di Riccardo Viscardi
La Sicilia è lontana da Roma e non è terra da mordi e fuggi; quindi ogni volta che posso venire in questa regione contraddittoria ed affascinante lo faccio con grande gioia. L’occasione me l’ha offerta Fabrizio Carrera, direttore di Cronache di Gusto con cui abbiamo una bella joint-venture.
Si è partiti dall’Etna e dopo un bel “giro in giro” si è arrivati in terra di Marsala, da un grandissimo produttore.
Ero felice, curioso di parlare con la seconda generazione di questa cantina dopo la scomparsa del fondatore Marco De Bartoli che conobbi nel 1990 a Roma. Dopo la passeggiata per le vigne e la visita in cantina sono rimasto affascinato da Renato e da Giuseppina; alla triade mancava Sebastiano, che conduce da qualche anno l’azienda De Bartoli. Una dedizione unica, un'attenzione maniacale ai vini, una voglia di crescere tecnicamente con rispetto della tradizione del Marsala, ante e post English style. Qualche fuga in avanti con un metodo classico ed un vino macerato con intelligenza, perché i bravi sono bravi sempre. Interessante “la piscina” senza acqua, per comprendere il sottosuolo di questa cantina. Doveva essere lo scavo per l’ampliamento della cantina ma per ora rimane un meraviglioso esempio di stratificazione di arenarie più o meno compatte con una quantità di fossili inimmaginabile.
(Renato De Bartoli)
Grande attenzione al territorio ed un'analisi spietata su alcune Cantine Sociali (più di cinque nella zona) che vinificano senza imbottigliare nulla perché preferiscono mandare i vini in altre cooperative del nord Italia. Come fanno i contadini a prendere autocoscienza di fronte ad episodi cosi distruttivi per il territorio?
Leggi in questa pagina le note di degustazione