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L'azienda

Dagli Iblei a Riyad coi salumi d’asino, la scommessa del macellaio di Chiaramonte

31 Ottobre 2013
chiaramontano chiaramontano

Ha conquistato prima i palati della Sicilia sudorientale (con la vendita diretta), poi di tutta Italia (con la vendita in alcuni aeroporti).

Adesso con i salumi e le carni di asino e di bufala, Massimiliano Castro (nella foto)  titolare della macelleria “Il Chiaramontano” di Chiaramonte Gulfi, tra i premiati Best in Sicily 2012 come migliore macellaio, punta ai mercati arabi. Dall’altopiano ibleo a Riyad.
 
“Abbiamo avuto già contatti attraverso degli intermediari che lavorano a Malta e che mi hanno già chiesto l’esclusiva per l’isola. Hanno intenzione di esportare i miei prodotti in Arabia Saudita e in Dubai, sfruttando il fatto che si tratta di salumi che non sono derivati dal maiale proibito dal Corano”, rivela Castro. 

Ma non è così semplice come sembra. “I cibi per i musulmani – spiega il macellaio – hanno bisogno della certificazione Halal ed è complicato ottenerla. Devo garantire, ad esempio fra le tante cose, una macellazione senza stordimento dell’animale e per dissanguamento”. Pratica che, per la verità, spesso è stata criticata dagli animalisti.
 
Intanto Castro si fregia di aver “risollevato le sorti dell’asino ragusano che non aveva più speranze se si continuava a puntare soltanto sul latte”. E poi loda le proprietà nutritive della carne di questo animale dal quale “Il Chiaramontano” ottiene carpaccio, salame e mortadella. “È ricca di sali minerali e ferro, adatta per anziani e bambini. E rispetto a quella di cavallo è molto più delicata”. E i salumi di bufala? “Potrebbero essere esportati – chiude Castro – in quei Paesi come il Marocco dove oltre al maiale è vietato anche mangiare derivati dell’asino”.

Fra. S.