Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

Terra Costantino, sostenibilità a 360°: “Così rispettiamo il territorio dell’Etna”

08 Giugno 2023
Fabio e Dino Costantino Fabio e Dino Costantino

Di Terra Costantino, l’azienda vitivinicola fondata nel 1970 da Dino Costantino, in occasione della verticale dell’Etna rosso Contrada Blandano organizzata a Milano presso il ristorante Il Liberty, è l’enologo Luca D’Attoma che ci tiene a sottolineare che questa non è un’azienda che cavalca l’onda della moda per i vini dell’Etna, ma è nata con la precisa volontà di rispettare il territorio, la natura e di esaltarne al meglio le caratteristiche anche nel bicchiere. Affianco a D’Attoma c’era Fabio Vincenzo Costantino che nel 2002 è entrato in azienda ad affiancare il padre e avvia subito il processo che nel 2007, sotto i consigli di D’Attoma appunto, porterà ad imbottigliare il vino, con l’etichetta Terra Costantino che debutta con la vendemmia 2013.

Le vigne, 10 ettari, con vitigni (Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante, Catarratto, Minnella) che in molti casi superano il mezzo secolo di età, crescono immerse in un vero e proprio giardino siciliano caratterizzato dalla coltivazione mista tant’è che nella proprietà delle contrade Blandano e Cannarozzo, in agro di Viagrande, dove ha sede Terra Costantino, sono coltivate oltre 20 specie di alberi da frutto, tra cui anche un grande e pluriennario albero di castagno (di poco più giovane del Castagno dei Cento Cavalli di Sant’Alfio, un piccolo comune alle pendici dell’Etna). Nelle vigne di Milo invece le barbatelle sono giovanissime, piantate nel 2021, ma con una storia che dura da millenni come conferma il palmento del 1700 adiacente ai filari. Questa vigna di 2,5 ettari rappresenta una nuova sfida per la famiglia Costantino, ma anche l’occasione per dimostrare che il lavoro deve essere accompagnato da giusti principi per riuscire bene anche perché, per produrre un Etna bianco doc superiore, come da disciplinare di quelle zone, le sfide sono molte come, per esempio il ricorso alla viticoltura eroica, le ceneri laviche che offuscano il cielo e anche i lavori in vigna sono spesso interrotti dall’immanenza di questa natura vulcanica.

Dal 2000 Terra Costantino è certificata biologica ed è la prima azienda vitivinicola dell’Etna ad aver ricevuto questo riconoscimento. Lo scopo è sempre quello di mantenere intatto il territorio dove si trovano i vigneti per ottenere un vino di qualità che rispecchi fedelmente le varietà autoctone dell’Etna. Sostenibilità, non soltanto applicata alle tecniche di coltivazione, ma anche nella costruzione della cantina (totalmente interrata), nel riutilizzo delle acque, nell’energia proveniente totalmente da fonti rinnovabili e anche nelle “piccole cose” come l’utilizzo di bottiglie leggere da 400 grammi. In più, c’è la cantina ipogea, scavata tra le colate laviche di millenni di anni fa, ultimata nel 2015 ed è la prima cantina ecosostenibile del Sud Italia. Realizzata con i materiali esistenti della zona in modo da preservare al massimo l’ambiente, consente di mantenere la temperatura ideale per il vino in maniera costante, senza ricorrere a sistemi di climatizzazione. Oltre all’ampio utilizzo delle fonti rinnovabili, l’acqua viene recuperata e raccolta, per un risparmio pari al consumo medio annuo di 10 famiglie italiane. Nella vigna, poi, la vite è “maritata”, nel senso che non c’è distinzione tra i filari di uve a bacca bianca e quelle a bacca nera, tecnica tradizionale che va avanti da sempre, con lo scopo di rendere l’uva più resistente rispetto ad una monocoltura. Alcuni impianti hanno 60 anni, altri ne hanno “solo” 40. Anche se non è difficile tra questi trovare viti di 150 anni.

L’ultima novità riguarda la cantina, con l’arrivo di una botte di legno da 5.000 litri nella quale alcuni vini fermenteranno e altri riposeranno.
Terre Costantino è sicuramente un esempio di come si possa credere nelle potenzialità del terroir etneo. Ogni fase della filiera produttiva è curata col massimo sforzo, creando una gamma di prodotti identitari, dove sole, mare e macchia mediterranea s’intersecano fra loro con sensazioni e sapori mirabili. Cinque le etichette che nascono sotto l’occhio vigile di Fabio e Dino, dove la linea “De Aetna”, declinata in versione bianca, rossa e rosé, rappresenta un’esauriente immagine di ciò che il territorio dell’Etna è in grado di offrire. La produzione media annua supera le 80mila bottiglie di cui l’85% alimenta l’export verso Svezia, Francia, Spagna, Regno Unito, Svizzera, Danimarca, Olanda, Polonia, Germania, Norvegia, Belgio, Russia, Stati Uniti, Israele, Giappone, Corea, Singapore, Hong Kong, Thailandia, Taiwan, Australia.

 

LA DEGUSTAZIONE

Questi i vini degustati, con una verticale di Contrada Blandano Etna rosso doc.

Contrada Blandano Etna rosso doc
L’uva utilizzata è Nerello Mascalese (90%) e Nerello Cappuccio (10%) vendemmiata nei primi 15 giorni di ottobre e avviate alla fermentazione – macerazione per 20 giorni solo in vasche di cemento. L’affinamento avviene in cemento e in tonneau di rovere per oltre 12 mesi. Colore rosso granato. Al naso evidenzia sentori balsamici che anticipano quelli di frutta rossa matura e di fiori leggermente appassiti. La verticalità è la caratteristica dei rossi di Contrada Blandano nonché la finezza, potenza e austerità che accompagnano un finale con bei sentori mentolati. La produzione non supera le 3.000 bottiglie.

2021
Un bouquet davvero complesso per questo rosso che espande profumi di petali di rosa, amarena sotto spirito e sentori di cuoio. In bocca è morbido, vellutato, di buona struttura e con una unga estensione gustativa.

2019
Rosso rubino accattivante unitamente a profumi che racchiudono tutte le caratteristiche del Nerello dell’Etna, per questo vino che al gusto è rotondo, fresco, tannini morbidi e una durevolezza molto interessante.

2018
Una bella vendemmia sia sotto l’aspetto qualitativo – tant’è che è stata destinata a riserva – sia dal punto di visto produttivo con le 3.000 bottiglie. Integri colore, profumi e sorso verticale che caratterizzano questo Etna rosso. Infatti si sentono i profumi di mora, prugna e di menta. Che insieme ai sentori di piccoli frutti rossi maturi e di erbe aromatiche, ne fanno un vino che avvolge il palato e chiude con il bel tocco speziato.

2015
Ancora dal colore luminoso e l’eleganza che emersero subito con la sua presenza sul mercato. Sembra che gli anni trascorsi non hanno intaccato per niente le caratteristiche di questa vendemmia che dal punto di vista produttivo fu molto magra, visto che le bottiglie prodotte furono solo 1.500 invece dei soliti 3.000.

2013
Non è mancata un po’ di emozione al momento di assaggiare il primo vino di Contrada Blandano che ha mostrato tutta la generosità che lo caratterizzerà nelle vendemmie successive. Il colore è rosso rubino scuro. Lo spettro olfattivo va dalle erbe aromatiche alla macchia mediterranea. In bocca la struttura è integra e sostenuta da una bella freschezza che accompagna un finale piacevolmente balsamico.

De Aetna doc bianco 2021
Il nome DeAetna è preso dal titolo di un opuscolo latino datato 1494 che racconta la sacralità dell’universo enologico. Scritto in forma di dialogo, il testo narra dell’ascensione sulla cima del vulcano da parte dello scrittore Pietro Bembo, al ritorno dal suo soggiorno a Messina presso Costantino Lascaris. La descrizione e lo studio dell’Etna e della sua attività attribuiscono al DeAetna classicità e misticismo storico, attestando il vino etneo quale momento più intellettuale dell’incontro a tavola. E’ fatto da uve Carricante (80%), Catarratto (15%), Minella (5%) vendemmiate a fine settembre. L’affinamento avviene in acciaio per alcuni mesi e quindi in bottiglia. Il colore è giallo brillante. Profumo fresco, minerale e agrumato, con sentori di cedro, frutta bianca ed erbe aromatiche su uno sfondo piacevolmente fumé. Gusto molto equilibrato, teso, fresco e minerale, di buona persistenza.

De Aetna rosso doc 2020
Uve Nerello Mascalese (90%) e Nerello Cappuccio (10%) vendemmiate nei primi 15 giorni di ottobre in vigne con età media di 35 anni e fermentate in acciaio e in tonneau di rovere. L’affinamento avviene in tonneau di rovere ed ha una durata di qualche mese. Alla vista il vino mostra un color rosso rubino con affascinanti riflessi granato, quasi a ricordare la lava del grande vulcano. Il profumo si articola in sentori di viola, frutti rossi, liquirizia ed un’impronta speziata di pepe nero. In bocca esprime una personalità intensa ed elegante, che persiste in una bellissima scia e retrogusto minerale.

Terra Costantino
Via Giuseppe Garibaldi 417 – Contrada Blandano
Viagrande (CT)
Tel. 095.434288
www.terracostantino.it
info@terracostantino.it

Michele Pizzillo