di Dalila Salonia
Splendida lectio magistralis sul Barolo, organizzata dalla Fondazione italiana sommelier e condotta da Massimo Billetto ieri allo Sheraton di Catania.
Billetto, docente del world wide sommelier e coautore della celebre guida Bibenda, ha raccontato con passione la propria terra d’origine, le Langhe.
Protagonista dell’incontro il Barolo, fiore all’occhiello dell’enologia piemontese: “Se fino a sessanta anni fa il Piemonte era una delle zone più povere zone d’Italia, oggi grazie al vino si conferma invece come l’area con il maggiore reddito pro capite – ha detto Billetto -. Credere nella terra e nel vino rende possibili grandiose trasformazioni”.
Immancabile il paragone enoico con il terroir dell’Etna, con cui secondo Billetto, il Piemonte condivide una caratteristica importante: l’identità forte che si traduce in riconoscibilità del prodotto finale.
In degustazione sei diverse interpretazioni di Barolo, tutte espressioni di un unico grande vino
Barolo Terredavino Essenze annata 2008
Barolo di assemblaggio da vigne tutte comprese nel comune di Barolo. Alla vista, rubino scarico con riflessi granata, aroma morbido che rivela la differenza con tutti gli altri vini in degustazione: la maturazione in barrique che conferisce rotondità e minore complessità olfattiva. Vino di moderna interpretazione, allo scaffale in enoteca a 25 euro.
Barolo Oddero annata 2010
La cantina Oddero, presente nel cuore del comune di la Morra dal 1878, è la cantina produttrice di questo Barolo dalla grande complessità aromatica. Colore tipicamente scarico del vitigno e naso ampio con aromi pungenti, speziati, note ferrose, sensazione di balsamicità ma anche lieve punta vegetale per poi virare sulla china e il rabarbaro e il marker tipico delle radici. 25 euro allo scaffale.
Barolo Gianni Gagliardo 2010
Barolo di assemblaggio da 4 differenti vigne. La cantina produce nei piccoli vigneti di proprietà nei comuni di La Morra, Barolo, Monforte, Serralunga e Monticello d’Alba. Vino dinamico con attacco pungente, evoluzione morbida e liquirizia in coda. Risultato eccezionale in linea con l’annata e grande potenziale evolutivo. 50 euro allo scaffale.
Barolo Cannubbi Damilano 2011
Uno dei pochi veri grand cru presenti nella zona di Barolo. Prodotto nelle colline di Canubbi (Il vigneto Cannubi è infatti il più famoso e rinomato cru già citato in antichi documenti che risalgono al 1700). Vino di carattere e dal grande equilibrio, potenza ed eleganza per un risultato finale che coniuga struttura e morbidezza. 50 euro allo scaffale.
Barolo Borgogno riserva 2003
Grandissima personalità per questo Barolo, appagante pur nelle lievi asperità. Affinamento di sei anni in legno. Tannino maturo, ma più amarognolo rispetto agli antecedenti. Caratteri ancestrali, note mentolate e lunghissima persistenza e lunghezza in bocca. 60 euro allo scaffale in enoteca.
Barolo Cascina Francia Giacomo Conterno
Cantina storica e vigneto Cru sul versante occidentale del settore più meridionale del comune di Serralunga d’Alba, giacitura tra i 360 e i 445 metri sopra il livello del mare. Il vigneto Cascina Francia, con vigne che hanno al minimo 30 anni di età, ci dona questo Barolo dalla grande potenza espressiva ma eleganza al contempo. Complessità aromatica, longevità e sapidità equilibrata dalla rotondità del tannino. 160 euro allo scaffale.
A fare da filo conduttore, un ricorrente colore tendente al granata e l’austerità aromatica di tutti i vini in degustazione, vini terrosi, complessi, espressivi.
C.d.G.