di Marco Sciarrini
Quando si parla di Alto Adige e dell’inizio della viticultura in zona non si può prescindere dalla Cantina dell’Abbazia di Novacella, la cui storia viticola parte dal 1142 e che in seguito a donazioni, fondazioni, acquisti e scambi, ha accumulato considerevoli possedimenti di vigneti, da cui è circondata.
Ed è per questo che abbiamo deciso di fare una visita in cantina approfittando anche le bellezze artistiche conservate nell’Abbazia. La cantina dell’Abbazia di Novacella è annoverata tra le più antiche attive del mondo. Già all’epoca della sua fondazione, Novacella fu generosamente dotata da Reginbert di Sabiona di masi poderi, tra cui anche vigneti. Già nel 1177 da papa Alessandro III fu riconosciuto al monastero il possesso dei vigneti nelle vicinanze. Attraverso donazioni, fondazioni, acquisti e scambi, l’Abbazia accumulò considerevoli possedimenti di vigneti, da cui è circondata fino ai nostri giorni. Dal fondo valle (600 metri sul livello del mare), si elevano su ripidi pendii fino a 900 metri. All’inizio dell’Ottocento, con la secolarizzazione, il monastero perse una parte dei vigneti, da allora fino ad oggi, tuttavia, i contadini usano consegnare la maggior parte delle uve all’Abbazia, dove vengono lavorate per ottenere vini eccellenti. I fattori pedoclimatici, i magri terreni ciottolosi-sabbiosi, morenici di origine glaciale favoriscono l’intensità degli aromi, con acidità e mineralità caratteristiche della zona.
Sono 26 gli ettari vitati di proprietà, a cui se ne aggiungono altri cinquanta in affitto, l’azienda produce per il 70% vino bianco (conca valliva di Bressanone vigneti più settentrionali d’Italia) e 30% vino rosso (Cornaiano e Bolzano). Reperti archeologici testimoniano che sui pendii protetti della Valle d‘Isarco da più di 2500 anni si coltiva la vite. Ancora oggi, dai molti muri a secco costruiti per attenuare la pendenza del terreno, si può intuire l’immane fatica impiegata per impiantare i vigneti. Da sempre centro snodale tra il centro Europa e l’Italia l’Abbazia ha rappresentato per secoli un’importante rotta commerciale essendo tra l’altro nel cammino dei pellegrini verso Roma e verso la Terrasanta. La degustazione è stata condotta da Werner Waldboth Direttore commerciare della cantina.
Perlae Metodo Classico Extra Brut 2019
Sylvaner 100%. Colore giallo paglierino tendente al dorato, al naso fruttato e floreale con delicate note di lievito, al palato sorso pieno con grande pulizia di bocca, bella acidità culle note gusto olfattive.
Sylvaner Alto Adige Valle Isarco Doc 2019
Sylvaner 100%. Giallo oro tendente al dorato, al naso sensazioni fruttate e floreali si alternano, pera matura, albicocca, fiori di sambuco e coriandolo, al palato consistente vivace aromaticità e freschezza, leggero residuo zuccherino che riesce a coprire la parte amara caratteristica del vitigno, grande pulizia di bocca e lunga persistenza.
Sylvaner Alto Adige Valle Isarco Doc 2021
Vendemmia tardiva di fine settembre. Colore giallo dorato brillante con riflessi verdolini, al naso fruttato con pera matura, albicocca, leggere sensazioni di frutta tropicale, fiori di sambuco e coriandolo, ed anche alcune note erbacee balsamiche, al palato freschezza vivissima con bella mineralità, elegante e lunga persistenza aromatica che vira nella parte fruttata olfattiva.
Sylvaner Alto Adige Valle Isarco Doc 2015
Colore giallo dorato, al naso fruttato maturo di frutta bianca e note floreali appena appassite, sensazioni speziate di pietra focaia, al palato spinge ancora molto lunga l’acidità vivace ed ancora dinamica con le sensazioni fruttate mature con finale lungo dalle sensazioni ammandorlate.
Riesling Alto Adige Valle Isarco Doc 2020
Riesling renano 100%. Colore giallo oro brillante, al naso intenso con sensazioni fruttate mature di arancia, pesca, albicocca secca, ananas candito e miele, al palato secco di buona consistenza e con freschezza vivace che smussa la parte dolce, le sensazioni fruttate accompagnano un finale lungo e persistente.
Riesling Alto Adige Valle Isarco Doc 2013
Giallo dorato al naso sviluppa idrocarburi con sensazioni fruttate agrumate dolci, al palato fresco acidità vivissima spiccata, la parte di idrocarburo è ben integrata alla parte minerale, gande dimostrazione dei vini bianchi altoatesini molto vocati all’invecchiamento.
Pinot Nero Riserva Alto Adige Doc 2019
Pinot Nero 100%.Rosso rubino con sfumature rosate, al naso intensità fruttata con sottobosco, amarena, e di ribes nero, sentori speziati dolci di cannella e chiodi di garofano, al palato elegante ed avvolgente, dalla vivida acidità e dalla struttura vellutata sulle note olfattive con un prolungato finale.
6234 Pinot Nero Riserva Alto Adige Doc 2018
Pinot Nero 100%. Al naso fruttato fresco e scende verticale con sensazioni fruttate di grande potenzialità di invecchiamento la parte maturata in anfora gli dona unicità con grande richiamo di beva e ben bilanciamento.