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L'azienda

I 30 anni dalla prima vendemmia e i 10 di quella d’artista: a Milano si celebra Ornellaia

09 Febbraio 2018
Ferdinando_Frescobaldi Ferdinando_Frescobaldi


(Ferdinando Frescobaldi)

di Michele Pizzillo, Milano

2018: l’anno delle ricorrenze per Ornellaia. I trent’anni di vendemmia (con la prima datata 1985) e i dieci di “vendemmia d’Artista” del mitico Ornellaia. 

Ma a Milano, si è parlato molto di più della vendemmia 2015, la decima da quando la famiglia Frescobaldi decise di fare qualcosa di diverso sicuramente per omaggiare un grande vino ma, principalmente, per esaltare un terroir straordinario, come quello di Bolgheri. “Un territorio che già di per sé è un’opera d’arte, grazie alla bontà del Padreterno – ha detto Ferdinando Frescobaldi, presidente della Marchesi Frescobaldi, aprendo i lavori della Vendemmia d’Artista 2018 – ma, anche, alla lungimiranza dell’uomo che ha fatto di tutto per conservare, tutelare, esaltare, valorizzare un ambiente incredibilmente vocato a fornire uva destinata a produrre grandi vini”. E, così, entriamo nel cuore della Vendemmia d’Artista 2018, con il duo Ornellaia 2015 e William Kentridge,  artista sudafricano di fama internazionale, conosciuto per i suoi disegni, film, sculture, animazioni e spettacoli, nei quali trasforma eventi politici drammatici in potenti allegorie poetiche. Che per interpretare il carattere di Ornellaia 2015, ha pensato al Carisma, personalizzando una serie limitata di 111 bottiglie di grandi formati (100 doppio magnum da 3 litri, 10 imperiali da 6 litri e 1 Salmanazar da 9 litri), numerate e firmate dall’artista che ha disegnato un’etichetta esclusiva di cui si troverà un esemplare in ogni cassa di 6 bottiglie da 750 ml di Ornellaia.


(Luciano Ferraro e Giulio De Rita)

Le immagini sulle etichette di Ornellaia si incentrano sulla produzione vinicola, in particolare sul momento della vendemmia, la raccolta dell’uva. “Le cesoie sono in ricordo di un’esperienza vissuta durante una vendemmia in Toscana, quando ho trascorso sei mesi con la mia famiglia a San Cassiano, fuori Firenze. Questo mi ha fatto comprendere l’impegno umano dietro la produzione del vino, anche se ciò che più mi è rimasto impresso è il sapore del pranzo nelle vigne preparato dalla moglie del contadino. Un gusto profondo, ottenuto dalla combinazione di lavoro e terroir. Gli aspetti della produzione vinicola che combinano processi sia manuali che meccanizzati hanno evocato la trasformazione degli umani in macchine e delle macchine in lavoratori. Questo studio fa parte di una serie di disegni e altre opere ispirate al lavoro dell’uomo. I disegni vengono realizzati sulle pagine di vecchi libri cassa italiani, scovati nei mercatini delle pulci e nei negozi dell’usato toscani”, ha scritto Kentridge, che non era presente a Milano all’evento organizzato da Frescobaldi per la presentazione della X edizione della vendemmia d’Artista di Ornellaia. Una iniziativa, questa vendemmia, che in un decennio ha permesso di devolvere quasi due milioni di euro in tutto il mondo per il restauro del patrimonio artistico, ha evidenziato Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato di Ornellaia. E, Ornellaia 2015 “Il Carisma” continuerà ad alimentare queste donazioni. Tant’è che il 23 maggio prossimo, sarà protagonista di un’asta benefica con 9 lotti che includeranno le speciali bottiglie create da Kentridge per Ornellaia 2015 Il Carisma-Vendemmia d’artista, in una cena di gala durante la quale Stephen Mould, direttore del dipartimento europeo del vino di Sotheby’s, raccoglierà fondi che verranno interamente devoluti all’istituzione che ospiterà l’evento, il Victoria & Albert Museum di Londra.


(Ornellaia 2015 Il Carisma)

E, restando sul tema del carisma, Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere della Sera, nell’introdurre i racconti riservati a Ornellaia 2015 Il Carisma, ha sottolinea che “le città, i territori, le aziende crescono e vivono bene quando ci sono persone carismatiche alla guida”. E, dopo aver fatto l’esempio di Venezia, cresciuta grazie al carisma di due famiglie,  Ferraro ha visto la conferma di quello che stava dicendo, nella famiglia Frescobaldi che senza mettersi i mostra, ma con il solo carisma del proprio nome, ha valorizzato un territorio che trent’anni fa era come se non esistesse”. A tutto vantaggio delle popolazioni che contribuiscono a custodirlo ed anche a migliorarlo. Il racconto è proseguito con Axel Heinz, direttore ed enologo dell’azienda, che partendo dalla considerazione di essersi trovato con un’annata molto regolare, quasi da manuale perché “dopo un inverno normale, il germogliamento è arrivato puntale nei primi giorni di aprile. Primavera asciutta e soleggiata e, quindi, condizioni ideali per un regolare sviluppo vegetativo che è culminato in una fioritura e completa a fine maggio. Luglio lo ricordiamo come particolarmente torrido e privo di piogge, tanto da temere un blocco della maturazione e il ricorso ad una raccolta anticipata. Ma il 10 agosto, giorno benedetto, la pioggia è arrivata abbondante, portando anche tempo molto fresco, consentendoci di vendemmiare con grande lentezza, in modo che ogni vigneto arrivasse al punto perfetto della maturazione, unendo una qualità aromatica fresca e vivace ad una perfetta maturazione fenolica con tannini abbondanti ma setosi e morbidi. La vendemmia è iniziata il 29 agosto con il Merlot e conclusa il 12 ottobre con gli ultimi Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. 


(In primo piano Ornellaia 2015, sullo sfondo William Kentridge)

Il risultato? Una delle grandi versioni di questa etichetta con un colore intenso che indica un vino di grande struttura e intensità; olfatto fruttato tra maturo e fresco, sottolineato da note balsamiche e speziate. In bocca è ricco, denso e ampio, con un’eccezionale tessitura tannica, fitta e vellutata, di grande raffinatezza e un lungo finale che si conclude con note finemente speziate. Insomma, un vino di grande carisma ed “espressione di quella cultura emozionale che ha reso famosi nel mondo il food & wine e la monda italiana, secondo Giulio De Rita, direttore del Censis.