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L'azienda

Cosmopolitismo sul vulcano

22 Aprile 2011
Kesteloot-Trente Kesteloot-Trente

Alle pendici dell’Etna l’Azienda Terre di Trente produce una delle espressioni più autentiche dai vitigni autoctoni dei versanti del Vulcano. Presentato al Vinitaly il nuovo vino bianco da Carricante


Filip Kesteloot e Trente Hargrave

Trente Hargrave e Filip Kesteloot sono una coppia solare, di origine belga lui, e apolide con radici africane lei. Ma oramai si definiscono siciliani.

L’avventura alle pendici del vulcano catanese per questi due imprenditori nel mondo dell’arte inizia per caso: all’inizio solo la voglia di acquistare una casa in questo angolo di paradiso siciliano, “soltanto – dice Trente –  per il panorama che regala l’isola da quest’altezza”, poi, complici anche di alcune fortunate casualità, i due decidono di investire nella produzione di vino.
“Abbiamo incontrato Marco de Grazia nel 2003 – racconta Trente – una sera che ci eravamo perduti con Filip lungo i sentieri dell’Etna. Per una coincidenza abbiamo incontrato a casa sua un contadino che voleva vendere un piccolo immobile con un appezzamento coltivato a vigna intorno. C’è sembrato un segnale divino e abbiamo colto l’occasione al volo, anche se non avevamo alcuna intenzione di dedicarci all’enologia. Invece due anni dopo abbiamo imbottigliato il nostro primo vino”.


Trente Hargrave

All’inizio solo poche bottiglie, appena 1000, da nerello mascalese e nerello cappuccio coltivati in appena un ettaro a Linguaglossa e che Trente e Filip decidono di riservare ai clienti della loro Art Gallery in Belgio. “Il successo è stato tale – riferisce Trente – che l’anno dopo abbiamo deciso di triplicare la produzione e di acquisire nuovi terreni a vigna a Castiglione e Santo Spirito”.
Attualmente l’azienda possiede 8 ettari a vigneto in totale, alcuni anche di 80 anni, e produce 6000 bottiglie di Terre di Trente rosso, il loro prodotto di punta che ha ottenuto anche diversi riconoscimenti. Affinato diciotto mesi in piccole barrique di rovere francese l’annata 2006 ha un carattere decisamente etneo, fatto di eleganza e fascino.
Presentato a quest’ultima edizione del Vinitaly, inoltre, il loro primo vino bianco da Carricante, appena 1.500 bottiglie ancora da etichettare, e per il quale si è già prenotato per le prossime annate un importatore di New York.

Daniela Corso