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L'azienda

Condorelli (Catania) punta al franchising: il primo negozio a Milano prima dell’Expo

03 Febbraio 2015
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(Giuseppe Condorelli, titolare del'omonima azienda catanese)

Da una parte c’è l’incremento di fatturato, dall’altra il progetto di conquistare nuovi mercati.

Da una parte ci sono prodotti entrati a far parte dei classici dolciari del nostro paese, dall’altra si lavora a linee nuove, in sintonia con le mutate esigenze del mercato. Il 2015 si annuncia denso di impegni per Condorelli, l’azienda dolciaria di Belpasso, in provincia di Catania. Non paghi di un 2014 chiuso con un incremento di fatturato di poco meno del 10 per cento rispetto all’anno precedente, si guarda al futuro all’insegna di nuovi mercati. Tra i progetti più importanti per l’azienda, che in alta stagione dà lavoro ad un centinaio di persone, c’è l’apertura di una rete di negozi su tutto il territorio nazionale. Si partirà da Milano, dove a maggio, i torroncini del cavaliere, reso famoso negli anni ‘80 in tutta Italia dalla pubblicità con l’attore Leo Gullotta, saranno disponibili in un punto vendita monomarca.

“L’idea è quella di un Condorelli retail da aprire prima di Expo o, al più tardi, entro l’estate – spiega Giuseppe Condorelli, titolare dell’azienda -. Siamo alla ricerca del locale nel quale realizzare il punto vendita e poi si comincia, con l’obiettivo di mettere insieme una rete di franchising”.
Quindi ci sarà Expo, l’esposizione internazionale alla quale l’azienda sarà presente con le altre siciliane selezionate tramite il bando della Regione. Infine il mercato estero nel quale potenziare le vendite, nonostante i prodotti attualmente siano già presenti in venticinque paesi.

E intanto la Condorelli mantiene incontrastata la leadership nel mercato del latte di mandorla, anche questo in costante espansione. “Rappresenta per noi il secondo prodotto di punta dopo i torroncini”, afferma Giuseppe Condorelli. Lo scorso anno, a Belpasso, ne sono stati prodotti due milioni di litri, con un incremento del dieci per cento rispetto al 2013, per un fatturato di quattro milioni e mezzo di euro che rappresentano circa un terzo del fatturato annuo complessivo dell’azienda dolciaria.

“La metà del latte di mandorla che produciamo è consumato nel sud Italia  Napoli in giù e il restante 50 per cento in Lombardia, Veneto e Piemonte”. Un prodotto per il quale, in tempi di allergie e intolleranze alimentari sempre più diffuse, si sta ampliando la gamma di utilizzo, tanto che succede sempre più spesso di trovarlo servito a colazione anche negli hotel o nei bar più attenti e forniti.
“È considerato un valido sostituto del latte animale – spiega il titolare dell’azienda dolciaria – e sul mercato è possibile trovare la variante classica, light e con pistacchio ed è in fase di studio quella senza zucchero”.

Clara Minissale