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L'azienda

Dalla tradizione salentina alle tecnologie in etichetta. I Greco cambiano il modo di fare vini

03 Ottobre 2016
Romaldo_Greco Romaldo_Greco

Tra i primissimi in Italia a presentare le etichette realizzate con inchiostri speciali che daranno informazioni sulla corretta temperatura di servizio del vino


(Romaldo Greco)

di Annalucia Galeone

Promuovere un territorio vuol dire prendersene cura creando nuove opportunità per dare valore a quello che è stato realizzato nel corso degli anni con duro lavoro e molti sacrifici.

Nel 1973 a Secli, piccolo comune in provincia di Lecce, nasce l'azienda di Romaldo Greco, che producono uve da conferire agli operatori locali. Nel 2010 arriva la svolta, nell'attività di famiglia subentrano i figli Antongiulio, Gabriele e Gloria e creano un nuovo brand: “'Greco This is my wine”. L'obiettivo è completare la filiera, realizzare vini di alta qualità da vitigni autoctoni reinterpretando in chiave contemporanea la secolare tradizione contadina salentina. Per supportare il progetto parte sin da subito la collaborazione con Goffredo Agostini del gruppo Matura.

“Ho una forte motivazione che tuttora mi spinge ad andare avanti senza voltarmi indietro – sottolinea Antongiulio Greco -. E' una soddisfazione vedere i propri vini conquistare la fiducia degli operatori internazionali, ricevere una visita in azienda dal proprio importatore giapponese venuto a trovarci da Osaka; ricevere un riconoscimento internazionale come la medaglia d'oro al Concorso Mondiale di Bruxelles per la prima annata del nostro Grand Cru di Primitivo Era; essere stati selezionati con Cantico come vino salentino da offrire a Papa Francesco durante il viaggio apostolico in Kenia, Uganda e Repubblica Centraficana. Qualità anzitutto, insieme a passione, tradizione e innovazione. Sono queste le parole chiave che sintetizzano la nostra storia e che stanno determinando certi risultati”.

I tre fratelli investono nella ricerca e nella creazione di una solida rete commerciale all'interno dei paesi dell'unione europea attraverso eventi mirati e con la partecipazione a fiere di settore come Vinitaly, ProWein e il Festival di Merano. Al momento la filiera si chiude a Parabita dove è stata presa in affitto una cantina. Il sogno nel cassetto è di costruirne una propria a Seclì presso Tenuta Vinci. Non sarà solo un opificio, ma la sede di rappresentanza con un punto vendita e avrà la forma di una bottiglia stesa. Per poterla realizzare sono in corsa per ottenere i finanziamenti con un bando regionale, solo nel 2017 si conosceranno i risultati.

Gli ettari di proprietà sono 21 di cui 10 vitati distribuiti su quattro tenute: Vinci e Valentini a Seclì, Murrone e Conte Grande a Galatone. Il cordone speronato è la forma di allevamento utilizzata per coltivare il negroamaro e il primitivo, affiancati da vitigni internazionali chardonnay, syrah, merlot e cabernet sauvignon. Le linee sono tre: Classici, Cru e Grand Cru. I vini sono il rosato da negroamaro Duodecim e il rosso da negroamaro Nigra per la linea classica; il blend negroamaro e cabernet sauvignon Cantico della linea Cru. Infine i due top di gamma: Era Grand Cru di primitivo e Versus Gran Cru di negroamaro. “Versus uscirà per la prima volta sul mercato a Novembre 2016 – dichiara Antongiulio Greco -. Oggi è fondamentale essere in grado di fare una comunicazione che crei valore aggiunto. Credo saremo i primi in Italia e probabilmente anche nel mondo ad utilizzare sulle etichette dei nostri Grand Cru degli inchiostri micro incapsulati che reagiscono alla temperatura ambiente. Gli inchiostri saranno tarati per reagire alla temperatura di servizio corretta, questo per indicare al ristoratore se sta conservando nella maniera idonea i vini e al cliente finale se sta degustando il vino alla temperatura consigliata”.

Nel caso del Grand Cru di negroamaro, “il faro che è disegnato in etichetta si accenderà quando la bottiglia avrà raggiunto la temperatura di 16-18° – prosegue Greco. Ma non ci fermiamo qui, stiamo sviluppando un nuovo progetto che ci porterà ad essere i primi a lavorare sulle variazioni di resistenza elettrica dei ceppi di negroamaro e primitivo. Attraverso dei sensori verranno captate le variazioni di resistenza elettrica e trasformate in segnali midi, ovvero in uno spartito musicale. Queste variazioni elettriche si devono a fattori ambientali come terrà, umidità, sole, pioggia, insetti, ma anche all'interazione con altre piante e con l'uomo. A breve daremo quindi voce ai ceppi per sottolineare che queste meravigliose piante parlano e comunicano da sempre con noi”.

Azienda Agricola Romaldo Greco
via Santa Maria 14
73050 Seclì (Le)
+39 392.0436276
info@romaldogreco.it