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L'azienda

I 130 anni di Mionetto: fatturato in aumento dell’11 % e una bottiglia in edizione limitata

18 Aprile 2017
Management_Board_Mionetto-Da_sin_Marco_Tomasin_-_Paolo_Bogoni_-_Robert_Ebner_-_Alessio_Del_Savio Management_Board_Mionetto-Da_sin_Marco_Tomasin_-_Paolo_Bogoni_-_Robert_Ebner_-_Alessio_Del_Savio


(Marco Tomasin, Paolo Bogoni, Robert Ebner, Alessio Del Savio)

130 anni di età e non dimostrarli. L’evento merita una bottiglia “limited edition”. Così, una delle più antiche ed importanti aziende che produce Prosecco, Mionetto, al Vinitaly ha voluto festeggiare i suoi 130 anni di attività. 

Prima, però, il management board della storica cantina di Valdobbiadene (Alessio Del Savio, consigliere delegato, direttore tecnico ed enologo; Paolo Bogoni, chief marketing officer; Robert Ebner, general sales manager; Marco Tomasin, chief financial officer) ha voluto elencare numeri di tutto rispetto, come il fatturato del 2016 arrivato a 72,2 milioni di euro, in aumento del 11,3% rispetto all’anno precedente, con oltre 22,4 milioni di bottiglie vendute nel mondo. Dice con orgoglio Ebner: “Alla crescita nel mercato italiano si affianca una costante espansione a livello internazionale e, oltretutto nei principali mercati di riferimento come Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Svizzera, Austria”. Poi arriva la prestigiosa bottiglia celebrativa, la Cuvée Anniversario 1887-2017 “limited edition” della Luxury Collection, la linea riservata esclusivamente al canale horeca. Si tratta di “un esclusivo spumante millesimato, a dosaggio zero, a cui viene riservata particolare cura fin dalla vendemmia, rigorosamente fatta a mano così come avveniva nel 1887, e che racchiude il meglio della Docg Valdobbiadene, dove abbiamo realizzato il nostro primo vino”, dice Del Savio. E, aggiunge: “Un prodotto prezioso e di alto livello, studiato e creato per poter custodire e raccontare al meglio tutto il sapere enologico, che è l’anima della nostra Cantina”. Insomma, festeggiamenti in grande stile come è giusto che sia per un’azienda storica che ha saputo sempre adeguarsi alle esigenze del consumatore come, nel 1982, l’introduzione della fermentazione in autoclave con metodo Charmat, in modo da avere una migliore conservazione dei sapori e profumi del Prosecco. Ed è stata, anche, una delle prime cantine ad esportare il Prosecco Doc, dalla Germania agli Stati Uniti dove dal 1998 è presenta con una propria filiale.


(La bottiglia in edizione limitata per celebrare i 130 anni)

Dieci anni dopo, però, l’azienda di Valdobbiadene viene acquisita dal gruppo tedesco Henkell & Co. Sektkellerei KG, con sede a Wiesbaden, uno dei maggiori produttori europei di bollicine, che ne ha assicurato nuove opportunità di crescita, sia in termini di mercato, sia da un punto di vista interno, organizzativo e gestionale. A Verona, però, lo staff di Mionetto ha tenuto a sottolineare che il brand mantiene un dna italiano, pur con respiro internazionale. E, il Prosecco scelto per festeggiare la ricorrenza “comunica in pieno la filosofia che caratterizza il nostro dna: dall’heritage, che ci vede a Valdobbiadene da 130 anni, allo stile italiano riconosciuto in tutto il mondo; dalla premium quality, data dalla profonda conoscenza del territorio e dalla storica collaborazione con i produttori locali dell’area docg, fino ad un premium taste, che trascende gli standard enologici ed è capace di esaltare le caratteristiche del Prosecco in modo ineguagliabile”, sottolinea Paolo Bogoni.  E, al Vinitaly, per festeggiare lo storico traguardo oltretutto in un momento molto positivo per la Mionetto, si è tenuto conto anche all’aspetto, allestendo un grande stand che a vederlo già faceva pregustare il clima di festa che si sarebbe respirato all’interno della struttura, in stile architettonico contemporaneo – studiato per creare perfetto equilibrio tra una presenza decisa e dal forte impatto visivo, che al contempo sorprende per la notevole sensazione di leggerezza e armoniosità – dove non sono mancati gli appuntamenti dedicati agli abbinamenti con le creazioni proposte da ristoratori stellati Michelin. E, poi, per tutto il periodo della kermesse lo stand è stato presidiato da Lorenzo Cogo, del ristorante El Coq di Vicenza, il più giovane chef stellato d’Italia, che ha proposto dei piatti appositamente studiati per l’abbinamento con la nuova Cuvée Anniversario.


(La sede di Mionetto)

Mentre all’interno del black cube, i visitatori hanno avuto la possibilità di una esperienza chiamata Design del Gusto e che ha inizio con l’appagamento visivo al primo incontro con il design della bottiglia e la qualità dei suoi dettagli; prosegue con il dolce e vivace sussurro delle bollicine che vengono accolte dal calice; s’intensifica al cospetto delle dorate trasparenze e del sottile e persistente perlage, per culminare nell’esplosione dei profumi e del piacere fresco e snello al palato. Tutto ciò, superando i confini della tradizionale comunicazione visuale, artistica, architetturale, per espandersi verso una realtà gustativa. Il Design del Gusto diventa così un percorso, una “total brand experience” per il consumatore. Non sono mancate, però, anche le degustazioni guidate della gamma di spumanti prodotti dalla cantina fondata nel 1887 da Francesco Mionetto, per sottolineare il forte legame con la cultura del territorio natio che, probabilmente, è anche il segreto del successo delle bollicine prodotto nei 24.000 ettari di vigne del Nord-Est d’Italia compreso tra Veneto e Friuli Venezia Giulia dove operano 13.000 produttori di uve e 375 cantine impegnati nella produzione di Prosecco. Però nell’area del Prosecco docg dove è presente Mionetto, la distesa di vigne su estende su una superficie di 5600 ettari destinati a vigne di Glera (il vitigno base del Prosecco) coltivati da 3060 viticoltori, che producono la migliore espressione qualitativa delle bollicine di questa particolare area viticola, che il nuovo disciplinare datosi dai produttori, ha voluto tutelare sancendone la ‘Superiorità’ rispetto alle zone limitrofe in cui, in questi ultimi decenni, si è diffusa la produzione di Prosecco.

Michele Pizzillo