A Contrade dell'Etna presentato l'Etna Bianco Doc 2011 – Contrada Monte Gorna. “Potremmo definirlo una riserva, se il disciplinare lo prevedesse”
(Graziano e Francesco Nicosia)
di Davide Visiello
Si potrebbe definire un “Etna Riserva”, sebbene il disciplinare preveda la riserva solo per i rossi, l’Etna Bianco Doc 2011 – Contrada Monte Gorna, primo vino dell’Azienda Cantine Nicosia che riporta il nome della contrada di origine.
80% di uve carricante e 20% di catarratto, affinamento in acciaio su fecce fini con frequenti bâtonnage, un anno in barrique di rovere francese di primo e secondo passaggio e un altro in bottiglia.
“Le uve utilizzate si caratterizzano per acidità superiori perché provenienti da una porzione specifica del vigneto situata a 750 metri sul livello del mare: così siamo riusciti a produrre un vino bianco con una spalla acida maggiore, di grande longevità e che, prima della messa in commercio, facciamo affinare in cantina per quattro anni”, dice Graziano Nicosia, patron con suo fratello Francesco e suo padre Carmelo dell’azienda di Trecastagni in provincia di Catania.
“Finora sull’Etna, nella maggior parte dei casi, sono stati utilizzati per il lungo affinamento solo vitigni rossi – continua Nicosia – Noi invece, con la nostra enologa Maria Carella, crediamo che questo terroir possa dare vini bianchi dalla vita lunghissima, soprattutto sul versante est del vulcano dove le uve beneficiano direttamente dell’influsso marino”.
(Carricante)
Graziano e Francesco hanno entrambi meno di trent’anni e rappresentano la quinta generazione di proprietari dell’azienda attiva sull’Etna dal 1898 e che oggi vinifica dai 20 ettari sul vulcano e dai 40 ettari nella zona del Cerasuolo di Vittoria Classico.
Il vino è stato presentato in occasione dell’ultima edizione di Contrade dell’Etna. “La manifestazione di Passopisciaro è diventata, anno dopo anno, un appuntamento di grande successo ed è l’occasione migliore per presentare nuovi prodotti – dice Nicosia – Contrade è il perfetto manifesto dell’unità d’intenti di tutti i produttori etnei e mi piace che si svolga in un’area dove si produce, tra i vigneti e il cratere fumante. Lo spirito è assolutamente quello giusto e, magari apportando qualche miglioria da un punto di vista logistico, potrebbe diventare la vetrina ideale agli occhi del mondo del comune progetto di tenere alti gli standard di produzione specialmente da un punto di vista qualitativo”.
(Il Monte Gorna 2011)
L’Azienda Agricola Nicosia produce oggi circa 1,2 milioni di bottiglie destinate alla grande distribuzione, in cui è presente da trent’anni, 500 mila per il canale Horeca e 250 mila per i mercati esteri. Da quindici anni si lavora accuratamente sui vini d’alta gamma con un progetto a parte incentrato sulla qualità e su un lavoro di comunicazione per la promozione della cultura enogastronomica. “Nel ristorante della nostra cantina periodicamente organizziamo una serata dal titolo ‘Il gusto si racconta’, dove invitiamo uno chef stellato a cucinare e raccontare diversi piatti da abbinare ai nostri vini”, dice Nicosia.
Nel 2014 l’azienda di Trecastagni ha attenuto la certificazione ‘biologica’ e nei vini prodotti dall’annata 2016 potrà essere scritto in etichetta. “Curiamo molto l’aspetto della sostenibilità ambientale anche attraverso la biotecnologia: abbiamo aderito al Progetto Magis e al Progetto Viva e pratichiamo una viticoltura di precisione con vigneti controllati dal satellite per razionalizzare la concimazione”, conclude Nicosia.
Entro la fine dell’anno, saranno sul mercato l’Etna Rosso Riserva e le quattromila bottiglie di Metodo Classico prodotte dall’azienda.