di Francesca Landolina
A Salina, nella terrazza di Capofaro Malvasia & Resort, si è svolta la sesta edizione del Malvasia Day, da un’idea della famiglia Tasca d'Almerita un’intera giornata dedicata al vitigno da cui nasce uno dei vini più antichi di Sicilia, introdotto nell’isola da colonizzatori greci intorno al 588 a.C. e che prende il nome quasi sicuramente dalla città greca Monenvasia, città greca del Peloponneso.
Dal 2011 ad oggi, un giorno di festa che vede riuniti i produttori del vino Doc delle Eolie, ottenuto da uve Malvasia e uve Corinto Nero (5%). Alla manifestazione erano presenti dodici produttori che hanno fatto degustare i loro prodotti, raccontando le loro storie e i territori unici da cui ha origine un vino tanto apprezzato, non semplice da produrre soprattutto nella sua versione dolce, la più antica.
C’eravamo anche noi, presenti all’evento vissuto con entusiasmo e voglia di mettere in vetrina una tipologia osannata e bisognosa di rilancio. Oggi usata per versioni secche che donano bianchi beverini e di grande aromaticità, ma sempre più apprezzata e custodita gelosamente nella sua versione tradizionale, quella dolce, ben più ardua da produrre. “Perché la Malvasia dolce la devi saper fare”, commentano unanimi i produttori. L’uva viene appassita su cannizzi al sole e al vento per 20 giorni in media in modo che si disidrati e concentri gli zuccheri.
Ecco i nostri assaggi.
Versione secca
Iancura Hauner 2015
(Andrea e Carlo Hauner)
Colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso intensi profumi di frutta bianca e note vegetali di sedano e salvia. In bocca finezza e bella acidità, sensazioni mielose e salmastre. Lungo al palato.
Didyme 2015 Tasca D’Almerita
Porta l’antico nome dell’isola di Salina, un bianco fresco ed elegante. Al naso note fruttate, floreali e di erbe aromatiche, salvia, anice, con note saline, cappero. Un vino armonico, di buona acidità e persistente al palato.
Maddalena Fenech 2015
(Francesco Fenech)
Giallo paglierino brillante con riflessi verdolini. Un intenso bouquet di fiori al naso, sentori di frutta bianca, pesca, melone. Ottima acidità e lunghezza.
Occhio di Terra 2015 Caravaglio
(Nino Caravaglio)
Cento per cento Malvasia delle Lipari. Il vino nasce da una fermentazione sui soli lieviti autoctoni e riposa sulle bucce per 30 giorni e viene affinato all’interno di anfore in terracotta per un periodo di 6 mesi, trascorso il quale passa, dopo una leggera filtrazione, in bottiglia. Al naso note floreali e fruttate, con sentori di erbe aromatiche e saline, bella acidità al palato. Promette longevità.
Pomice 2015 Tenuta di Castellaro
Composto da Malvasia delle Lipari (60%), Carricante (30%) e altri vitigni autoctoni. Un bianco intrigante che esprime la consistenza del suo terreno vulcanico, fertile e ricco di microelementi. Al naso floreale, con note sulfuree e sentori di idrocarburi. Sapido e di bella acidità al palato. Lungo nel finale.
Lène 2014 D’Amico
(Salvatore D'Amico)
Uve di Malvasia e Rucignola, Minnilottina e altre uve autoctone. Si presenta con un colore giallo dorato, al naso mielato con note di fiori e erbe aromatiche, malva e alloro. Sapore pieno.
Salina Bianco Marchetta 2015
(Gaetano Marchetta)
Al naso un intenso bouquet di fiori di campo, lavanda, ginestra e macchia mediterranea, frutta bianca, pesca, melone. Delicata acidità, fresco e vellutato al palato.
Secca del Capo 2015 Colosi
Malvasia 100 per cento. Colore giallo paglierino con riflessi dorati, floreale al naso con note di frutta esotica ed agrumi. In bocca, morbido e persistente.
Salina Bianco 2015 Virgona
Da uve Inzolia, Cataratto e Malvasia delle Lipari. Colore giallo tenue, al naso profumi di fiori di campo, miele, e macchia mediterranea. Affina leggermente in legno.
Versioni dolci
Malvasia delle Lipari Passito 2013 Barone di Villagrande
(Emanuele Fioretti)
Colore ambrato, al naso sentori di agrumi canditi, limone, pesca, geranio rosa, in bocca vellutato e dal finale salino; intrigante e piacevolissimo, emozionante degustarlo in vigna a Salina.
Malvasia delle Lipari Doc 2010 Florio
Un intenso passito dal coloro ambrato. Dominano le note di miele, albicocca matura, ma anche quelle di erbe aromatiche come il rosmarino e l’origano. Morbido e dolce in bocca. Seducente.
Malvasia delle Lipari Doc Passito Riserva 2013 Hauner
Colore topazio, brillante e trasparente. Accattivante fin dal suo profumo intenso. Vigoroso e dolce al contempo. Ricco di note fruttate, datteri, fichi secchi, albicocca matura, miele e spezie dolci. Vellutato al palato, dolce ma non stucchevole.
Capofaro 2015 Malvasia Igt Tasca d’Almerita
Una interpretazione della Malvasia dolce che predilige la disidratazione all’appassimento delle uve concentrando gli zuccheri e mantenendo un’ottima acidità. Al naso sentori di miele, albicocca disidratata, macchia mediterranea, erbe aromatiche, alloro in particolare. In bocca salino e dolce al contempo. Finale lungo e fresco.
Malvasia delle Lipari Passito 2014 Fenech
Un passito di cui innamorasi. Al naso carrubo, miele, erbe aromatiche, geranio, noce moscata, in bocca vellutato, lunghissimo.
Malvasia delle Lipari Passito 2014 Punta Aria
Colore ambrato con sfumature dorate, al naso sentori di frutta candita, carrubo, albicocca matura, zolfo. In bocca sapore deciso, intenso e persistente.
Malvasia delle Lipari Dop Naturale 2012 Colosi
(Pietro Colosi)
Colore giallo dorato con riflessi verdognoli. Al naso miele, albicocca matura, eucalipto, cedro candito, Al palato buona sapidità. Caldo, avvolgente, di buona struttura e persistenza.
Malvasia delle Lipari Doc Passito 2013 Marchetta
Un vino dal sapore dolce ma deciso, appassionante. Al naso sentori di carrubo, zenzero, albicocca disidratata, erbe aromatiche. Carnoso al palato, lungo e persistente.
Malvasia delle Lipari Doc Passito 2010 Virgona
Colore ambrato e luminoso, sentori di miele, mela, caffè, albicocca disidratata, fichi secchi, lieve nota balsamica. Al palato piacevole e salino.
(Daniela Scrobogna)
Questi i nostri assaggi ai banchi, dopo un momento degustativo condiviso tutti insieme, produttori, winelovers, giornalisti, con la guida della giornalista e sommelier Daniela Scrobogna. Nel prato verde della terrazza del Capofaro Malvasia & Resort, davanti al mare, tutti con un mazzetto di erbe aromatiche in una mano e con un calice di Malvasia delle Lipari dall’altro per intraprendere un viaggio sensoriale alla scoperta di un vino così affascinante, da riuscire a portare in giro per il mondo l’essenza agricola e marinara delle isole Eolie, terre vulcaniche, di vento e di mare. Una manifestazione quindi che si è confermata vincente, perché capace di mostrare ciò che può accadere se si fa rete.