Arnaldo Rivera ha raccolto in una collezione esclusiva le storiche menzioni geografiche del Barolo.
Otto vini (più uno) presentati in una degustazione unica anche con la nuova annata 2018, che raccontano le sfaccettature di un territorio capace di esprimere ai massimi livelli il concetto di cru. Castello (Grinzane Cavour), Monvigliero (Verduno), Ravera (Novello), Bussia (Monforte d’Alba), Rocche dell’Annunziata (La Morra), Vignarionda (Serralunga d’Alba), Villero (Castiglione Falletto), Rocche di Castiglione (Castiglione Falletto). Sono gli otto cru storici del Barolo protagonisti della prima degustazione orizzontale e comparativa dell’annata classica 2018 interpretata da Arnaldo Rivera, insieme al Barolo “cuvée” Undicicomuni, frutto delle più vocate esposizioni dei vigneti di proprietà negli undici Comuni della denominazione. L’evento ha messo a confronto le menzioni geografiche aggiuntive storicamente più rilevanti della Docg. E il paragone è risultato particolarmente interessante grazie a una vinificazione omogenea, che tende ad esprimere le caratteristiche del territorio.
(I vini degustati)
I Barolo di Arnaldo Rivera sono prodotti in piccole quantità seguendo i principi di una vinificazione tradizionale, alla ricerca della più autentica espressione del territorio da cui provengono. I vigneti di origine sono tra i più prestigiosi della denominazione, un patrimonio che si rivela nella sua massima forma di tecnica e artigianalità, dove la purezza del vitigno Nebbiolo è la stella polare. Gli antichissimi terreni di origine marina da cui nascono questi vini sono liberi di esprimere tutta la loro energia e profondità, lontano da ogni utilizzo di concimi minerali e diserbanti chimici, preservando l’equilibrio della vita nel vigneto. Il progetto ArnaldoRivera è il modo con cui le famiglie dei soci di Terre del Barolo hanno scelto di dire grazie al loro fondatore, 60 anni dopo la nascita della cooperativa, tenendo viva la tradizione di un’azienda storica delle Langhe. Le bottiglie frutto di questo progetto sono prodotte secondo un protocollo ufficiale sottoscritto nel 2013 tra la cantina Terre del Barolo e alcuni soci proprietari viticoltori, con l’obiettivo di dare vita a vini di assoluta aderenza territoriale.
C.d.G.