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L'azienda

Baglio del Cristo di Campobello verso nuovi orizzonti

17 Maggio 2013
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Domenico, Angelo e Carmelo Bonetta

E’ un romanzo familiare, la storia della cantina di Baglio del Cristo di Campobello.

 Una particolare storia dove non si possono scindere passione per il vino, lavoro, famiglia e territorio. A Campobello di Licata tutti conoscono la cantina sorta su un terreno gessoso che riflette la luce del sole. In questa collina – a trecento metri sul livello del mare e a 5km in linea d’aria dal golfo di Licata – campeggia un grande Cristo ligneo, piantato duecento anni fa da un contadino proprio nel palmentodove anticamente venivano vinificate tutte le uve delle contrade e da tempo meta di pellegrinaggio. Un Crocifisso che indica ogni giorno la strada maestra: quella di fare bene le cose.

Fin dall’inizio” racconta Carmelo Bonetta “abbiamo cercato di fare vini con una forte personalità e riconducibili al territorio attraverso una grande attenzione al nostro lavoro che deve interpretare le potenzialità delle varietà prima in vigna e poi in cantina dove cerchiamo sempre di preservare quello che la terra ci dà attraverso delle produzioni limitate all’andamento della annata”. I nomi evocativi delle loro bottiglie come “La Luci” o “Lu Patri” (dal padre dei vitigni siciliani, il Nero d’Avola) nascono, infatti, da un profondo legame con la terra. Per molti anni la famiglia Bonetta ha venduto l’uva pagata, però, in maniera irrisoria. Nel 2006 la decisione di chiudere la filiera portando il frutto del loro lavoro in bottiglia e l’inizio della costruzione della nuova cantina. “Un giorno” ricorda “ci siamo riuniti tutti intorno ad un tavolo perché dovevamo fare una scelta: o abbandonare tutto perché con la vendita dell’uva – anche a causa della crisi –  non riuscivamo a rientrare nemmeno nelle spese o reinventarci nella consapevolezza che  avevamo a disposizione le risorse giuste per ripartire, vinificando le nostre uve”. Fin da subito sono arrivati i primi importanti riconoscimenti e premi:“ Come dice sempre mio padre Angelo, il nostro miglior riconoscimento è stato quello di avere avuto l’apprezzamento da parte di chi beve i nostri vini e li continua ad apprezzare acquistandoli. Questo per noi rappresenta il successo più grande”.

Oggi Baglio del Cristo produce circa trecentomila bottiglie (suddivise in otto tipologie di vini: quattro bianchi e quattro rossi) ed è una continua fucina di idee e di progetti in continuo divenire:“Dopo molto ricerche” continua Carmelo Bonetta “stiamo cercando, insieme alla consulenza dell’enologo Riccardo Cotarella, di produrre un  vino che non preveda l’aggiunta di anidride solforosa. Certo si tratta di una strada non raggiungibile nell’immediato e di una materia molto complessa in cui c’è bisogno di tempo. Non posso indicare una data, siamo però sulla giusta direzione”. Una direzione che guarda con attenzione i principi della sostenibilità ambientale: “Perché bisogna amare e rispettare tutto quello che nasce dalla terra. Stiamo, ad esempio, prestando attenzione agli imballaggi e non facciamo concimazioni chimiche, ma naturali. In questo ci aiuta tanto il fatto di essere in un territorio unico. Il clima è, infatti, ventilato con frequenti escursioni termiche che ci aiutano anche nella lottaalle malattie della vite“. Il 60% del fatturato di vendita arriva dall’Italia dove:“a volte si fa fatica ad incassare e questo diventa un problema per la vita dell’azienda. Ma per noi l’Italia rimane il mercato principale, mentre il 40% del fatturato arriva dall’estero”. Corea del Sud, Messico, Australia, Brasile, Singapore, Malesia, Stati Uniti sono alcuni dei 25 Paesi in cui questi grandi vini vengono esportati. Il prossimo novembre Carmelo Bonetta si recherà in Thailandia per raccontare il suo vino durante alcune degustazioni, organizzate dall’importatore thailandese, alla presenza di ristoratori e sommelier: “Bisogna far conoscere chi c’è dietro una bottiglia di vino. C’è molta curiosità all’estero nei confronti dei vini siciliani e ogni mercato è diverso dall’altro. Noi siamo una piccola azienda che cerca di costruire valori, legami forti con i nostri partner. Nei nostri importatori cerchiamo delle persone in grado di trasmettere la filosofia del nostro vino. Non vogliamo dare vita a delle vendite spot. Cerchiamo invece di presentare la nostra azienda nella totalità dei nostri vini come è giusto che sia, in modo da poter crescere bene anche all’estero”.

Secondo Bonetta non è possibile uscire da questa crisi senza una ricetta che parli di speranza e di nuovi orizzonti. Troppo spesso,infatti, raccontiamo di una crisi da cui sembra che non verremo mai fuori. “Noi vignaioli” conclude “speriamo sempre di vedere la luce. Per questo nel 2009 abbiamo chiamato “La Luci”, il  nostro Grillo in purezza. Perché dobbiamo lavorare pensando che un giorno, attraverso lo sforzo e l’impegno di tutti, usciremo dalla crisi. Manca in questa società l’idea e la prospettiva del futuro che è giusto trasmettere alle persone giovani ai quali stiamo togliendo la speranza. E’ tempo, dunque, di iniziare a pensare positivo. E’ tempo di cambiare rotta”.                                              

Rosa Russo
 

Baglio Del Cristo Di Campobello
Contrada Favarotta S.S. 123 Km 19+200
92023 Campobello di Licata (AG)
Tel. 0922 877709
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