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L'azienda

Carolea, Coratina e Nocellara: in Calabria la famiglia Torchia tra olio e rispetto per il territorio

07 Ottobre 2024
Giuseppe Torchia, Lucia Talotta, Tommaso Torchia Giuseppe Torchia, Lucia Talotta, Tommaso Torchia

Rispetto e cura del territorio e dell’ambiente come filosofia di vita e di lavoro e una passione per l’olio buono che si tramanda da due generazioni. L’oleificio Torchia si trova a Tiriolo, piccolo centro agricolo collinare in provincia di Catanzaro, a ridosso della Sila. Qui hanno trovato casa tre cultivar: la Carolea, specie autoctona, equilibrata e delicata, è quella a maggiore diffusione nell’ azienda e nel catanzarese ha il suo habitat naturale; la Coratina, intensa e fruttata, è tipicamente piccante per l’alta concentrazione di polifenoli; la Nocellara, grossa e corposa, con profumo e gusto intesi. L’azienda, nata negli anni ’50 del secolo scorso a opera di Federico Torchia che su questi terreni ha fatto costruire anche un frantoio in pietra, oggi è portata avanti dai figli Tommaso e Giuseppe, proseguendo quella tradizione familiare che l’ha caratterizzata sin dall’inizio e che oggi si sposa “con le più moderne tecniche che permettono di potenziare la resa delle piante, sempre nel rispetto della natura – precisa Tommaso – Siamo stati tra i primi, ad esempio, a fare sperimentazione con il frangitore e a modificare l’allevamento delle piante in vasi policonici che hanno il vantaggio di avere minori costi di gestione, fare vegetare meglio la pianta e garantire una produzione adeguata”.

160 ettari di terreni, tutti nel catanzarese e tutti in biologico, sono la tela sulla quale gli ulivi, alcuni con più di cinquecento anni su tronco e rami, tessono la loro crescita, dando vita a frutti dalle caratteristiche più varie. “La nostra azienda è presidio Slow Food per gli oliveti secolari di Carolea – dice Giuseppe Torchia – perché sono cultivar autoctone e antiche e di questo andiamo particolarmente orgogliosi perché la tutela di queste piante rientra nella nostra filosofia aziendale di cura del territorio”. Qui dunque si coltivano le olive, qui si frangono e si imbottigliano, in una microfiliera chiusa che ha l’obiettivo di garantire qualità e proprietà organolettiche dell’olio inalterate. Cosa certificata anche dai numerosi premi che l’azienda si è aggiudicata negli anni nei concorsi nazionali e internazionali più prestigiosi. “Noi non facciamo attività solo durante la raccolta ma tutto l’anno – precisa Lucia Talotta, moglie di Tommaso e responsabile per l’azienda di formazione, commercializzazione e marketing – e ci piace pensare alla nostra azienda come ad un luogo in cui si fa cultura. Ci occupiamo di oleoturismo che rappresenta un modo per far vivere l’uliveto e gli alberi secolari oltre al periodo di produzione dell’olio. Dagli scarti della potatura realizziamo oggetti che regaliamo ai nostri clienti. Intorno all’uliveto facciamo attività didattiche con adulti e bambini e a tutto questo leghiamo anche corsi di educazione alimentare e corsi di formazione e giornate di approfondimento per gli addetti ai lavori perché dell’olio e delle sue caratteristiche e proprietà non si parla ancora abbastanza. Siamo anche promotori di un corso per tecnico di frantoio perché la buona qualità delle olive va mantenuta dal campo alla tavola”.

Quattro le referenze dell’azienda: un Igp composto al 90 per cento da Carolea, un biologico da Carolea, un monovarietale Carolea e un blend di Carolea, Coratina e Nocellara che spicca per le note amare (aumentate dalla raccolta effettuata prima dell’invaiatura) e lunga persistenza, punti di forza che riscuotono un buon successo tra pubblico e critica. Intanto è iniziata la raccolta delle olive per l’olio nuovo, ma c’è grande incertezza sulla resa. “È un anno difficile e la produzione è certamente ridotta rispetto a quanto ci aspettavamo – dicono dall’azienda -. Noi abbiamo iniziato a lavorare con un certo anticipo, ma non sappiamo quanto riusciremo a raccogliere anche se siamo certi che sarà di buona qualità. Ma queste estati prolungate con tanto caldo stanno mettendo a dura prova anche le piante che prima non soffrivano. Negli ultimi anni la Calabria ha fatto un bel passo avanti per qualità e quantità dell’olio, in generale, vincendo anche premi importanti. Adesso – conclude Lucia Talotta – bisognerebbe cominciare a lavorare sulle potenzialità produttive. Per tanti anni la nostra regione è stata il bacino dal quale attingevano altri. Oggi abbiamo la nostra identità ma è necessario cominciare a fare sistema per promuoverla”.

Oleificio Torchia Federico di Torchia Tommaso e f.lli S.a.s.
Piazza IV Novembre – Tiriolo (CZ)
T.0961 991698
www.oleificiotorchia.com