di Michele Pizzillo
Il primo capolavoro è quello di passare da 3 a 47 ettari di vigneti iscritti agli albi delle Doc e delle Docg in trent’anni di attività. Il secondo capolavoro è il vanto di rapporto ultradecennale con l’Istituto enologico di Champagne di cui è membro anche l’enologo di Le Marchesine – di questa azienda di Passirano stiamo parlando – Jean Pierre Valade (ma noi siamo orgogliosi di essere Franciacorta dice il patron, Loris Biatta).
Il terzo capolavoro è quello di aver pensato ad una bollicina, Secolo Novo, tutt’ora ancora ottimo, per festeggiare il nuovo Millennio. Vino che Biatta ha proposto per una verticale, insieme a 4 altri della linea “Secolo Novo”, che specialmente con il millesimo 2005, ha conquistato tutti i premi messi a disposizione dalle guide enologiche “per valutare, insieme a persone non legate alle nostre logiche aziendali – dice Biatta -, l’evoluzione del prodotto che riteniamo la punta di diamante della nostra produzione”. Anche perché Le Marchesine fa parte di quel gruppo di aziende franciacortine molto dinamiche sia per quanto riguarda la conduzione viticola ma anche sotto l’aspetto produttivo e quello commerciale. E, poi, avendo estirpato un terzo delle piante presenti nel vigneto da dove arrivano le uve per questa selezione, non si sa quale sarà il futuro di Secolo Novo.
Prima di arrivare al “Secolo Novo Franciacorta docg 1995”, il titolare de Le Marchesine propone il millesimo attualmente in commercio: Secolo Novo Franciacorta brut millesimato 2009, da uve Chardonnay provenienti da un vigneto di 4 ettari che si trova nella zona più pregiata per il Franciacorta, la collina de “La Santissima” a Gussago, zona di colline moreniche che molto spesso sono battute dai venti che arrivano dalle Alpi, trasformando le uve in un qualcosa di veramente unico. E’ un vino ancora in evoluzione e che ha tutti i requisiti per ripetere le performance di due vendemmie storiche per Le Marchesine, 2004 e 2005. Infatti, è fresco, pulito, con una base acida in bocca che invoglia a conservare le bottiglie ancora per un po’ di tempo: non può che migliorare, magari accentuando i sentori fiore-frutto e senza perdere la compattezza e persistenza del perlage. Con il 2009, Secolo Novo ha raggiunto il massimo della produzione: 15.000 bottiglie.
Secolo Novo Franciacorta brut millesimato 2006
La vigna è sempre la stessa, però l’andamento climatico abbastanza secco e molto caldo, pur avendo agevolato la maturazione delle uve Chardonnay, non ha permesso lo sprigionarsi di quella base acida che ne avrebbe permesso un lungo invecchiamento. Per la verità, al primo impatto abbiamo avvertito un inizio di ossidazione. Resta, comunque, un bel prodotto che in bocca si caratterizza per belle note di frutta secca e mandorle in particolare.
Secolo Novo Franciacorta brut millesimato 2004
E un po’ antipatico fare paragoni, però degustando questo straordinario Franciacorta la voglia di dire che sembra un grande Champagne facciamo fatica a scacciarla dalla testa. Infatti, a 13 anni di distanza si presenta ancora con una freschezza davvero incredibile, una base acida importante e un colore oro brillante molto accattivante. In bocca sentori di fiori evoluti e di frutta matura tra esotica e tipica italiana, senza trascurare la mineralità che ritorna continuamente in bocca.
Secolo Novo Franciacorta brut millesimato 2002
I sentori di freschezza che caratterizzano un po’ tutti i vini de Le Marchesine sono ancora apprezzabili, però siamo di fronte ad un prodotto già maturo e, quindi, non ha altro da esprimere. Questo vino, però, conferma che se si lavora bene, in Franciacorta si possono produrre dei grandi vini da invecchiamento.
Franciacorta Docg 1995
È il vino creato apposta per festeggiare il nuovo millennio. E, per avendo superato i vent’anni, non sembra che abbiamo voglia di cedere qualcosa all’ossidazione. E’ sicuramente un vino maturo, ma ancora perfetto tra colore oro brillante e la buona maturità che si avverte in bocca. A tratti può sembrare anche un po’ aggressivo, quasi da esplodere in bocca e, comunque, segno che c’è ancora verve in questo prodotto che per Le Marchesine ha rappresentato un po’ l’inizio di una nuova evoluzione nella produzione di bollicine. Di questo Franciacorta che all’epoca è proposto come blanc des blancs, furono prodotto 5.700 bottiglie.
Attualmente Le Marchesine produce all’incirca 500.000 bottiglie di vino, prevalentemente bollicine perché il Curtefranca rosso e bianco, rappresentano quasi 50.000 bottiglie.