di Michele Pizzillo, Milano
Per il “latte fieno” l’Unione Europea ha deciso solo nel marzo del 2016 di approvare un disciplinare con l’obiettivo di tutelare la produzione.
Chi sa se, all’epoca, a Bruxelles erano a conoscenza che in Alto Adige c’è un gruppo di contadini testardi, nel senso che come da tradizione, continuano ad alimentare gli animali con erba fresca o fieno, a secondo delle stagioni. E, poi, già da qualche anno Alce Nero – marchio di agricoltori, apicoltori e trasformatori biologici da più di 40 anni – e Mila, storica cooperativa agricola altoatesina che conta 2.600 soci/contadini che producono latte di montagna, stavano, come dire, “annusandosi” per valutare la possibilità di produrre il primo yogurt biologico, appena presentato a Milano prima che appaia nei frigoriferi dei negozi.
“E’ stato un percorso abbastanza lungo perché sia noi che i contadini soci di Mila volevano essere sicuri di offrire un prodotto sano, diverso da quelli solitamente ottenuti da latte proveniente da allevamenti intensivi”, dice Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero. Con il presidente di Mila, Joachim Reinalter che orgogliosamente racconta della “volontà di recuperare il più possibile il modello tradizionale di allevamento delle vacche che oltre a prevedere l’alimentazione di erba fresca, riduce la quantità di mangimi e, poi, per nostra scelta, vietiamo l’uso di ogm e di alimenti fermentati, cioè, gli insilati”. Insilati o fieno, cosa cambia nel latte? “Diciamo subito che il fieno preserva quasi completamente le essenze erbacee dei prati; l’insilato, a causa di un processo di fermentazione, tende a modificare gli aromi del foraggio. Poiché le caratteristiche organolettiche del latte e la sua composizione riflettono l’alimentazione della vacche, l’aroma del latte fieno varierà in base alla diversità di essenze foraggere che le vacche hanno mangiato e trasformato, attraverso la digestione in preziosi nutrienti del latte”. Quindi, il primo yogurt biologico oltre ad essere una novità, è anche un prodotto unico, grazie all’impegno di piccoli allevatori (12-14 mucche per stalla) che fanno anche del bene al terreno tant’è che i masi situati in Val Venosta, Val Sarentino, Val Pusteria e Altopiano del Renon ad un’altitudine di 1.200 metri, dove sono presenti gli allevamenti, sono un esempio di “integrazione tra uomo e natura perché nei masi di montagna la cura e l’attenzione per l’animale nasce dal rispetto e dalla passione per la terra”, dice Reinhard Schuster, che di Mila è responsabile soci. “A convincerci ancora di più a fare questo matrimonio – aggiunge il presidente di Alce Nero – è stata la passione che questi contadini dedicano alle mucche, considerati veri e propri membri della famiglia”.
Sono mucche che producono all’incirca 20 litri di latte al giorno, contro i 40 litri prodotti dagli animali allevati in modo intensivo e alimentati prevalentemente con mangimi. Attualmente sono 40 gli allevamenti che conferiscono il latte per la produzione del primo yogurt biologico. “Abbiamo la certezza che in poco tempo saranno tutti e 2.600 allevatori pronti a pronti a produrre latte fieno e, di conseguenza, adottare tutte le regole previste dalle produzioni bio”, aggiunge Schuster. “Lo yogurt biologico da latte fieno aggiunge un tassello importante alla gamma di prodotti freschi firmati Alce Nero e risponde alla necessità del gruppo bolognese di crescere e diversificare l’offerta – dice l’amministratore delegato, Massimo Monti – E’ importante evidenziare il significato profondo di un progetto che risponde a una visione di più ampio respiro che da sempre caratterizza il nostro percorso produttivo. L’introduzione sul mercato di un nuovo prodotto è sempre il risultato di una riflessione a lungo termine, in special modo se prendiamo in considerazione un mercato affollato come quello dello yogurt. Il nostro yogurt, però, è il punto di arrivo di un progetto che ha inizio con la salvaguardia dell’ambiente: quello dell’alpeggio, ad opera di allevatori “contadini” impegnati nella difesa di un modello agricolo e produttivo che preserva la salute della terra e dell’uomo. Il nuovo yogurt da latte fieno è dunque il risultato di un lavoro di condivisione non solo con un importante partner strategico come Mila ma anche con gli allevatori che sono in primo luogo contadini, se si considera la preziosa attività di presidio e salvaguardia del territorio montano e dei pascoli alpini, che essi svolgono. E’ insieme a questi allevatori e con Mila che abbiamo deciso precise regole di produzione del latte, a partire da un importante controllo sull’alimentazione e più in generale delle condizioni di benessere degli animali. Il risultato di questo percorso è un prodotto destinato a fare la differenza”.
Quattro le varietà di yogurt firmate Alce Nero con latte fieno biologico: bianco intero, intero al mirtillo, intero alla banana e intero al caffè. Come di consueto, tutte le caratteristiche del prodotto e le informazioni che valorizzano il latte fieno e il metodo di allevamento e produzione sono ampiamente descritte nelle etichette narranti che accompagnano ogni confezione e che rappresentano una caratteristica apprezzata del packaging ideato per informare ma anche per aggiungere valore e significato all’ampia gamma di prodotti buoni e sani a marchio Alce Nero.