di Sara Spanò
I custodi dell’Ape Nera è il progetto dei fratelli Lazzaro, Giuseppe, Simone e Gianluca che, per passione, svolgono il lavoro di apicoltori e produttori di miele da ape nera sicula.
Questa sottospecie autoctona siciliana è stata quasi del tutto abbandonata negli anni ’70, rischiando l’estinzione. Aderendo al pensiero di Carlo Amodeo, agronomo e apicoltore, che nel 1987 era riuscito ad isolare e reinserire l’ape nera nella Sicilia occidentale e nelle isole minori, i fratelli Lazzaro hanno deciso di reintegrarla nel territorio Etneo, nonostante le difficoltà dovute al il rischio di ibridazione con la ormai diffusa ape ligustica. Il piccolo ma attrezzatissimo laboratorio dei fratelli Lazzaro, si trova a Macchia di Giarre, alle pendici dell’Etna, così come sull’Etna si trovano i loro apiari, disseminati tra il versante Nord ed Est del vulcano. Ma come nasce il progetto? “Nel 2012 ho iniziato a studiare il mondo delle api perché affascinato dalla loro meticolosa organizzazione. Appresa l’esistenza dell’ape nera sicula – racconta Giuseppe Lazzaro, Ceo dell’azienda – mi sono recato in visita da Carlo Amodeo per saperne di più e me ne sono innamorato. Ho prodotto il mio primo miele con sole 6 arnie, per trasformare due anni dopo questa passione in un vero e proprio lavoro: ho coinvolto i miei due due fratelli, incrementato il numero di arnie, che oggi arriva quasi a 100, e registrato il marchio I Custodi dell’Ape Nera”.
“Il nostro intento è quello di custodire e salvaguardare questa meravigliosa razza. Se riusciremo a fare amare il miele, riusciremo sicuramente a indurre una forma di rispetto per le api e ad attuare una campagna di sensibilizzazione” continua Giuseppe. Dall’osservazione della natura nasce la filosofia aziendale, basata sul concetto di assecondarne i ritmi, senza mai forzarli, anche se “la produzione del miele comporta pensare come uno stratega, sapere agire e giocare sempre in anticipo per non dovere ricorrere a trattamenti invasivi: punto di partenza è l’igiene di tutto il processo produttivo”, conclude Giuseppe. A questo scopo ha modificato e migliorato le arnie, affinché le api si sentano il più possibile allo stato naturale e con l’obiettivo di minimizzare il rischio di infezioni o malattie. Ha anche progettato alcune attrezzature in modo che tutti i processi di estrazione e lavorazione avvengano in atmosfera inerte, riducendo i processi di ossidazione, a causa dei quali le sostanze organiche sono soggette a deterioramento. “L’azienda si concentra sulla qualità del prodotto, più che sulla quantità: produciamo 1000-1500 kg al massimo di miele all’anno” afferma ancora. Le caratteristiche intrinseche di questo miele, dalle proprietà nutraceutiche e medicamentose, sono così mantenute da I custodi dell’Ape Nera grazie alle tecniche di produzione e maturazione. Questo, insieme all’unicità del territorio, si riscontra nelle varie tipologie di miele prodotte: miele millefiori, prodotto nello stesso apiario ma suddiviso in diversi lotti in base alla fioritura dominante del momento; miele da fiori di agrumi; miele di melata di quercia, molto raro, e di melata di agrumi, entrambi prodotti solo nelle annate con condizioni climatiche favorevoli.
Oltre alla già avviata collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Catania, i fratelli Lazzaro portano avanti altri progetti di sensibilizzazione, tra cui le degustazioni con visita a un piccolo apiario a Milo e al laboratorio di produzione e l’apiterapia: “La nostra voglia è quella di mettere questo meraviglioso prodotto nelle mani giuste. Siamo sempre disponibili a collaborazioni e ricerche che migliorino e valorizzino il prodotto e tanto più la nostra terra”.