di Marco Sciarrini
Bologna è diventata la capitale del vino francese con Les Grands Chais de France.
Per una seconda tappa italiana dei Private Wine Days by Famille Helfrich, il gruppo ha scelto, infatti, l’Emilia-Romagna per presentare il meglio della sua produzione dopo l’appuntamento di maggio a Verona nella “Place de Bordeaux” per la degustazione en-primeur dei grandi rossi d’Oltralpe. La location scelta è Palazzo di Varignana, a Castel San Pietro Terme dove acquirenti, importatori, rivenditori, critici ed altri esperti del mondo del vino si sono incontrati per degustare le 130 etichette dalla Valle della Loira a Bordeaux, e dal Languedoc – Roussillon, Provenza e Valle del Rodano, fino in Borgogna nonché Jura e Alsazia, ogni anno produce oltre 1,5 milioni di ettolitri di vino. Les Grands Chais de France, produttore e primo esportatore di vino francese nel mondo (una bottiglia su quattro di vino francese è la loro) con più di 170 Paesi raggiunti, per il gruppo francese, lo sviluppo del mercato italiano è infatti uno degli obiettivi principali. La storia di Les Grands Chais de France inizia nel 1979 in Alsazia, il gruppo fondato e gestito da Famille Helfrich, René Helfrich è il primo dei sei figli del produttore di acquaviti. Nel 1981, il gruppo inizia l’ascesa che lo ha portato ad avere Domaine di proprietà nei territori più vocati per la produzione di vini fermi e Crémants. La filosofia della famiglia Helfrich si basa sul rispetto delle tipicità e delle caratteristiche di ogni area di produzione. Per questo le proprietà e i Domaine sono da sempre indipendenti nel metodo di vinificazione, in armonia con le caratteristiche delle singole esposizioni dei vigneti, dei terroir e della tradizione vitivinicola e del savoir-faire di ciascuna area. Solo così Les Grands Chais de France riesce a elevare lo stile dei più diversi e distintivi Cru della Francia: lasciando che ogni “vigneron” esalti al meglio le caratteristiche del proprio territorio divenendone insindacabile interprete e memoria storica. La grandezza del gruppo è nei numeri. Basti pensare che solo nella zona di Bordeaux possiede più di 701 ettari con il marchio Crus et Domaines de France e copre il 25% dei vini importati in Italia da questa area. Lo sviluppo del mercato italiano è stato affidato tre anni fa alla country manager emiliana Romina Romano con risultati immediati: da gennaio ad agosto di questo anno il fatturato complessivo in Italia è cresciuto del 79,74% in valore e del 47,20 in volume rispetto allo stesso periodo del 2020.
(Una panoramica della manifetazione)
“Questi risultati sono stati possibili grazie alla presenza in ristorazione, hôtellerie ed enoteche, ma anche nelle principali piattaforme di vendita online e nella grande distribuzione di alto posizionamento – dice Romina Romano – Registriamo un interesse crescente dei consumatori italiani per i vini francesi, merito anche di un vantaggioso rapporto qualità-prezzo che consente agli appassionati di guardare oltre confine nella scelta di vini rossi e bianchi ma anche di bollicine metodo classico come i Crémant di Limoux, Jura e Borgogna che segnano una costante ascesa nelle vendite”.
“Il mercato italiano è altamente qualificato e selettivo e per questo molto importante per il nostro gruppo che possiede Chateaux e Domaine dall’Alsazia alla Provenza, in dieci regioni – prosegue la Romano – Il mondo del vino francese guarda all’Italia con ammirazione e per Les Grands Chais de France si tratta di un interlocutore importante e di prestigio. L’Italia ha una tradizione e una cultura enologica di altissimo livello, sia sulle bollicine che sui bianchi e rossi e dispone di una grandissima offerta su tutto il territorio nazionale. Il consumatore italiano apprezza molto i Crémant alsaziani della maison Arthur Metz e Crémant de Limoux della Maison Salasar con la sua Blanquette dal perlage elegante, ma è anche un grande appassionato di Borgogna con gli Chablis di Chartron et Trébuchet che incarna la sontuosità dei grandi chardonnay del Triangolo d’Oro della Côte de Beaune. Interessante la profonda conoscenza dei vini di Bordeaux dove, tra i più venduti sulla nostra penisola, vi è la firma Clos Beauregard, diamante “rosso” del terroir Pomerol”.