E in questi giorni una delegazione di operatori degli Emirati si trova in Sicilia per visitare aziende dell'agroalimentare
Chicchi di grano Tumminia
Il grano siciliano lavorato con macine francesi a pietra naturale arriva negli Emirati Arabi Uniti e in Oman.
L’azienda Molini del Ponte di Castelvetrano, che lo produce da ormai quattro generazioni, è tra le 42 imprese siciliane scelte nell’ambito del progetto regionale «Paesi del Golfo» per allacciare rapporti commerciali con i due Paesi dell’Oriente. L’obiettivo è quello di rilanciare l’economia dell’Isola, facendo conoscere i prodotti delle aziende locali al fine di inserirli in nuovi mercati esteri. “Siamo stati i primi a scoprire e riproporre antiche varietà di grano duro come il Russello, il Perciasacchi – racconta il titolare dell’azienda Filippo Drago – il Farro lungo, il Bianco lilla e il Maiorca, che si distinguono per la spigatura molto alta che arriva fino ai due metri nel caso del Russello”.
L’azienda lavora il grano con un sistema antico avvalendosi però di tecnologie avanzate e macchinari moderni come il selezionatore ottico che analizza ogni chicco già prima della semina, scartando quelli che non soddisfano i criteri di qualità. “Forniamo gli artigiani, i pasticceri, i reparti di oncologia di alcuni ospedali di Palermo e Milano, l’Eataly di Oscar Farinetti e – continua Drago – il guru romano della pizza Gabriele Bonci che ormai mi “corteggia” da diversi anni”.
Acqua, farina “grezza” e lievito madre sono gli ingredienti per preparare il pane di Tumminia. Acqua e semola, invece, lavorati sempre con macine a pietra producono la pasta di farina di Tumminia che è stata presentata l’anno scorso al Biofach di Norimberga oltre che degustata dalla famiglia Grimaldi in occasione della cena preparata dallo chef Bonetta dell’Oglio allo Yacht Club di Montecarlo. Al Salone mondiale dei prodotti Bio di quest’anno, invece, saranno proposti farina e pasta da agricoltura biodinamica con certificazione Demeter. Dall’Europa al mondo arabo dove l’azienda, soprattutto nella capitale degli Emirati, ha già un suo piccolo mercato grazie anche a Patrick Cirrincione che intrattiene i rapporti di marketing con i paesi esteri.
Filippo Drago
“A fine novembre abbiamo portato i nostri prodotti alla mostra commerciale Sial di Abu Dhabi – racconta Drago – e abbiamo notato un grande interesse sia per la pasta che per la farina in quanto viene lavorata con molitura a pietra ed è quindi naturale. In un Paese in cui ci sono alte temperature che variano dai trenta gradi in inverno ai sessanta in estate – continua Drago – i prodotti vanno subito a male per cui ci vogliono i conservanti per mantenerli. I nostri sono invece naturali e possono essere conservati per un lungo periodo senza l’aggiunta di sostanzechimiche dannose”.
Una delegazione di 35 operatori economici emirati, che al momento si trovano in Sicilia per conoscere le aziende con le quali intraprenderanno importanti rapporti commerciali per lo sviluppo dell’isola, sono andati in visita alla Molini del Ponte. Hanno degustato il carciofo Spinoso di Menfi, la Pastedda del Belice di Liborio Cucchiara, l’olio dell’azienda Pio Gaia con marchio Demeter, l’olio biologico dell’azienda Fattoria Lombardo di Menfi e il pane nero di Ottavio Guccione. Le aziende siciliane coinvolte nel progetto sono 14 del settore meccatronica, 9 del turismo, da agenzie di viaggio ad alberghi e 19 dell’agroalimentare tra le quali spiccano la dolciaria Dolfin di Riposto, la alimentare Sia di Avola, le aziende vitivinicole Colli Iblei di Vittoria e De Gregorio di Sciacca, la olearia Barbera di Palermo, la Agrumaria Corleone di Palermo che produce succhi concentrati. La scelta di queste aziende nasce dalla loro capacità di proporre prodotti che rispondano agli interessi manifestati dagli operatori esteri nel corso della missione a Dubai da parte della delegazione siciliana.
Antonella Rizzuto