C’è anche una strada a Francavilla Angitola, in provincia di Vibo Valentia. Si chiama “via dello Zibibbo” e porta dritta al cancello di una cantina, di colui che ha riportato questo vino in Calabria e che dopo un lungo percorso ha avuto il permesso ufficiale per poterlo vinificare nella regione. Giovanni Celeste Benvenuto ci apre le porte della sua casa, quella che ha scelto. Perché lui, originario della Calabria, nasce e cresce in Abruzzo. Ma a 18 anni il richiamo della terra di suo padre è troppo forte e non può resistergli.
“Sono partito facendo un percorso inverso – ci racconta Benvenuto – perché volevo recuperare quei sapori che si stavano perdendo. Nonostante ci sia una tradizione secolare di Zibibbo in Calabria, come dicevamo questo vino non poteva essere vinificato per legge”. Parte così un iter lungo oltre 10 anni che porta finalmente alla creazione del primo Zibibbo Igp di Calabria.
Il vino di Giovanni Benvenuto ha riscosso così tanto successo da essere inserito tra i dieci migliori vini bianchi d’Italia secondo il New York Times e tra i venti migliori bianchi della nazione secondo la rivista britannica Decanter.
L’azienda, che lavora in regime biologico, coltiva oltre lo Zibibbo anche Malvasia, Greco Nero e Magliocco, con una produzione media di 50mila bottiglie annue.
“Volevo fare qualcosa per questo territorio, mi sento in debito con la Calabria. Stiamo quindi lavorando per fare una Doc insieme ad altre aziende. Ho fatto da apripista per altre piccole realtà”.
La Doc, che dovrebbe essere riconosciuta entro la prossima vendemmia, si chiamerà “Costa degli Dei” e sarà formata solo due cultival incentrate sul rosso con il Magliocco Canino e sul bianco con lo Zibibbo.
Uno delle cose che dà unicità a questi vini è il luogo in cui crescono: alle spalle ci sono Appennini calabresi e l’azienda Benvenuto sorge nel cuore del Parco delle Serre che si affaccia sullo Stromboli. Terre rosse che rendono questi vini minerali e sapidi.
Ma tutto il comparto del vino calabrese cresce sempre più, dal punto di vista qualitativo ma anche quantitativo: “C’è voglia di raccontare la nostra terra – dice ancora Benvenuto – e il Vinitaly ne è stata la dimostrazione”. Tutti i produttori della Regione Calabria si sono infatti riuniti, dai più grandi ai più piccoli, in un unico padiglione. “In Calabria ormai il 90% dei locali ha solo vini calabresi. Spero che non si arrivi a inflazionare questo mondo. Dobbiamo fare tanto per raccontarci ancora fuori. Negli ultimi anni ci stiamo sempre più aprendo a enologi non calabresi e questo aiuterà tanto i nostri vini”.