“Nella vita bisogna avere il coraggio di osare, talvolta anche non ascoltando il parere degli altri”. Sono le parole del giovane neo-produttore, di origini catanesi, Francesco Restivo a proposito della nostra domanda: “Ti è capitato di sentirti dire di lasciar perdere?”. “Un sacco di volte – dice – Quando ho iniziato la mia avventura sull’Etna per produrre vino è capitato di ricevere commenti del tipo ‘ma chi te lo fa fare?’. Beh, per me non c’è stato mai alcun dubbio né un tentennamento”. E di certo Francesco Restivo non ha ascoltato pareri contrari al suo desiderio. Ha scelto una direzione e la sta seguendo senza battute d’arresto. Ne abbiamo parlato in un precedente articolo> per annunciare il suo ingresso nel mondo del vino etneo da produttore di vino, accompagnato nel percorso dall’enologo Riccardo Cotarella.
Come abbiamo già raccontato nel precedente articolo, Restivo è un gioielliere giunto alla quarta generazione di famiglia, ma il progetto del vino lo ha letteralmente travolto tanto che i venti ettari acquistati pian piano sono diventati 56. E sull’Etna, questo è un numero rilevante. Ci troviamo sul versante Nord, in contrada Arcurìa, il resto disseminato tra altre contrade di pregio come Barbabecchi, Feudo di Mezzo ed altre ancora. L’età media dei vigneti è di 40 anni. Al momento per arrivare a 30 ettari vitati, si sono suddivisi in modo che 9 siano per il Carricante e in piccola parte per il Catarratto, 13 per il Nerello Mascalese, 4 per il Pinot Noir e 4 per lo Chardonnay. Entro il 2025 si prevede una superficie vitata di 40 ettari. I due vitigni internazionali, Chardonnay e Pinot serviranno a produrre dei Metodo Classico. “Perché non i vitigni etnei? Beh, a me le bollicine piacciono più se provengono da queste uve”, afferma.
Il progetto della cantina è in costruzione. 2.500 metri quadrati sono già in fase avanzata di progettazione, ma i lavori termineranno nel 2026. Oltre alla cantina, si partirà subito con l’ospitalità. Il cantiere è aperto anche per la costruzione e ristrutturazione di piccole case sparse nei vigneti che faranno parte di una sorta di winery hotel diffuso. Nella costruzione centrale ci saranno un centro benessere e una sala per il fitness, mentre ogni casa diffusa tra le vigne (4 in totale) sarà dotata di piscine riscaldate esterne e di ogni confort di lusso. Un investimento impegnativo ma si sa “al cuor non si comanda”. E Restivo si dichiara totalmente innamorato del suo progetto. “Le passioni non conoscono la moderazione, la quiete e sono per loro stessa natura irrequiete: per non morire sono alla ricerca di nuove emozioni, di nuovi stimoli. Così nasce l’idea di radicare la passione per il vino, di stabilizzarla e coltivarla in un territorio così ricco di stimoli, di forza, di rudezza, di fermenti: l’Etna”, commenta.
Torniamo al vino, usciranno un Doc Etna bianco e un Doc Etna Rosso vendemmia 2022. Poi 700 bottiglie di Spumante Metodo Classico da uve Pinot. Attualmente è già in commercio il primo vino: un rosato vendemmia 2022. La vinificazione è in bianco con veloce separazione del mosto dalle proprie bucce. Fermentazione in acciaio a 12 gradi centigradi. Lo abbiamo degustato. Al colore di presenta con un tono rosato molto tenue, quasi corallo. Al naso è fresco, con note di rosa, ciliegia e melagrana; si uniscono profumi di lavanda, lampone e pompelmo. In bocca il sorso è fresco, fragrante, pieno e nel finale, sapido, una piacevolissima verve agrumata.