di Michele Pizzillo
Potrebbe anche essere la proverbiale manna che cade dal cielo il ritorno a “casa” di Ermenegildo Giusti, per Nervesa della Battaglia, storica cittadina in provincia di Treviso.
Tra acquisto di terreni, impianto di nuovi vigneti, costruzione di una cantina modernissima, restauro dell’Abbazia di Sant’Eustachio dove, nel Cinquecento monsignor Della Casa scrisse il Galateo e amenità varie, ha già speso quasi un centinaio di milioni di euro. Quando lo paragoniamo alla “proverbiale manna”, Ermenegildo commenta: “Probabilmente è una forma di risarcimento per aver portato via la più bella ragazza del paese”. Infatti, mezzo secolo fa, Giusti si trasferì in Canada dove creerà la Giusti Group of Companies diventando il più noto costruttore di case personalizzate nonché leader nel settore dell’edilizia residenziale industriale pesante, commerciale e multifamiliare. Praticamente un impero, ma sempre con la sua Nervesa nel cuore, la voglia di fare conoscere nel mondo il Montello che ritiene essere un angolo di paradiso e valorizzare i luoghi in cui è cresciuto. Obiettivo che comincia a concretizzarsi nel 2000, partendo da un piccolo vigneto per arrivare, oggi, a 125 ettari di vigne, divisi in 10 tenute, ubicate nel Montello e lungo la piana alluvionale della Destra Piave, ovviamente in agro di Nervesa della Battaglia.
Tant’è che sottolinea: “Ho deciso di concentrare i miei investimenti in un unico comune perché volevo contribuire concretamente a cambiare la mentalità del posto. Il mio obiettivo era portare un nuovo modello di cura dell’ambiente e di bellezza diffusa, che potesse ispirare i miei vicini. Quando sono arrivato gli argini erano incolti e monumenti splendidi versavano in stato di abbandono, oggi le cose sono cambiate”. Non solo con il restauro dei monumenti ma, anche, con il recupero di un vitigno del luogo in via di estinzione, la Recantina che adesso sono già una decina i viticoltori che coltivano questa varietà di uva presente esclusivamente in questa zona. Proprio partendo dalla Recantina, unitamente ai vitigni ibridi resistenti che la GiustiWine è stata la prima azienda a coltivare in queste zone, Ermenegildo Giusti, ha organizzato una degustazione a Milano, presso il ristorante Il Liberty, per presentare le sue ultime annate nonché quelle che ritiene le due gemme enologiche del territorio dei Colli Asolani e del Montello: Recantina e Asolo Prosecco superiore che ha registrato l’esordio dell’enologa toscana Graziana Grassini presso la cantina di Nervesa.
(Sauvignon Nepis)
Prima di tutto Giusti ha raccontato le sue dieci vigne, poi ha sottolineato di aver scelto “Graziana perché unisce grazia femminile, determinazione toscana e sensibilità internazionale”. L’esordio dell’enologa toscana appassionata di profumi e che crede nella viticoltura sostenibile, è con l’Asolo Prosecco superiore docg extra brut by Graziana Grassini. Ma Giusti ha pure offerto una sintetica informazione sui vitigni ibridi resistenti alle malattie fingine studiati la prima volta a Friburgo, nel 1968, dove prenderanno il nome di PiWi, acronimo di Pilzwiderstandfahig (PI = Pilz = funghi, WI = widerstandsfahig = resistente), prima con il coinvolgimento del professore Stefano Poni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e poi con la degustazione del Sauvignon Nepis Sant’Eustachio ottenuto da uve sauvignon selezionate nelle tenute Case Bianche, Maria Vittoria, Abazia, dove è stato ridotto fino all’85% l’utilizzo di sostanze chimiche in vigna, oltre ad un risparmio di tempo di gestione della vigna e, nello stesso tempo, abbattere notevolmente i costi di gestione della stessa. Attualmente, per la coltivazione dei vitigni resistenti, l’azienda GiustiWine ha destinato 3,60 ettari a merlot khorus, 1,20 ettari a cabernet volos, un ettaro a sauvignon nepis e sauvignon rithos e 0,5 ettari a souvignier gris. Intanto è necessario capire come i vitigni resistenti possano essere inseriti in modo armonico nelle denominazioni italiani. Un tema ancora in fase di discussione anche a livello Unione Europea che, a quanto pare, in tempi brevi darà nuovi sviluppi. Questi i vini presentati alla degustazione milanese.
Asolo Prosecco superiore docg extra brut by Graziana Grassini
Uve glera sottoposta a pressatura soffice, fermentazione del mosto limpido a temperatura controllata, maturazione del vino sur lies per 2 mesi. Alla degustazione questo elegante Prosecco si presenta con spuma fitta e cremosa, colore giallo paglierino lucente con riflessi verdolini. Profumo pulito ed elegante con una netta percezione di polpa di mela golden, pera abate, pesca a polpa bianca. In bocca, al primo sorso, è decisamente fresco, croccante, sapido e fruttato; poi il vino si apre a gradevoli percezioni gusto-olfattive di frutta gialla a cui segue un finale piacevolmente mandorlato. Siamo di fronte ad un’interpretazione originale di uno dei vini più famosi nel mondo.
Sauvignon Nepis Sant’Eustachio 2021
Il Sauvignon Nepis è una varietà ottenuta dall’incrocio fra sauvignon e bianca ed ha un’ottima resistenza alla peronospera e all’oidio. Le uve sono vinificate in bianco, ottenendo un vino che ostenta una tonalità paglierina con riflessi verdognoli. Il bouquet è complesso ma piacevole ed elegante con le sue note di frutta esotica, sentori erbacei ed agrumati. In bocca evidenzia un corpo elegante, accattivante e piacevole beva nonché freschezza e sapidità nonché un finale lungamente fresco su base agrumata e floreale. Sicuramente un’esperienza sensoriale nuova.
Augusto doc Montello Colli Asolani 2019
Qui siamo al debutto della recantina in purezza con uve raccolte nella prima decade di ottobre e vinificata in rosso con contatto mosto-buccia di 15 giorni. L’affinamento avviene in botti di rovere di Slavonia che secondo l’andamento della vendemmia può variare tra i 12 e 24 mesi. Il colore è rosso rubino intenso. Il profumo è intenso tra prugna rossa e ribes nero ed anche note floreali prevalentemente di viola e ciclamino. In bocca è un vino morbido, vellutato, con tannini dolci e un piacevole retrogusto tendenzialmente acido. Augusto è il nome del papà di Ermenegildo.
Umberto I docg Montello rosso superiore 2019
Un omaggio al nonno questo vino prodotto solo nelle grandi annate da un uvaggio di cabernet sauvignon e merlot con vinificazione separata. L’affinamento è di 30 mesi in barriques di rovere francese da 225 litri a cui seguono altri 6 mesi in bottiglia. Il colore è rosso rubino intenso. Il profumo è prevalentemente di frutta rossa e note speziate. In bocca è molto corposo, rotondo, persistente con tannini morbidi ed eleganti.
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