Se mai qualcuno dovesse chiedere ad un turista, che ama i più bei panorami di Roma, conditi da accoglienza di charme e una cucina d’eccellenza, quale potrebbe essere una delle migliori “accomodation” di sicuro, ci sarebbe il nome dell’Hotel Hassler sulla sommità della Scalinata di Trinità dei Monti. L’Hotel Hassler è da quasi 130 anni il punto di riferimento a Roma e in Italia per l’ospitalità d’eccellenza, e appartiene dagli anni ‘20 alla famiglia Wirth, celebre dinastia di albergatori svizzeri. Guidato da oltre 40 anni da Roberto E. Wirth, prematuramente scomparso a giugno 2022, oggi è gestito dai gemelli classe 1992, Roberto Wirth, Presidente Esecutivo, e sua sorella Veruschka Wirth, Amministratore Delegato, che ne hanno preso le redini, coscienti di avere una grande mission con la prosecuzione della filosofia del lavoro che il padre gli ha lasciato. Il loro intento come da loro dichiarato “è quello di traghettare l’hotel nel futuro, mantenendo sempre altissimi gli standard qualitativi”. I fratelli, proprietari di tutto il gruppo The Gems of Roberto E. Wirth che comprende, oltre all’Hassler, il Palazzetto a Roma, l’Hotel Vannucci con il Borgo Bastia Creti in Umbria e il Parco del Principe in Toscana, hanno alle spalle importanti esperienze imprenditoriali e di gestione di grandi hotel. Dopo i loro studi in Svizzera, presso il Glion Institute of Higher Education, una delle scuole di Hospitality management più prestigiose al mondo, hanno infatti iniziato il loro percorso in alberghi e brand, tornando poi in Italia per affiancare il padre nella gestione delle strutture del gruppo.
Oltre all’ospitalità di lusso l’hotel può vantare la stella Michelin del ristorante panoramico Imàgo, insieme un altro punto di forza nel Salone Eva, che la proprietà sta rilanciando anche per la numerosa clientela romana, e dove abbiamo potuto apprezzare il raffinato ristorante che vanta anche un incantevole e rigoglioso giardino interno per il periodo estivo, il Palm Court, che accoglie cittadini e turisti dalla prima colazione sino al dopo cena, con una cucina tradizionale, sia italiana che romana, magistralmente eseguita, secondo un concetto contemporaneo di leggerezza, salubrità e gusto.
Ad accoglierci nella nostra visita il direttore di sala Andrea Moschetti insieme allo chef Marcello Romano, vero hassleriano nell’anima, talentuoso cuoco campano che ha fatto del rispetto per le materie prime e dell’equilibrio nutrizionale dei piatti, i suoi punti cardine. Entrato all’Hassler nel 1996, è cresciuto negli anni sino a ricoprire il ruolo di Chef dell’albergo traducendo in realtà l’idea della proprietà di proporre piatti sempre fragranti a base di ingredienti che variano al susseguirsi delle stagioni. Da non dimenticare l’Hassler Bar con le sue prestigiose etichette, e dai bartender guidati da Stefano Santucci, con annessa Cigar Room, un salottino molto ambito dai fumatori alla ricerca di un rifugio confortevole ed elegante.
Tornando alla nostra visita al Salone Eva, il menu prevede i piatti classici della cucina internazionale, ma anche locale, con rivisitazioni di ricette gourmet, ed un ampio ventaglio di possibilità. Lo chef si avvale anche della collaborazione, per i dolci, della pastry chef Martina Emili. La degustazione ha visto susseguirsi i piatti:
- Insalata di seppia con pomodorini, cetrioli e maionese al nero di seppia;
- Mezzi paccheri con zucchine e granchio;
- Salmone con spaghetti di zucchine e foglie di indivia;
- Tiramisù Hassler;
- La Dolce Tentazione di Eva;
- Cannolo scomposto;
- Gelato al cioccolato con cioccolato caldo
A questo delizioso menu sono stati associati i vini: Franciacorta Berlucchi, Tellenae bianco 2021, Malvasia Puntinata, e Malvasia di Candia, di Giuliano Manfredi Stramacci, Pinot Nero Riserva Mazon 2019 di Hofstatter.