(Le sei bottiglie di Dom Pérignon in degustazione)
Quando bevo Dom Pérignon mi prende un senso di assolutezza che accade molto di rado. Non chiedetemi perchè, sarebbe forse un po' retorico. Sorseggiare per credere. Figuratevi se poi gli assaggi si moltiplicano per numero e spaziano nel tempo.
Sei annate di Vintage Blanc in una serata a Milano di quelle che si ricordano. Trentaduesimo piano e vista piovosa suI capoluogo meneghino dove svettano i grattacieli di piazzale Gae Aulenti. Siamo al The Millenium Vertical Dinner. L'occasione è la presentazione del nuovo millesimo del Vintage Blanc, il 2006, blend tra chardonnay e pinot nero dibattuto e, si spera, molto bevuto. Champagne accompagnato dai piatti realizzati dallo chef de cuisine di Dom Pérignon Pascal Tingaud e Marta Pulini, chef nota a Milano per il suo “Marta” nello spazio di Rossana Orlandi. Piatti ben fatti con materia prima di altissima qualità (e non poteva essere diversamente): caviale alla Royal, rombo al forno con essenza di alici, consommè di piccione con raviolini, polenta gialla con tartufo bianco d'Alba, piccione alle due maniere e gelato al lievito. La cena risulta un po' lunga, lo champagne sembra non finire mai. Tra i tavoli si aggira
Richard Geoffrey (QUI l'intervista), lo chef de cave, che commenta amabilmente i suoi gioielli da bere.
Dom Pérignon Vintage Blanc 2006
Perlage lunghissimo. Naso di fiori di campo, sentori di cappero. Delicatissimo. Sorso spesso, ricco, salino. Finale agrumato e lungo.
Dice Geoffrey: “La luce del mattino con la rugiada. Sofisticato. Questo vino ci porterà lontano”.
Dom Pérignon Vintage Blanc 2005
Perlage discreto. Piu immediato. Naso di erba e fieno. Da bere subito. Sorso intenso. Buona lunghezza.
Ancora Geoffrey: “Pugno di ferro in un guanto di velluto”.
Dom Pérignon Vintage Blanc 2004
Perlage lungo. Grande al naso. Fiori bianchi, note di frutta a polpa bianca. Finissimo, sorso salino e intrigante, di straordinaria persistenza. E di grande eleganza. Standing ovation. Il migliore della serata.
Geoffrey: “Evidenza. Il meglio di questo vino dovrà ancora venire”.
Dom Pérignon Vintage Blanc 2003
Perlage più corto. Naso di sottobosco, terra bagnata, un pizzico di vaniglia. Sorso succoso e un po' salino. Buona sapidità. Discreta lunghezza.
Geoffrey: “Baritonale, peso e forza”.
Dom Pérignon Vintage Blanc 2002
Perlage di buona lunghezza. Naso vivissimo. Nocciole e sentori di burro. Sorso avvolgente. Elegante, un pizzico finale amaro. Molto lungo.
Geoffrey: “Opulenza ariosa”.
Dom Pérignon Vintage Blanc 2000
Perlage di buona lunghezza. Naso di zucchero filato con note agrumate. Sorso delicato, vena acida ancora viva. Buona persistenza.
Geoffrey: “Classicismo completo”.
F.C.