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L'azienda

Casa Grazia e l’arte di affinare a lungo il Grillo: “Vi sveliamo il nostro nuovo Zahara”

20 Marzo 2025
Il gruppo dei partecipanti all'evento con la famiglia Brunetti Il gruppo dei partecipanti all'evento con la famiglia Brunetti

Casa Grazia ha presentato presso la sede aziendale di contrada Passo di Piazza a Gela in provincia di Caltanissetta, il suo nuovo bianco, il Sicilia Doc Grillo Riserva Zahara 2023. E’ un vino che costituisce l’evoluzione di quello prodotto sino all’annata 2022, diventando da ora in poi Riserva. Maria Grazia Di Francesco Brunetti, titolare di Casa Grazia, spiega: ”Lo Zahara Grillo Riserva 2023 rappresenta per noi il traguardo di una consapevolezza faticosamente raggiunta che, in questi anni, si è nutrita e continua a farlo, di passione e di cura quotidiana delle nostre vigne. Un omaggio alla pazienza di quanti lavorano con noi, credendo nel nostro progetto di vini in vigna, ma anche nella valorizzazione di un angolo suggestivo di Sicilia ricco di potenzialità, che ci fa essere custodi di un territorio in cui si fondono in armonia, patrimonio naturale di biodiversità, rispetto dell’uomo e del valore culturale e storico di questi luoghi”.

La cantina fa parte di un progetto più ampio che coinvolge tutta la famiglia Brunetti, impegnata anche nella produzione di olio di oliva e di uva da tavola, attività che portano avanti una vera e propria rinascita dell’agricoltura in quest’area con caratteristiche uniche che si sviluppa intorno al Biviere, il più grande lago costiero della Sicilia e che – ricordiamo – è anche una riserva naturale. A condurre la degustazione l’enologo dell’azienda Tonino Guzzo, stimato professionista che non ha certo bisogno di presentazioni. Tonino inizia riprendendo un po’ il concetto esposto da Maria Grazia Di Francesco sottolineando che, dopo tante vendemmie e diversi assaggi ripetuti nel tempo, era cresciuta sempre più la convinzione che fosse arrivato il momento giusto per alzare l’asticella della qualità poiché c’erano tutti gli elementi necessari per poter passare da qualcosa di buono a qualcosa di grande. Da qui la decisione di prolungare l’affinamento e fare dello Zahara una Riserva in grado di evolvere nel tempo.

Le uve Grillo provengono da una vigna allevata a controspalliera con potatura a guyot, all’interno della quale distinguiamo due porzioni che possono essere differenziate in base alla natura dei suoli: in una troviamo sabbie rosse, responsabili del carattere e della forza del vino, mentre nell’altra prevale il calcare che conferisce maggiore eleganza. La vendemmia, effettuata manualmente durante la seconda decade di agosto, è seguita da diraspapigiatura, pressatura soffice e fermentazione del mosto in acciaio a temperatura controllata. Il vino ottenuto affina 16 mesi sui lieviti con periodici batonnage che lo arricchiscono di mannoproteine e altre sostanze presenti nei vacuoli.

Il colore, un bel giallo paglierino brillante con riflessi verdolini, è un eloquente biglietto da visita per il Grillo Zahara Riserva 2023, che si fa subito apprezzare per il suo naso fine e variegato di frutta esotica, pera fresca, pesca bianca ed erbe aromatiche che tendono ad assumere un carattere balsamico, affiancando ad una punta vegetale una piacevole parte mentolata. E’ un profilo che si distingue per quella che potremmo definire una “sottile complessità” di sentori e sfumature che vengono espressi con un’intensità molto ben calibrata e notevole amonia. Il sorso è dritto, teso, verticale, ma non manca della giusta consistenza, mostrando anche un pizzico di rotondità. Molto lungo e sapido il finale nel quale tornano le note di frutta esotica. Un bianco importante con chiare, interessanti capacità evolutive.

A seguire sono state proposte anche due vecchie annate di Zahara, la 2016 e la 2014. Si tratta di vini con affinamenti più brevi rispetto alla Riserva, che però ci possono far capire meglio come può invecchiare il Grillo prodotto in questo territorio. In entrambi i casi i vini apparivano perfettamente integri a partire dal colore molto vivo, poi i profumi presentavano il giusto grado di evoluzione e infine il palato -forse la cosa più sorprendente- ci ha regalato una freschezza quasi inaspettata. Positivi, quindi, sia l’esordio della Riserva che la retrospettiva per lo Zahara, un Grillo che oggi racchiude in sè la sintesi di un percorso, guardando al futuro con grandi ambizioni.