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L'azienda

Francesco Restivo: “Mi dicevano, ma chi te lo fa fare? E invece eccomi col mio primo vino Etna Doc”

20 Luglio 2023
Francesco Restivo Francesco Restivo

“Nella vita bisogna avere il coraggio di osare, talvolta anche non ascoltando il parere degli altri”. Sono le parole del giovane neo-produttore, di origini catanesi, Francesco Restivo a proposito della nostra domanda: “Ti è capitato di sentirti dire di lasciar perdere?”. “Un sacco di volte – dice – Quando ho iniziato la mia avventura sull’Etna per produrre vino è capitato di ricevere commenti del tipo ‘ma chi te lo fa fare?’. Beh, per me non c’è stato mai alcun dubbio né un tentennamento”. E di certo Francesco Restivo non ha ascoltato pareri contrari al suo desiderio. Ha scelto una direzione e la sta seguendo senza battute d’arresto. Ne abbiamo parlato in un precedente articolo> per annunciare il suo ingresso nel mondo del vino etneo da produttore di vino, accompagnato nel percorso dall’enologo Riccardo Cotarella.

Come abbiamo già raccontato nel precedente articolo, Restivo è un gioielliere giunto alla quarta generazione di famiglia, ma il progetto del vino lo ha letteralmente travolto tanto che i venti ettari acquistati pian piano sono diventati 56. E sull’Etna, questo è un numero rilevante. Ci troviamo sul versante Nord, in contrada Arcurìa, il resto disseminato tra altre contrade di pregio come Barbabecchi, Feudo di Mezzo ed altre ancora. L’età media dei vigneti è di 40 anni. Al momento per arrivare a 30 ettari vitati, si sono suddivisi in modo che 9 siano per il Carricante e in piccola parte per il Catarratto, 13 per il Nerello Mascalese, 4 per il Pinot Noir e 4 per lo Chardonnay. Entro il 2025 si prevede una superficie vitata di 40 ettari. I due vitigni internazionali, Chardonnay e Pinot serviranno a produrre dei Metodo Classico. “Perché non i vitigni etnei? Beh, a me le bollicine piacciono più se provengono da queste uve”, afferma.

Il progetto della cantina è in costruzione. 2.500 metri quadrati sono già in fase avanzata di progettazione, ma i lavori termineranno nel 2026. Oltre alla cantina, si partirà subito con l’ospitalità. Il cantiere è aperto anche per la costruzione e ristrutturazione di piccole case sparse nei vigneti che faranno parte di una sorta di winery hotel diffuso. Nella costruzione centrale ci saranno un centro benessere e una sala per il fitness, mentre ogni casa diffusa tra le vigne (4 in totale) sarà dotata di piscine riscaldate esterne e di ogni confort di lusso. Un investimento impegnativo ma si sa “al cuor non si comanda”. E Restivo si dichiara totalmente innamorato del suo progetto. “Le passioni non conoscono la moderazione, la quiete e sono per loro stessa natura irrequiete: per non morire sono alla ricerca di nuove emozioni, di nuovi stimoli. Così nasce l’idea di radicare la passione per il vino, di stabilizzarla e coltivarla in un territorio così ricco di stimoli, di forza, di rudezza, di fermenti: l’Etna”, commenta.

Torniamo al vino, usciranno un Doc Etna bianco e un Doc Etna Rosso vendemmia 2022. Poi 700 bottiglie di Spumante Metodo Classico da uve Pinot. Attualmente è già in commercio il primo vino: un rosato vendemmia 2022. La vinificazione è in bianco con veloce separazione del mosto dalle proprie bucce. Fermentazione in acciaio a 12 gradi centigradi. Lo abbiamo degustato. Al colore di presenta con un tono rosato molto tenue, quasi corallo. Al naso è fresco, con note di rosa, ciliegia e melagrana; si uniscono profumi di lavanda, lampone e pompelmo. In bocca il sorso è fresco, fragrante, pieno e nel finale, sapido, una piacevolissima verve agrumata.