Un investimento da 70 milioni di euro e un piano di assunzioni che, nella prima fase, prevede la contrattualizzazione di 60 operai.
L’obiettivo è quello di aumentare la produzione, passando da 2 a 2,5 milioni di quintali di pasta e raddoppiare la produzione di olio, sughi e altri condimenti a marchio De Cecco. Conferma gli impegni, al Corriere, il presidente Filippo Antonio De Cecco, terza generazione degli imprenditori abruzzesi, che guida il numero tre globale della pasta dopo Barilla e la spagnola Ebro Foods. È un piano di investimenti per disegnare la De Cecco dei prossimi cinque anni, ma che nell’arco dei prossimi tre esercizi spingerà già i ricavi del gruppo a quota 600 milioni per arrivare a 650 due anni dopo. Lo ha approvato il board la scorsa settimana, quel consiglio di amministrazione che Filippo Antonio ha “allestito” a primavera proprio per affrontare la nuova fase con profili esterni, per la prima volta dopo 134 anni di storia, tra questi Enrico Letta, Bruno Pavesi e Mario Boselli. “In un’Italia praticamente ferma, Letta e gli altri consiglieri indipendenti ci hanno incoraggiato fin dall’inizio ad andare avanti con gli investimenti e i progetti. Il piano di assunzioni è importante in una Regione dove il lavoro manca”, dice al Corriere il presidente.
Due sono i cardini del nuovo piano. Da una parte ci sono gli investimenti per comprare due linee di produzione per la pasta lunga e quella corta che si aggiungeranno agli impianti di Ortona, nella provincia di Chieti e che saranno consegnate entro un anno. Poi c’è uno dei capitoli che più sta a cuore alla De Cecco: l’olearia, cioè la nuova linea di imbottigliamento dell’olio, necessaria perché l’attuale sito di Fara San Martino è ormai saturo. “Guardiamo anche alla Toscana perché la Regione ormai è di per sé un marchio per l’olio, soprattutto dal punto di vista dei consumatori stranieri. L’Abruzzo ci ha dato molto ma ora è tempo di guardare anche ad altri territori”, spiega al Corriere Filippo Antonio. Nel nuovo impianto per l’olio il gruppo conta di investire circa 20 milioni. Un piano di investimenti che ha ricevuto anche il sostegno del sistema bancario che interverrà gradualmente con 70 milioni di linee di finanziamento a sette anni, messe a disposizione da Medio Credito Centrale, Banca europea degli investimenti, Monte dei Paschi e Cassa depositi e prestiti.
C.d.G.