtà di prestigio sul territorio marocchino, ha deciso di proporre ai suoi ospiti, ma anche ai ristoranti di respiro internazionale in attività in Marocco, una cucina a base di prodotti food italiani di eccellenza e tradizione storica.

A selezionarli ci pensa il suo referente milanese, Marco Ripamonti, che insieme alla Paludo e ad Allegro ha addirittura organizzato una cena in contemporanea, con commenti via Skype. A Milano sono stati degustati gli stessi piatti preparati dagli chef di “Riad65” e, cioè, una serie di patè tartufati di Allegro e vellutata di ceci con olio pugliese e scorzone nero estivo, tacchino cotto alla brace e carpaccio di vitello con scaglie di tartufo e un dessert tipicamente marchigiano celebrato da Gualtiero Marchesi in un suo libro, il gianciotto infuso nel caffè. Tutto accompagnato dal vino rosato pugliese, le bollicine Rosa rosé e Grècia rosé igt della cantina Paololeo. Che dire? Vero esempio di incontro Sud-Nord. Ma, soprattutto, spiega la Paludo “il caso Allegro, frutto di dinamiche relazionali, apre la strada a piccole aziende di nicchia del settore agroalimentare e artigianale italiano che, con un progetto mirato step-by-step e con investimenti commerciali e marketing contenuti, possono guardare a mercati prima fuori portata”.

Intelligente, poi, la scelta del Marocco che secondo Giacomo Biraghi, di Expo, è uno dei padiglioni più visitati dell’esposizione universale e quindi l’alleanza Studio Quattro-Allegro sarà sicuramente uno dei casi di successo che sarà ricordato della manifestazione milanese.