di Federico Latteri
La Doc Lacrima di Morro d’Alba costituisce con i suoi rossi una produzione di nicchia, sia per il numero di bottiglie commercializzate che per l’originalità dei profili aromatici.
Vini identitari e riconoscibili che sono stati protagonisti di uno dei digital tasting organizzati dall’ Istituto marchigiano di tutela vini (Imt). Secondo il disciplinare, devono essere fatti con almeno l’85 per cento di uve della varietà Lacrima. Possono concorrere altri vitigni a bacca rossa idonei alla coltivazione nelle Marche per una quota massima del 15 per cento. Oggi, in realtà, la tendenza è quella di utilizzare Lacrima in purezza (cosa comune a tutti e sei i campioni degustati). L’area della Doc si estende in provincia di Ancona per 258 ettari, nei comuni di Morro d’Alba, Monte San Vito, San Marcello, Belvedere Ostrense, Ostra e Senigallia, ad esclusione dei fondi valle e dei versanti che guardano il mare delle colline di Senigallia. Vengono prodotte tre tipologie di vino: Lacrima di Morro d’Alba d’annata, la versione Superiore che affina per almeno 9 mesi e il passito. La Lacrima di Morro d’Alba è un vino unico dal carattere spiccatamente aromatico. Il suo bouquet floreale si distingue per i netti sentori di rosa, accanto ai quali troviamo frutta rossa e, non di rado, un’intrigante componente balsamica. La ricchezza di profumi e sapori fa sì che questo rosso venga apprezzato subito, cosa che per certi versi può rappresentare un limite, ma che, nello stesso tempo, è sicuramente un pregio poiché costituisce un elemento di tipicità. Inoltre, diversi assaggi hanno dimostrato che la Lacrima è in grado di evolvere per alcuni anni. Secondo i dati di Valoritalia relativi alla campagna vendemmiale 2019-2020, sono 207 gli ettari rivendicati, 30 le aziende che vinificano, oltre 13 mila gli ettolitri di vino Doc certificato e 1.696.133 le bottiglie prodotte. Il mercato interno copre l’85 per cento delle vendite, mentre la quota di export è divisa tra un 10 per cento nell’Unione Europea e un 5 per cento in altri paesi.
(I vini degustati)
Di seguito i vini degustati con alcune note:
Lacrima di Morro d’Alba Doc Fiore 2020 – Lucchetti
I vigneti si trovano nel territorio di Morro d’Alba a 180 metri sul livello del mare su un terreno di medio impasto tendenzialmente argilloso. Affina 3 mesi in acciaio e cemento e poi in bottiglia per almeno altri 3 mesi. E’ un rosso varietale, fragrante e diretto. Si presenta di colore rosso violaceo carico (come gli altri due vini che seguono). Ha un naso molto intenso, spiccatamente floreale, dominato dalla rosa selvatica, affiancata da sentori di viola e da una nota di ciliegia. Il sorso è fresco, pieno nel gusto, scorrevole, disteso e lungo. I tannini sono ben presenti, ma non particolarmente astringenti. 60.000 bottiglie; € 8,50 in enoteca
Lacrima di Morro d’Alba Doc 2020 – Conte Leopardi Dittajuti
E’ frutto di vigne situate a 180 metri di altitudine a Morro d’Alba su un terreno misto prevalentemente argilloso. Affina per un breve periodo in acciaio e successivamente in bottiglia per 2 mesi. I profumi di rosa qui si fanno ancora più intensi, però c’è un pizzico di complessità in meno rispetto al precedente vino. E’ pulito, snello e dotato di ottima bevibilità. Delicati i tannini. Leggerezza, immediatezza e piacevolezza. 12.500 bottiglie; € 11,50 in enoteca
Lacrima di Morro d’Alba Doc Le Barbatelle 2019 – Tenuta Cesaroni
Le uve provengono da viti coltivate a Morro d’Alba e San Marcello ad altitudini comprese tra 220 e 320 metri sul livello del mare. I terreni sono costituiti da un misto di argilla e sabbia. Una parte del vino compie un brevissimo passaggio in legno. Il profilo olfattivo vira prevalentemente sulle note dolci della frutta rossa con la fragola e la ciliegia in evidenza. Non manca la parte floreale. Al palato è vivo, dinamico, di medio corpo e discreta lunghezza. E’ evidente il carattere fruttato e aromatico. 13.000 bottiglie; € 12,00 in enoteca
Lacrima di Morro d’Alba Doc Superiore Gaudente 2019 – Moncaro
Da vigneti del territorio di Morro d’Alba che si trovano tra 160 e 280 metri sul livello del mare su un suolo di origine sedimentaria argilloso-sabbioso. Matura in legno sulle fecce fini per alcuni mesi e poi affina in acciaio. Il colore è rosso porpora carico, leggermente violaceo sull’unghia. E’ variegato all’olfatto con profumi di frutta, note speziate, una leggera balsamicità e sentori floreali che però appaiono un po’ meno pronunciati. In bocca è pieno, ben equilibrato, morbido, rotondo e persistente. 10.000 bottiglie; € 12,50 in enoteca
Lacrima di Morro d’Alba Doc Superiore 2018 – Stefano Mancinelli
Le viti si trovano a circa 200 metri di altitudine su un terreno argilloso di medio impasto. Viene imbottigliato a un anno dalla vendemmia e affina in vetro per 6 mesi prima di essere immesso in commercio. E’ di colore rosso porpora intenso. Al naso registriamo un balzo in avanti in termini di complessità: frutti di bosco con le fragoline mature in evidenza, ciliegia, petali di rosa, ulteriori sfumature floreali e un tocco balsamico. I profumi sono nitidi e ben armonizzati. Il sorso è fresco, intenso, dotato della giusta consistenza e lungo. E’ un vino completo che si pone un gradino più in alto degli altri, mostrando il suo carattere aromatico in un quadro ampio ed equilibrato. Ottimo. 3.000 bottiglie; € 16 in enoteca
Lacrima di Morro d’Alba Doc Superiore Orgiolo 2017 – Marotti Campi
E’ ottenuto da uve coltivate a Morro d’Alba a 180 metri sul livello del mare. La maturazione viene effettuata in barrique usate, mentre l’affinamento in bottiglia si protrae per 6 mesi. Porpora scuro e carico con riflessi violacei. E’ profondo e intenso con sentori di frutta matura, ginepro, pepe, lavanda e tenui richiami floreali. Al palato è fresco, ben strutturato, ma anche disteso e molto lungo. Vellutati e più consistenti i tannini. Chiude su note fruttate. Ci dimostra che con un affinamento più lungo si può ottenere un vino diverso, più robusto, che però mantiene l’identità della tipologia. 40.000 bottiglie; € 12 in enoteca