Niente Chateau d’Yquem 2012.
Il sauternes più famoso al mondo, icona di Francia, fine wine desiderato da tutti gli eno appassionati non uscirà con questa vendemmia. Sarà il grande assente nei cavò degli amanti di questo vino. Pesantissimo il bilancio, una rinuncia di 25 milioni di euro. Ma questa è la decisione che arriva dalla tenuta di Lur Saluces. La notizia la riporta La Stampa.it.
L'azienda non vinificherà le uve raccolte qualche mese fa intaccate dalla preziosa Botrytis cinerea. Il brand cult dell'enologia mondiale ha dovuto gettare la spugna, il lavoro scrupolosissimo dello staff di altissimo livello di agronomi che segue i vigneti e la cura in cantina di Pierre Lurton, l'enologo del prezioso sauterne, non ce l'hanno fatta di fronte alla natura.
La siccità ha compromesso anche la produzione più pregiata di vini da muffe nobili al mondo. La muffa nobile aveva ritardato a svilupparsi e la lenta ripresa che si era vista con l'arrivo delle piogge non ha portato ai risultati sperati.
Così dichiara Lurton: “Avevamo tutto per farcela, una grande terra (meglio terroir alla francese, nda), una grande strategia in cantina, ma la natura non si è presentata all’appuntamento con questa annata, il clima non ci ha permesso di andare in bottiglia. Un marchio come il nostro – ha aggiunto – deve essere capace di dire no a un’annata. Per la nostra immagine, per restare all’altezza della nostra storia dobbiamo rinunciare a queste centomila bottiglie, che vogliono dire 25 milioni di euro di fatturato. Ma quando si parla di Yquem non usiamo gli stessi parametri che utilizziamo quando stiliamo un bilancio”.
Si era parlato di una vendemmia complicata, ma questo effetto non lo si immaginava. Comunque non è la prima volta che si rinuncia alla vinificazione. La 1952, 1972, la 1992 non compaiono nello storico della lunga vita dello Chateau d’Yquem. Un salto da un'annata all'altra di 20 anni che getta qualche dubbio sulla coincidenza relativa a questa vendemmia del 2012.