(Gian Domenico Nigro e Silvia Maestrelli)
Piemontese d’origine, Gian Domenico Nigro è, da poco più di un mese, il nuovo enologo di Tenuta di Fessina, la cantina di Rovittello, frazione di Castiglione di Sicilia, sul versante nord dell’Etna, a 670 metri sul livello del mare, nata da ciò che Silvia Maestrelli, produttrice toscana, definisce un progetto emozionale, “affiorato dall’amore per una terra ricca di contrasti: l’Etna”.
Progetto, peraltro, fin dall’inizio condiviso con Federico Curtaz, che lascia il testimone a Nigr
“Tenuta di Fessina nasce dalla collaborazione con Federico Curtaz, agronomo di Gaja per venti anni. Insieme abbiamo scommesso sull’Etna e dalla nostra collaborazione sono nati i vini che desideravo. Per quanto siamo riusciti a costruire, lo ringrazio pubblicamente e personalmente. Lui non ha svolto il ruolo di semplice consulente esterno, ma ha dato l’anima per i vini della Tenuta. Ed impresso quel suo stile inconfondibile che – afferma Silvia Maestrelli – credo rimarrà sempre nei nostri vini, perché ne rappresenta l’essenza. Federico ha in pratica tracciato una linea guida, condivisa insieme, che oggi vogliamo continuare a seguire con Gian Domenico, puntando sempre al migliorare quel che fino ad oggi è stato fatto”.
“Fin da quando abbiamo iniziato il nostro progetto – prosegue la Maestrelli – per noi i modelli di riferimento sono stati i vini ambasciatori dell’Etna, le prime annate di Pietramarina e Serra della Contessa di Benanti. E con Gian Domenico vogliamo proseguire verso quegli orizzonti”.
La scelta di Nigro del resto non è un caso. L’enologo piemontese, tra l'altro grande esperto anche di formaggi, conosce bene il terroir Etna. Vanta numerose esperienze in tutta Italia, ma è stato a lungo sul vulcano a fianco di Salvo Foti per la cantina Benanti. “Quando nel 1992 l’enologo e amico Salvo Foti mi propose di andarlo a trovare in Sicilia – spiega Nigro – e facendo un tour sull’Etna mi fece visitare i vigneti ancestrali sul vulcano, ancora franchi di piede e i palmenti, testimoni di una tradizione più che millenaria, per me fu un amore a prima vista”.
“Lo stile dei nostri vini non cambierà – aggiunge Silvia – anche per un’altra ragione: Gian Domenico come Federico ha un’impostazione e un palato piemontese. Tra loro c’è una comune origine geografica che va riconosciuta nel rigore che dimostrano per il lavoro”. “E poi entrambi cercano qualità, amano l’Etna e anche Gian Domenico saprà valorizzare al meglio i vitigni etnei, dal Nerello Mascalese al Carricante, che io amo particolarmente”. Chi conosce l'azienda sa bene che tra i vini più riusciti c'è A' Puddara, un Carricante in purezza, come anche il Musmeci rosso. Ma anche il resto della batteria non è da meno.
Ma cosa caratterizza i vini di Tenuta di Fessina? “I miei vini nascono da un atto d’amore verso l’Etna, frutto di un costante impegno nella ricerca e nella valorizzazione delle diverse potenzialità che il terroir sa esprimere. Penso siano i miei vini, nel senso che sanno esprimere il mio stile, sono i vini che ho sempre immaginato. Trovo che i rossi siano un connubio tra piacevolezza, eleganza, finezza. I vini da Nerello per esempio, hanno una delicatezza molto sensuale. Per i bianchi, amo molto il Carricante, una varietà dalle potenzialità illimitate. Nel 2012, proprio per valorizzarla al meglio, con Federico abbiamo iniziato il progetto dei due cru di Carricante in purezza, che ho nominato progetto Contrade in bianco. Personalmente nei bianchi di Tenuta di Fessina trovo acidità, equilibrio, freschezza, mineralità”. L'arrivo di Nigro porterà a nuove etichette. “Gian Domenico – dice ancora la Maestrelli – ha iniziato da appena un mese, a vendemmia avvenuta e con i vini in vinificazione. Per il futuro ho in mente un rosé. Con Federico abbiamo sempre condiviso le scelte sui vini perché rispecchiassero uno stile ben preciso, lo stile Tenuta di Fessina. E mi aspetto che sia anche così con Gian Domenico”.
F. L.