Suggestiva presentazione della Cantina Bolzano a Roma delle sue etichette di punta Tal. Location dell’evento il Dram Boat, un barcone sul fiume Tevere. A condurre la degustazione l’enologo Stephan Filippi, insieme a Daniele Galler direttore vendite Italia. La linea Tal, acronimo di Tradizione, Autenticità e Longevità, prende il nome dalle date di fondazione delle storiche cantine che formano oggi Cantina Bolzano, Bozen. La costruzione della nuova sede della cantina, inaugurata nel 2018, ha sicuramente dato una svolta decisiva allo sviluppo della linea Superior. Queste due vini escono per la prima volta in commercio con l’annata 2020 e sono frutto di un’incessante attività di sperimentazione da parte di viticoltori e maestri cantinieri che, con tanta pazienza e passione, hanno trasformato le migliori uve in una straordinaria esperienza gustativa.
Rispetto alla 2000, la nuova uscita ha visto qualche cambio nelle cuvèe. Infatti per il Tal 1930 è stata incrementata dell’11% la quantità dello Chardonnay, e della stessa percentuale è sceso il Sauvignon, mentre il Pinot Grigio e rimasto inalterato al 10%. Per il Tal 1908 invece aumenta del 3% il Lagrein, cresce anche il Merlot del 2%, mentre il Cabernet Sauvignon diminuisce dal 17% al 12%. La degustazione è stata effettuata alla cieca inserendo tra le bottiglie della cantina anche due vini, che dopo sono stati rivelati come: Premiere cru Meursault Genevrieres di Bouchard Per & Fils, ed un Saint Julien Bordeaux. Il confronto ha avuto l’esito sperato dai produttori, infatti unanime è stato l’apprezzamento. “Dal 2014 abbiamo intuito che c’erano alcune zone super vocate per la produzione delle uve che compongono i due blend – spiega l’enologo Stephan Filippi – Dopo molti anni di sperimentazioni e assaggi, finalmente siamo pronti ad uscire sul mercato. Questa annata ha visto temperature un po’ più alte della media in valle, con ottimi risultati per le uve a bacca rossa. In collina si sono registrati picchi di escursione termica che sono andati a beneficio delle uve a bacca bianca. Non mi sbilancio dicendo che la 2020 è una grande annata per tutta la zona dell’Alto Adige e quindi anche per Kellerei Bozen. Sono sicuro: resterà impressa nella storia dell’enologia del territorio”.