di Federico Latteri
Il 2021 sarà un anno speciale per la Cantina Valle Isarco che festeggerà il sessantesimo anniversario della fondazione, sviluppando nuovi importanti progetti.
Il tasting digitale, al quale hanno partecipato numerosi giornalisti della stampa specializzata collegati su una piattaforma Zoom, ha offerto l’opportunità di poter conoscere più a fondo la filosofia su cui si fonda la produzione di questa cantina cooperativa che opera in un territorio incantevole. Un interessante incontro con il direttore Armin Gratl, l’enologo Hannes Munter e il nuovo consulente Riccardo Cotarella, arricchito dalla degustazione dei bianchi ottenuti dai vitigni più rappresentativi, il Kerner e il Sylvaner. Ci troviamo nella Valle Isarco, una sottozona della denominazione Alto Adige che è anche l’area viticola più settentrionale d’Italia. Si estende a nord est di Bolzano lungo la vallata del fiume Isarco, fino ad arrivare poco oltre Bressanone. E’ il punto d’incontro della vite con la montagna, un posto magico dove si pratica una viticoltura “eroica” o addirittura “spericolata”, come la definisce Riccardo Cotarella parlandoci dei vigneti situati su pendii ripidissimi. La produzione vinicola è costituita in larghissima parte da vini bianchi, molti dei quali si distinguono per la qualità decisamente alta e il forte legame con il terroir montano.
Cantina Valle Isarco-Eisacktaler Kellerei riunisce 135 soci con una produzione di circa 950 mila bottiglie l’anno che vengono vendute per l’85 per cento in Italia. La sede si trova a Chiusa, dove c’è la moderna cantina per la vinificazione e l’affinamento, mentre i vigneti, 150 ettari in tutto, sono sparsi lungo la vallata in 11 comuni tra Bolzano a Bressanone, ad altitudini comprese tra 300 e 1.000 metri sul livello del mare. Si tratta di appezzamenti molto piccoli e quasi sempre terrazzati che, come ci spiega l’enologo Hannes Munter, vengono lavorati a mano con grande cura direttamente dai proprietari. Le varietà di uva coltivate sono 14, 10 a bacca bianca e 4 a bacca rossa. Nel recente passato sono stati fatti grossi investimenti, tendenza che permane costantemente grazie ad una condivisa volontà di crescita. Il direttore Armin Gratl ci ha illustrato alcune novità : “Quest’anno la cantina lancia un nuovo progetto iniziato a partire dalla vendemmia 2020 con Riccardo Cotarella, enologo di indiscusso valore che abbiamo scelto perchè convinti che possa portarci l’esperienza che forse ci manca e arricchirci con una visione esterna alla nostra realtà. Abbiamo anche rinnovato il logo, sostituendo la E, iniziale di Eisacktal (Valle Isarco, ndr), con le montagne che sovrastano un diamante, indice della preziosità della Valle Isarco. E’ un marchio che dà più valore al nostro territorio”.
Riccardo Cotarella si dichiara entusiasta di questa nuova collaborazione, sia perchè non si era mai cimentato come enologo in Alto Adige, sia perchè ritiene la Valle Isarco una zona unica ed estrema, dove si possono ottenere grandi risultati: “A settantadue anni bisogna avere motivazioni interessanti e qui le ho trovate, in questa cantina ci sono tutti gli ingredienti per poter mettere in campo una collaborazione piena di entusiasmo e di prospettive”, poi precisa:”Le cooperative sono la fonte delle sperimentazioni più importanti per la trasversalità umana e territoriale che mettono a disposizione. Per me sono una sorgente di piacere professionale”. I vini prodotti, bianchi per il 98 per cento, rappresentano l’espressione di diversi vitigni come Kerner, Sylvaner, Grüner Veltliner, Gewürztraminer e Müller Thurgau, solo per citare i più importanti. Le etichette sono raggruppate in tre diverse linee, la Classica, la Aristos che rappresenta la selezione dei migliori vigneti con rese più basse e la Sabiona, costituita da cru ottenuti dai vigneti dell’omonimo monastero benedettino. Il tasting ha avuto come protagonisti il Kerner e il Sylvaner, declinati nei prodotti delle tre linee. Di seguito i vini degustati (tutti Alto Adige Valle Isarco-Sudtirol Eisacktal Doc) con alcune note.
Sylvaner 2020
Questo vitigno qui esprime aromi particolari, è evidente una matrice diversa rispetto ad altri posti dove viene coltivato come Alsazia e Germania. Il colore verdolino lascia intendere da subito il profilo estremamente giovane del vino. E’ molto pulito all’olfatto con mela renetta, fiori di sambuco e delicati sentori agrumati. Al palato è fresco grazie ad una pronunciata acidità, agile, sapido e diretto (alcol 13,5%, 150 mila bottiglie, 10,20 €).
Sylvaner Aristos 2019
Viene vinificato in acciaio per il 50 per cento e in botti da 33 ettolitri di acacia e rovere per l’altro 50 per cento. E’ subito evidente il balzo in avanti in termini di complessità. Profumi di mela, susina bianca, pesca, erba medica e un tocco mentolato precedono un sorso pieno e vivo che si articola con precisione in una progressione lunga e salina (alcol 14%, 25 mila bottiglie, 16,40 €).
Sylvaner Sabiona 2018
Fermenta per il 50 per cento in acciaio sulle bucce e per il 50 per cento in tonneau, poi matura tutto in tonneau. Il profilo olfattivo si fa più importante con frutta matura, genziana, un cenno di torba, spezie e evidenti sentori di pietra focaia. In bocca è compatto, strutturato, intenso e, nello stesso tempo, molto fresco. Lungo e succoso il finale. E’ tangibile il ruolo svolto dal legno che risulta ben amalgamato (alcol 14%, 3 mila bottiglie, 30 €).
(ll monastero di Sabiona)
Kerner 2020
Imbottigliato da appena 20 giorni, presenta un naso ricco con susina, ananas, bergamotto, mela golden e pistilli di zafferano. Al palato è fresco, agrumato, ben strutturato e molto lungo, risultando decisamente piacevole e appagante. Un super vino, se consideriamo il numero di bottiglie prodotte e, soprattutto, la fascia di prezzo (alcol 14%, 180 mila bottiglie, 12,20 €).
Kerner Aristos 2019
E’ vinificato totalmente in acciaio. Il colore è un giallo paglierino intenso e brillante. Offre un naso variegato nel quale la frutta a polpa bianca, i sentori floreali e le note speziate creano un insieme particolarmente intrigante. L’assaggio evidenzia una vena acida molto presente e un gusto pieno e agrumato. E’ una riuscita combinazione di freschezza e consistenza (alcol 14,5%, 30 mila bottiglie, 17,40 €).
Kerner Sabiona 2018
Fermenta in botte di acacia da 33 ettolitri e poi matura per il 50 per cento in acciaio e per il 50 per cento in tonneau. E’ intenso e complesso all’olfatto con sentori di pesca, papaya, fiori, pepe bianco, torba e una nota fumè. Il sorso è strutturato, avvolgente, ma anche fresco e decisamente sapido. Un vino dotato di un’ incisività non comune che si fa apprezzare sia per la sua forza che per la ricchezza di sfaccettature (alcol 15%, 3 mila bottiglie, 30 €).
(La cantina Valle Isarco)
L’assaggio ha evidenziato un ottimo livello qualitativo, cosa che accade sempre più spesso con i bianchi di questo territorio. Inoltre, la Cantina Valle Isarco riesce ad aggiungere numeri importanti in termini di quantità prodotte di alcune etichette e un prezzo davvero conveniente. Ciò che colpisce è la costante presenza di freschezza che permette anche ai vini più strutturati di non risultare mai pesanti. La linea Classica si distingue per l’esplosività dei profumi, i vini della linea Aristos mostrano un profilo più completo, mentre i Sabiona sono complessi e maturi, rappresentando una scelta da veri appassionati. Per quanto riguarda le differenze nell’espressione dei due vitigni, il Kerner dà vini d’impatto, profumatissimi e potenti, mentre i bianchi da Sylvaner sono più da scoprire, hanno un lato un po’ nascosto che viene svelato a poco a poco. In chiusura Riccardo Cotarella ha illustrato alcuni progetti futuri: ”Ritengo che il territorio sia vocato per il Pinot Nero. Quest’anno abbiamo cominciato a fare selezioni e vinificazioni. Produrremo un rosso che non sarà un Pinot Nero di Borgogna, Trentino o altri territori, ma un Pinot Nero di montagna. Stiamo portando avanti anche sperimentazioni sul Metodo Classico”.