di Marco Sciarrini
Interessante la masterclass del Consorzio vini di Custoza organizzata al Castello Ristorante Schloss Kallmünz di Merano.
Leitmotiv dell’incontro “Conteporary Blend”. Presente all’incontro la Presidente Roberta Bricolo che si è avvalsa della voce narrante di Eros Teboni e di Costantino Gabardi per illustrare i vini della masterclass. Prima di entrare nel vivo dell’incontro è bene illustrare i luoghi la bellezza del territorio. Sono nove i comuni che fanno parte della zona di produzione, ed esattamente: Sommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, Castelnuovo Veronese, Sona, Bussolengo, Pastrengo, Lazise. Da un punto di vista geografico l’areale si trova nella parte sud-occidentale dell’anfiteatro morenico del Garda, fascia di colline originatesi da depositi glaciali avvenuti nel Pleistocene che si sviluppano tra le vicinanze della città di Verona e il lago di Garda. A sud ovest la zona è delimitata dal fiume Mincio. Il paesaggio morenico è contrassegnato da una fitta serie di colline allungate, disposte ad andamento concentrico e prevalentemente dolce, con dislivelli generalmente compresi tra i 50 ed i 100 metri. I territori costituiti da depositi formatesi dallo scivolamento del ghiacciaio del lago di Garda, si presentano estremamente variegati e variabili, ricchi di scheletro, intervallati da ampie piane ghiaiose e tipici depositi sassosi ben levigati che evitano i ristagni d’acqua; la composizione prevalentemente calcarea del suolo apporta alle uve tutta la loro tipica componente minerale e caratterizza in modo inconfondibile i vini, dotati per questo di un’ottima sapidità ed il Lago di Garda garantisce un clima temperato.
(Castello Schloss Kallmünz)
Importante attività quella del Consorzio di Zonazione, in collaborazione con Attilio Scienza dell’Università di Milano. Il disciplinare del Custoza Doc prevede l’utilizzo per almeno il 70% dei tre vitigni simbolo del territorio: la Garganega, il Trebbianello un biotipo locale del Tocai friulano, presente in Veneto e Friuli e la Bianca Fernanda un clone locale del Cortese. Prevede inoltre la possibilità di utilizzare altri vitigni fino a un totale del 30%, quali Malvasia, Riesling (Riesling italico e/o Riesling renano), Pinot bianco, Chardonnay e Incrocio Manzoni. Gli ettari vitati corrispondono a 1.400 con una produzione di bottiglie medie annue pari a 11 milioni; il numero di cantine vinificatrici sono 72, mentre il numero di aziende imbottigliatrici è 110, il totale dei viticoltori si assesta a 480. Il ritrovamento di vinaccioli di Vitis Silvestris del periodo palafitticolo dimostra che i primi cenni sulla domesticazione della vite nell’attuale zona di produzione della doc Custoza sono documentati dal ritrovamento di vinaccioli di Vitis Silvestris del periodo palafitticolo nella zona di Pacengo e Peschiera, mentre le prime testimonianze della coltivazione della vite risalgono all’epoca romana.
(La masterclass)
La Doc Custoza nasce nel 1971, mentre nel 1972 nasce il Consorzio di Tutela del Custoza, con una quota di rappresentatività attuale intorno al 90%, ed il riconoscimento della funzione erga omnes sulla denominazione. Il Consorzio ha proposto una degustazione nella quale ogni cantina ha presentato due annate della stessa etichetta, per dimostrare come i vini di Custoza Doc possono reggere il tempo.
(I vini in degustazione)
Gorgo- San Michelin Custoza Doc 2021 e 2015
L’etichetta è un cru per l’azienda. Da vigne vecchie su terreni bianchi leggermente gessosi ed anche di argille. Annata lineare con freschezze accese, piacevole con note floreali bianche ed erbacee, leggera nota fruttata di mela verde. La seconda Intensità olfattiva fruttata matura con frutta gialla pesca, albicocca, leggera speziatura, note di miele nocciola mandorla fiori ed erbe leggermente essiccate.
Le vigne di San Pietro – Custoza Doc 2021 e 2012
Al naso floreale bianco delicato fiore di sambuco, frutta esotica, mela matura, leggere sensazioni pepate, al palato croccante bella acidità sulle note olfattive, persistente finale su note di mandorla dolce finale. La 2012 il colore è dorato senza note ossidative, al naso frutta in guscio e secca di noce nocciola e mandorla, al palato sapida acidità ancora vivace.
Monte del Frà – Cà del Magro Custoza Doc Superiore 2020 e 2016
Al palato astringenza legata al fattore minerale, con bella spalla acida con complessità ed intensità. Floreale ed erbacea con fiori gialli ginestra ed erbe di campagna, leggere sensazioni fruttate di pompelmo rosa. La 2016 grande annata, al naso su tutte le note fruttate ed agrumate e di albicocca pesca e leggera sensazione di mandorla, al palato pieno di piacevolissima beva con un’acidità salina su note fruttate olfattive ed un interminabile finale.
Amedeo Cavalchina – Custoza Doc Superiore 2021 e 2015
Al palato grande freschezza con misto di fruttato agrumato e floreale al palato già in equilibrio con intensa acidità con un finale piacevolmente dolce. La 2015 grande annata sensazioni gessose e leggermente speziate, con anche note fruttate mature di confettura di arance e pompelmo, al palato bella freschezza quasi salmastra con leggere ed eleganti note di idrocarburi con finale lungo e persistente.