da Ceret (Francia), Roberto Chifari
È l'incubo di ogni produttore, quello che il proprio vino sappia di tappo. Un rischio per 500 milioni di bottiglie l'anno, un danno non solo economico, ma soprattutto di immagine per tante aziende vitivinicole.
Ecco perché qualcuno ha pensato di superare questo impasse con un tappo in sughero dalle proprietà assolutamente rivoluzionarie. Lo ha fatto un'azienda francese, la Diam con sede a Ceret nel sud della Francia a pochi chilometri dal confine spagnolo. Un'azienda giovane, ma con rapporti commerciali in tutto il mondo, soprattutto con l'Italia, secondo mercato di riferimento dopo gli Usa. Il principio è quello di un tappo che possa preservare tutte le proprietà organolettiche di un vino fermo, di uno champagne o di un liquore, consentendo così, di mantenere un’incomparabile purezza sensoriale e garantirne la costanza durante tutta la permanenza del vino in bottiglia. Un lavoro di ricerca durato 7 anni per adattare al sughero il trattamento a base di anidride carbonica alla tecnologia brevettata Diamant, un procedimento esclusivo per disaromatizzare il sughero.
Un lento processo che elimina definitivamente le molecole di Tca, che causa appunto il fastidioso sapore di tappo, mantenendo di fatto solo la parte più nobile del sughero, la suberina, ricomposta con microsfere unite ad un legante adatto al contatto alimentare. Il sughero utilizzato è quello proveniente dalla Sardegna, dalla regione dell'Extremadura in Spagna e dal Portogallo arriva in Francia e qui viene lavorato con sofisticatissime macchine industriali che permettono di avere un tappo innovativo, una dolce scoperta per enologi, addetti ai lavori e semplici appassionati che finalmente non avranno più il timore di far portare indietro una bottiglia appena stappata.