(Günther Di Giovanna)
Non fatevi ingannare dal nome autoritario: Günther Di Giovanna è un uomo straordinario, grande lavoratore, simpatico e affabile come pochi altri. Porte sempre aperte nella sua azienda e state certi che vi accoglierà quasi come foste uno di famiglia.
Insieme al fratello Klaus hanno continuato la tradizione di questa azienda di famiglia, nata nel 1860 e che si distribuisce tra Sambuca di Sicilia e Contessa Entellina, nell'entroterra siciliano dai magici paesaggi. Nella sua azienda che si estende per circa 60 ettari, sono le tipologie di uve autoctone che la fanno da padrone, come il Nero d'Avola, il Grillo e il Nerello Mascalese. Senza mai dimenticare i vitigni internazionali. La cantina è una costruzione che è stata adeguata alle tecniche moderne. Ed è pratica e funzionale. Günther traccia un bilancio di questo 2017 che è stato, come ormai da 2015 ad oggi, “una crescita continua – dice – E in particolare crescono le vendite nei Paesi Terzi e in Italia”. Di Giovanna si sta sempre di più affermando all'estero tanto che l'80 per cento della produzione varca lo Stretto, concentrandosi soprattutto su Stati Uniti, Canada, Colombia, Giappone e l'Estremo Oriente.
“Ormai – spiega Günther – siamo leader nel rapporto qualità/prezzo. Ma, mentre siamo presenti molto nelle fasce medio-basse, siamo molto deboli in quelle alte. Ecco il problema del vino siciliano in generale: vini buoni a prezzi fin troppo convenienti”. Consumatori sempre più attenti, esigenti, informati, che vogliono una certa qualità e che leggono con estrema attenzione l'etichetta del vino: “Mi sono reso conto di quanto sia cambiato il consumatore medio del vino – dice Günther – E non si può non tenere conto di questa cosa”. Ma si osserva una regionalizzazione dei consumi. Che però Günther non vede di buon occhio: “Non credo sia un bene. Cerco di essere più chiaro – spiega – E' cosa buona e giusta che in Sicilia si consumi soprattutto Nero d’Avola e Grillo e in Campania Piedirosso e Falanghina, ma questo consumo regionale non dovrebbe essere quasi esclusivo. Gli enotecari e i ristoratori della Napa Valley, ad esempio, ti propongo i vini di tutto il mondo e se gli chiedi “Come mai?” ti rispondono che quella è la terra del vino e che il vino non ha confini. Dovremmo iniziare a farlo anche noi”.
In Sicilia, dunque, “c'è sempre voglia di Nero d'Avola, perché un continente viticolo come la nostra Isola offre mille sfumature diverse di Nero d’Avola. E questo è un patrimonio unico e irripetibile”. Poi capitolo Doc Sicilia: “Sta muovendo i primi passi. Ci vuole tempo prima che se ne possano verificare gli effetti. E’ garanzia di qualità universalmente riconosciuta, ma deve essere accompagnata da una efficace campagna pubblicitaria mondiale. Ci vuole una strategia globale sostenuta da risorse importanti. Alla fine deve servire non tanto a vendere di più, ma a vendere meglio con prezzi in linea con la qualità erogata, percepita e certificata”. A proposito di Sicilia, da poco c'è un nuovo governo regionale. E se Di Giovanna fosse il nuovo assessore all'agricoltura, che provvedimenti adotterebbe: “Bella domanda! Fatta la diagnosi dei bisogni, concentrerei le risorse disponibili (e ne abbiamo davvero tante tra Psr e Ocm) su 3/4 linee di investimento principali. Queste le mie priorità: creazione e diffusione mirata del brand “Sicilia”; sostegno alla internazionalizzazione delle imprese associate; sviluppo dell’incoming con investimenti soprattutto nella viabilità rurale; regimentazione delle acque piovane e incentivi per la realizzazione di laghetti aziendali”.
(Klaus e Günther Di Giovanna)
Un vino siciliano che dunque, necessita di maggiore visibilità all'estero. E gli eventi come Prowein e Vinitaly possono tornare utili? “Sempre di più Prowein, sempre meno Vinitaly”. Günther è stato da poco eletto presidente della Strada del Vino Terre Sicane (leggi questo articolo) e non si sbilancia con i progetti per il futuro: “Spero di poter realizzare un paio di progetti davvero ambiziosi come Presidente della Strada del Vino delle Terre Sicane. Ma di questo ne parleremo la prossima puntata”.
G.V.