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L'azienda

I “signori del sale”: la storia di due fratelli di Recalmuto che scoprirono “l’oro bianco”

08 Maggio 2017
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(Giuseppe Brucculeri)

di Francesca Landolina

Racalmuto, nell’agrigentino, è la terra di quell’oro bianco che ha ispirato scrittori e poeti, e che è diventato il punto di partenza dell’azienda Saporidiregalpetra dei fratelli Carmelo e Giuseppe Brucculeri. 

Il paese di Sciascia, noto infatti come il paese del sale, è il luogo scelto dalla natura per custodire da circa seimila anni la miniera di salgemma, così come viene definito il sale di miniera. “Si tratta di un sale purissimo a “sottosuolo zero” – afferma Giuseppe – che non necessita di ulteriori operazioni di raffinazione e che pertanto è più integro di minerali”. Sono passati appena due anni da quando, nel 2015, i due fratelli decidono di dare il via alla loro attività destinata soprattutto alla lavorazione e alla commercializzazione di sale aromatizzato. Il sale estratto nelle miniere Italkali di Racalmuto, composto al 100 per cento da cloruro di sodio, viene così asciugato al sole in modo del tutto naturale e artigianale, senza aggiunta di conservanti e coloranti.  “L’asciugatura varia nel tempo, perché è il sole della nostra isola il solo parametro che può stabilire quando è pronto per essere confezionato e venduto”, spiega Giuseppe. La produzione giornaliera si aggira in media tra i 50 e i 70 chilogrammi di sale al giorno, ma la quantità cresce nel periodo estivo. Accanto al sale grezzo, prede il via la gamma dei prodotti aromatizzati in base alla stagionalità. “In questo periodo stiamo asciugando il sale agli agrumi, che è stato messo nelle vasche insieme al succo spremuto e alle scorze delle arance, dei limoni o dei mandarini”. Si tratta di prodotti che Giuseppe considera “integralisti”, perché contengono la provvidenza del sole siciliano e l’essenza della terra, da cui nascono frutti ed erbe aromatiche. Niente altro.

La linea di sali aromatizzati è ampia e a prova di palati esigenti. Nelle varianti, grosso e fino, si spazia tra gli agrumati, ideali per il pesce: arance, limoni, mandarini e agrumi misti. Si prosegue con quelli al Nero d’Avola, Nero d’Avola e rosmarino e Nero d’Avola alle erbe mediterranee, salvia alloro, origano e rosmarino, più indicati per insaporire le carni. Per finire con finocchietto selvatico, aceto balsamico e zafferano. In tutti i casi disponibili in vari formati: vasetti, buste e macinasale. L’azienda produce anche “polveri” destinate a vari abbinamenti in cucina. Dai capperi al finocchietto selvatico fino al pomodoro secco. Il sale tuttavia rimane il prodotto “totem”, perché è intrinsecamente legato alla storia di Recalmuto, da cui è stato esportato in tutto il mondo. “Vogliamo farci portavoci del nostro paese, il “paese del sale”, e contribuire alla creazione di un’identità forte e riconosciuta in Italia e all’estero”.

L’azienda rimane e rimarrà di nicchia. Le quantità prodotte sono ancora esigue. Parliamo di circa 1.000/1.500 pezzi per tipologia di sale aromatizzato, ma non si esclude la possibilità di crescere nel tempo. Oggi i prodotti sono commercializzati nei negozi specializzati e tramite internet. “Non abbiamo un sito e-commerce ma i clienti ci cercano e inviano la loro richiesta via mail, così da richiedere una spedizione”. E le richieste giungono anche dagli Stati Uniti. “Siamo sempre più amati dagli chef, soprattutto per il sale grosso aromatizzato – afferma Giuseppe –  Il sale di Recalmuto è un’ottima alternativa al sale dell’Himalaya o del Mar Nero. È un sale puro, un sale di Sicilia”.