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L'azienda

Cantine Pupillo e la passione nel produrre Moscato di Siracusa: “Ma gli incendi hanno distrutto parte della tenuta, le istituzioni facciano qualcosa”

26 Giugno 2024
Carmela Pupillo, proprietaria di Cantine Pupillo Carmela Pupillo, proprietaria di Cantine Pupillo

Il viale per entrare da Cantine Pupillo, a Targia, a pochissimi chilometri da Siracusa, fa immergere immediatamente in un contesto bucolico, antico. È come se il tempo si fermasse. La chiesetta ancora consacrata da un lato, il castello, i giardini e tutti i vigneti intorno. È quasi difficile pensare che la scorsa estate gli incendi abbiano quasi completamente devastato la tenuta e le zone limitrofe. Eppure è realtà ed è la prima cosa che ci dice Carmela Pupillo, proprietaria dell’azienda insieme al fratello Sebastiano, non appena ci vede. 

“La produzione del 2023 a causa degli incendi si è completamente dimezzata ed è assurdo che l’attenzione delle istituzioni si rivolga al problema solo quando è evidente”. Suo padre Nino fu colui che riscoprì un vigneto nella zona del sud est della Sicilia, che lo studiò e che sperimentò: qui nasce il Moscato di Siracusa. Lo stesso vigneto che per gli incendi è andato distrutto in parte. 

“L’azienda – ci dice ancora Carmela mentre ci mostra la sua “casa” – si è data la missione di porre l’attenzione in maniera più forte sulla tutela del territorio e del paesaggio agricolo. Le nostre cantine sono ambasciatrici dell’enogastronomia e per questo siamo baluardi di legalità, di tutela della biodiversità e dobbiamo fare in modo che le nostre istituzioni pongano l’attenzione sulla vicenda”. 

Lo ricorda bene il 25 luglio 2023, quando le fiamme hanno avvolto la balza delle Mura Dionigiane ma anche parte dei suoi terreni. Dopo un anno l’azienda non si è fermata e mette il Moscato di Siracusa sempre al centro del lavoro. Nino Pupillo, suo padre, ha dedicato più di vent’anni al progetto. Un vino che riesce a esprimere finezza e che rappresenta al 100% il luogo in cui nasce. Il Moscato di Siracusa è infatti una Doc tra le prime istituite e la coltivazione della vite in questa zona è documentata dall’antichità. Ma la produzione si era persa perché la città aveva avuto una vocazione maggiormente agrumicola ma anche industriale. 

Non solo Moscato di Siracusa: oggi Cantine Pupillo nei suoi 100 ettari di proprietà e nei 16 ettari coltivati a vigna, produce anche Nero d’Avola e Catarratto tra i suoli calcarei e vulcanici. “La novità di quest’anno – dice ancora Pupillo – è la produzione degli spumanti ma nel 2023 a causa dell’incendio non sono riuscita a produrli. Nel 2022 abbiamo prodotto il primo Nero d’Avola vinificato rosato su suolo vulcanico e anche una base spumante di Moscato”. 

Incendi da un lato e cambiamento climatico dall’altro, da dover affrontare. L’annata siccitosa ha fatto perdere tantissimi millimetri e i produttori sono tutti sotto scacco della siccità. Specialmente in una zona come quella del Siracusano in cui in estate le temperature sfiorano i 47 gradi. “Siamo su un fronte di trincea e non ci facciamo abbattere dalle condizioni climatiche. Diverso è l’abbandono del paesaggio agricolo su cui c’è bisogno di un intervento delle istituzioni”. 

A Targia, nella Cantina Pupillo, si punta tutto anche sull’enoturismo. Il luogo lo permette per la magia che sprigiona. Lì dove vivevano le monache oggi nascono delle camere con un affaccio sui vigneti. Conservano ancora quella sorta di antichità che le rende uniche. E alla degustazione gli ospiti possono aggiungere la visita alla tenuta, dove viene prodotto anche il limone Femminello Siracusano e l’olio. 

Carmela Pupillo mette tutta la sua anima nell’azienda. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia è tornata a casa ed è rimasta folgorata, innamorata della cantina. E oggi i risultati si vedono tra passione e bellezza di luoghi incontaminati e puri.