(Luigi Bonsignore e Debora Greco)
di Manuela Zanni
Un territorio, quello della Valle dei Templi, che davvero non ha bisogno di presentazioni.
O, forse, si. Se è vero, infatti che l'importanza storico-culturale del patrimonio artistico e paesaggistico in esso presente è nota pressoché a tutti, non altrettanto si può dire per ciò che concerne le eccellenze enogastronomiche di cui questo territorio è ricco. Per questo motivo non deve stupire che ci sia chi, come Debora Greco e Luigi Bonsignore, proprio in questa zona hanno deciso di investire tempo e denaro per realizzare il proprio sogno nel cassetto di produrre vini di qualità. La storia dell'azienda Baglio Bonsignore inizia nel 2016 quando Debora e Luigi decidono di costruire una cantina con annesso relais. Nasce così, in contrada Giddio, a Naro, la cantina la cui superficie totale è di 13 ettari di cui 7 vitati e impiantati a Nero d’Avola e Syrah e quasi quattro impiantati a Grillo. I vigneti si trovano ad un’altitudine compresa fra i 300 e i 400 metri sul livello del mare e vengono irrigati dall'acqua proveniente da un lago che occupa circa mezzo ettaro della superficie il che permette di ottenere un ottimo equilibrio tra sapidità e acidità, cui si aggiunge un clima temperato caldo con belle escursioni termiche, tutti giusti ingredienti per ottenere vini di qualità. Vera attrazione del luogo è un baglio del '700 di circa 900 metri quadri che rappresenta un luogo incantato in cui è possibile compiere un salto indietro nel tempo.
“Abbiamo voluto mantenere il più possibile integra la struttura del baglio per portare ai nostri giorni il fascino del passato in una dimensione in cui il tempo sembra essersi fermato – racconta Luigi Bonsignore – Per questo motivo abbiamo deciso di puntare tutto sui vitigni autoctoni, Grillo e Nero d'Avola, che sono quelli che, meglio di tutti, sono in grado di rappresentare la storia di questo territorio”. E non è un caso, infatti, se proprio questi due vitigni sono valsi all'azienda ben due premi al Concours Moundial de Bruxelles, la Medaglia d'argento per il Nero d'Avola 2017 e l'oro per il Grillo 2018. Ma chi è lungimirante sa che, spesso, è proprio quando ci si allontana dai porti sicuri che si ottengono maggiori soddisfazioni, e quindi, non contenti dei premi ottenuti, o forse motivati proprio da questi, i coniugi Bonsignore si dicono pronti a nuove, entusiasmanti, sfide come quelle che deriveranno dal nuovo impianto di Chardonnay che “tra tre anni darà frutti dai quali potranno nascere nuove bollicine o un bianco fermo, magari barricato, in grado di tenere testa ai bianchi siciliani destinati alla longevità”, confessa Bonsignore.
Più imminente, invece, è l'inaugurazione del relais, prevista prima del periodo estivo, che disporrà di sei camere di charme, che apriranno al pubblico il baglio della cantina, fino ad ora destinato unicamente agli operatori di settore, dando la possibilità di soggiornavi entrando, così, a far parte del circuito enoturistico della Strada del Vino e dei Sapori della Valle dei Templi in collaborazione con l'azienda olearia Valparadiso. La valorizzazione della Sicilia rurale, dove ancora si vive nel rispetto dell’ambiente, del tempo e dell'uomo sembra essere, dunque, la mission di questa giovane azienda che ha deciso di puntare esclusivamente su una produzione biologica e naturale. Un “ritorno al futuro” che si ottiene compiendo un passo indietro solo apparente che conduce all’uomo e al rispetto per la Natura, di cui il vino, se di qualità, rappresenta una delle espressioni più autentiche.